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Salute sessuale e della fertilità maschile. Iniziato l’esame della Pdl

Eugenio Patanè (Pd), ha illustrato il provvedimento in Consiglio regionale. Proposti, tra le altre cose, un programma di screening e prevenzione delle patologie andrologiche per tutti gli uomini di età compresa tra i 15 e i 24 anni, e la creazione di una serie di strutture di andrologia urologica presso le Asl per intercettare, diagnosticare e trattare le patologie. Chiusa la discussione generale, i lavori riprenderanno mercoledì 6 novembre con l’esame dell’articolato e degli emendamenti.

31 OTT - Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini, ha iniziato ieri l’esame della proposta di legge n. 18 del 20 aprile 2018 “Disposizioni in materia di tutela della salute sessuale e della fertilità maschile”, primo firmatario Eugenio Patanè (Pd), che ha illustrato il provvedimento in Aula. Chiusa la discussione generale, fail punto una nota dell'ufficio stampa del Consiglio regionale, i lavori riprenderanno mercoledì 6 novembre con l’esame dell’articolato e degli emendamenti.

“Si tratta di un lavoro iniziato nella passata legislatura – ha esordito Patanè – che vede molti firmatari di quasi tutte le forze politiche presenti in Aula. Voglio ringraziare, oltre il collega Lena, che aveva con me presentato questa proposta di legge nella scorsa legislatura, anche i consiglieri Di Biase, Maselli, Simeone e gli altri colleghi che l’hanno sottoscritta”. Per spiegare i motivi che lo hanno spinto a presentare questo provvedimento, Patanè ha citato una recente ricerca, “finanziata proprio dalla Regione Lazio – ha detto – ed effettuata dalla Società italiana di andrologia sul territorio del Municipio di Ostia e del Comune di Ladispoli, dove è stato osservato che il 56 per cento dei ragazzi sottoposti a visita medica presentava delle patologie uro-andrologiche più o meno gravi dell’apparato genitale. Questi dati confermano le precedenti e consolidate ricerche sulla prevalenza delle patologie uro- andrologiche nei ragazzi”. Il presidente della sesta commissione, ha spiegato che “a livello italiano, la tendenza è uguale: secondo i più recenti dati dell’Istat (2018) circa il 30-40 per cento dei giovani maschi di età compresa tra i 16 e i 35 anni presentano una patologia andrologica e sono in aumento anche i tumori del testicolo. Tutte patologie che possono interferire sulla fertilità del giovane”.

La nota del Consiglio evidenzia come Patanè abbia poi ribadito una considerazione che era già emersa durante il dibattito in settima commissione: “Fino a che è esistito il servizio militare obbligatorio, tutti i ragazzi ricevevano un esame andrologico durante la visita di leva. Ora resta il vuoto per anni. Questo, unito all’assenza pressoché totale di strutture distribuite capillarmente su tutto il territorio regionale e nazionale per intercettare le patologie uro-andrologiche, fa sì che il controllo della salute sessuale e riproduttiva dei ragazzi ricada completamente sulle singole famiglie, che non sempre sono in grado di fronteggiare questa emergenza e non sempre trovano risposte adeguate sul territorio”.

Da queste premesse nasce dunque, secondo i proponenti, la necessità di emanare disposizioni a tutela della salute dei ragazzi, attraverso un programma di screening e prevenzione delle patologie andrologiche per tutti gli uomini di età compresa tra i 15 e i 24 anni, e attraverso la creazione di una serie di strutture di andrologia urologica presso le aziende sanitarie locali per intercettare, diagnosticare e trattare le patologie.

Giuseppe Simeone (FI), presidente della commissione Sanità e firmatario della proposta di legge n. 18, ha espresso rammarico perché “la proposta si scontra con il Piano di rientro imposto dal Governo centrale sulla sanità laziale e quindi tante cose sono state messe da parte, parcheggiate e rimandate anche a un successivo momento, perché il testo iniziale del consigliere Patanè, ma anche degli emendamenti di suggerimento, volevano introdurre come elemento fondante proprio uno screening su tutto il territorio regionale, da effettuarsi ogni anno, così come una volta era la visita di leva”.

Ha annunciato di voler sottoscrivere la proposta anche Pasquale Ciacciarelli (Misto), “perché – ha detto – ritengo che vada nella direzione giusta. Oggi c’è una situazione allarmante su questa problematica, anche per i vari stili di vita, soprattutto con gli abusi che i giovani ogni giorno fanno, con l’utilizzo dell’alcol anche in giovane età. Speriamo di poter portare a casa questo risultato e soprattutto di iniziare a mettere in campo una serie di fondi che possano servire poi a creare un’azione sistematica per i giovani del Lazio”, ha concluso il presidente della commissione Cultura.

Favorevole al provvedimento si è dichiarato anche Massimiliano Maselli (NcI), il quale ha ribadito quanto sia “importante sostenere le cure di queste patologie uro-andrologiche, non solo la prevenzione, dove c’è obiettivamente una carenza, ma è importante anche la conoscenza”. A tal proposito, il presidente della undicesima commissione ha richiamato le disposizioni previste all’articolo 2, “importanti perché stabiliscono un centro di riferimento regionale che possa essere di coordinamento e di raccordo rispetto a tutti gli altri reparti delle varie aziende sanitarie. Per questo è importante anche il registro regionale che abbiamo previsto”.

Anche il presidente del gruppo della Lega, Orlando Tripodi, ha elogiato il provvedimento: “Si tratta di un’eccellente proposta di legge – ha detto – perché prevenzione e nformazione servono molto sul nostro territorio, anche per far risparmiare nel prossimo futuro le spese sanitarie del Lazio. È una legge che condividiamo, perciò sottoscriviamo in pieno come normativa”.

31 ottobre 2019
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