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Finanziamento scuole di specializzazione area Sanitaria. Fassid: “Una vittoria a metà”


“Sfondato il muro dell’inerzia delle istituzioni nei confronti dei nostri specializzandi. Abbiamo vinto la battaglia ma non la guerra. Bisognerà intervenire ancora affinché, una volta ottenuto il riconoscimento, si arrivi ad una totale equiparazione tra tutte le borse di studio dell’Area Sanitaria” ha spiegato il Coordinatore nazionale Roberta Di Turi

20 DIC -

“La Fassid (Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr) accoglie con soddisfazione il ritiro dell’emendamento 6.0.15 al DDL Liste di attesa che prevedeva l’abolizione del requisito di specializzazione per i concorsi di accesso al SSN per il dirigente farmacista. L’azione congiunta ed il secco NO, arrivato da ogni parte ma soprattutto da parte di chi, come noi, conosce bene le norme, la professione ed il suo sviluppo, ha ottenuto il risultato sperato. Una vittoria che oltre a difendere la professione, che rappresentiamo come FASSID e come Associazione SiNaFO, tutela soprattutto la salute pubblica e i sacrosanti diritti dei cittadini nel rispetto dell’art. 32 della nostra Costituzione“.

Così Roberta Di Turi, Coordinatore Nazionale Fassid e Segretario generale Fassis- Area SiNaFO che aggiunge: “Abbiamo, invece, accolto con meno entusiasmo, il riconoscimento delle borse di studio per gli specializzandi di aria sanitaria. Rispetto a questo problema, pur dando atto all’onorevole Schifone (FdI) ed a questo governo dell’impegno profuso per aprire una breccia nel muro di indifferenza fino ad oggi perpetuata da parte delle istituzioni sorde al “grido di dolore” dei nostri specializzandi. Specializzandi che fino ad oggi erano stati relegati in un ghetto di paria ai quali non era stata finora riconosciuta nessuna forma di sostegno economico come avveniva (ed avviene) per altri specializzandi dell’area sanitaria“.


Sulla soluzione di questo annoso problema, ricorda Di Turi, “Fassid-SiNaFO ha sempre sostenuto a tutti i livelli le richieste di equiparazione economica dei nostri specializzandi a quelli dell’area medica”. In particolare nell’ultimo anno, per scelta mirata, questa rivendicazione è stata reiterata a tutti i tavoli tecnici e ministeriali, con note scritte lasciate agli atti, ma anche attraverso la partecipazione attiva ad ogni incontro/ manifestazione nelle quali si è affrontata la questione insieme ai giovani specializzandi del ReNaSFO e, non ultimo, al Senato in occasione della presentazione del disegno di legge sull’argomento a prima firma dell’onorevole Ricciardi del M5S.

“Ci saremmo però aspettati, a coronamento di queste azioni , una migliore remunerazione per gli specializzandi di area sanitaria e soprattutto per quelle specializzazioni congruamente collocate, unitamente alle Specializzazioni Mediche, nell’Area dei Servizi Clinici così come disposto dal Decreto interministeriale n° 68 del 2015 “Riordino Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria”. Sarebbe stato un riconoscimento equo per gli specializzandi sanitari che maturano, come i medici, i crediti formativi con gli stessi impegni orari e le medesime ore di assistenza al paziente, effettuando la rispettiva formazione residenziale”.

L’eterogeneità degli attuali percorsi formativi, necessari per l’accesso al SSN, non normati in maniera univoca, non ha consentito battaglie più incisive. “Pertanto - aggiunge - al momento, non si può che accettare questa soluzione che prevede un importo minimo, proposto nell’ emendamento (398 euro lordi), a prima firma dell'onorevole Schifone. Resta il fatto, però, che sarà necessario ricondurre la maggior parte dei percorsi di specializzazione dei sanitari “non medici” indispensabili per l’accesso al SSN, ad ordinamenti più simili a quelli previsti dal decreto ordinante 68/2015 relativi agli anni di percorso, ai crediti ed ore di tutoraggio da acquisire all'interno delle strutture SSN, in modo che si possa, finalmente, giungere ad una vera perequazione anche economica per tutti. Per quanto ci riguarda, invece, ci attiveremo per far crescere l’emolumento adesso proposto, ricorrendo al sostegno delle singole regioni per la scuola di Farmacia Ospedaliera e Fisica Sanitaria prevista nel decreto ordinante 68/15. Ci impegneremo, inoltre, a porre in essere le azioni più opportune per garantire che questo assegno di studio di euro 4.773, erogato per 12 mensilità, non vada a creare problemi sul contributo Enpaf per i farmacisti iscritti agli Ordini, costretti, in virtù dell’iscrizione, a versare obbligatoriamente il contributo alla Cassa di previdenza ed assistenza dell’Enpaf”.



20 dicembre 2024
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