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Manovra. Specializzandi medici e sanitari pronti a incrociare le braccia. “Als e Gmi aderiscono allo sciopero del 20 novembre”


“I tanto decantati aumenti per valorizzare il ruolo degli specializzandi medici hanno la triplice caratteristica di essere minimi, non lineari e soprattutto differiti. Come specializzandi, sciopereremo e manifesteremo anche se il nostro vergognoso inquadramento studentesco ci impedisce di manifestare, considerati degli studenti nonostante la laurea conseguita”

25 OTT -

Le associazioni ALS (Associazione Liberi Specializzandi) e GMI (Giovani Medici per l’Italia) aderiscono formalmente allo sciopero nazionale del 20 novembre ed alla manifestazione nazionale a Roma, promossa da Anaao, Cimo e Nursing Up.

“La manovra economica, spiegano in una nota, ha provocato un’onda di indignazione in tutti gli specializzandi medici e sanitari. Leggendo l’Articolo 59 della Manovra, i tanto decantati aumenti per valorizzare il ruolo degli specializzandi medici hanno la triplice caratteristica di essere minimi, non lineari e soprattutto differiti. A livello economico, gli aumenti oscillano da 80€ al mese per tutti i medici specializzandi e tra i 162€ e 198€ per quelle specialità carenti: un “premio” che rappresenta un insufficiente ed iniquo aumento che non risolverà minimamente la carenza di specialisti in determinate specialità, prima tra tutte la Medicine d’Emergenza – Urgenza (MEU), già “mortificata” da campagne ministeriali (sostenute oltretutto da società scientifiche di categoria) in cui il Ministro Schillaci invitava di scegliere “con il cuore” MEU.


Oltretutto, tali aumenti sono previsti “a partire dall’anno accademico 2025/2026” quindi a ottobre del 2026, tra 25 mesi! Inoltre, non vi è alcun stanziamento economico per gli specializzandi d’area sanitaria, ratificando che il Governo li considera specializzandi di Serie B non meritevoli di ricevere nemmeno 1 euro di retribuzione e costretti a lavorare gratis e pagare le ingenti tasse universitarie. Infine, non possiamo non considerare il recente provvedimento del Ministro Bernini che mortifica il numero chiuso, rinviando il test di 6 mesi (il tempo necessario di comprendere chi è figlio di un raccomandato e chi figlio di un operario) e la perseveranza del MUR a non rispettare la legge in merito allo svolgimento dell’esame di passaggio d’anno per gli assunti con il cosiddetto DL Calabria, nonostante gli appelli al rispetto della legge che provengono dalla stessa maggioranza di governo.

Non possiamo, come rappresentanti degli specializzandi, non sostenere il sindacato ANAAO, tra i promotori della manifestazione insieme a CIMO ed al sindacato degli infermieri Nursing UP, in questa lotta per la dignità lavorativa di tutti i lavoratori e le lavoratrici in sanità perché, ricordiamolo, una nostra maggiore dignità corrisponde ad una più efficiente erogazione di cure agli oltre 60 milioni di italiani che in tutti i sondaggi hanno risposto che una sanità inefficiente rappresenta la maggior paura percepita, più delle guerre e della crisi economica.

Come specializzandi, sciopereremo e manifesteremo anche se il nostro vergognoso inquadramento studentesco ci impedisce di manifestare, considerati degli studenti nonostante la laurea conseguita, il quotidiano svolgimento di atti medici che salvano vite e le sentenze che condannando gli specializzandi che dimostrano inequivocabilmente che non stiamo studenti, ma lavoratori con responsabilità medica. Scriveremo a tutte le realtà associative dei giovani medici e sanitari, anche studentesche ed agli “influencer” di settore, per invitarli formalmente ad unirsi il 20 novembre al primo sciopero nazionale dei medici specializzandi per una dignità lavorativa, formativa e retributiva della nostra generazione.

Scriveremo anche a tutti i Rettori ed a tutti i Direttori di Scuola di Specializzazione, per chiedere loro di sostenerci in questa nostra protesta, per dir loro che siamo d’accordo con la CRUI che esprime “forti preoccupazioni” per questa riforma del numero chiuso che diventa un numero ingiusto, perché l’Università pubblica che eroga cure fa parte di un SSN che deve essere difeso e protetto da questa mortificazione economica, perché i professori ed i ricercatori universitari sono anche e soprattutto medici.



25 ottobre 2024
© Riproduzione riservata

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