“Un atto dovuto per un accordo ‘ponte’ a lungo atteso, ma già superato: si riparta già con le nuove trattative e con risorse adeguate”.
È quanto dichiara Francesco Esposito, segretario nazionale della Federazione Medici Territoriali-FMT che chiede un cambio di rotta su medicina di famiglia e dei servizi, per la valorizzazione del 118 e della continuità assistenziale
“Si chiude il biennio 2019-21 e siamo già nel 2024 - spiega - e un testo che non fa i conti con il PNRR e con le sfide e le esperienze che abbiamo maturato in piena emergenza Covid, non ha alcuna attenzione alla globalità e centralità del territorio, a partire dal ruolo del 118, dell’emergenza-urgenza, della medicina dei servizi, e della continuità assistenziale. Ciò detto è un passo avanti perché ci consente di chiudere un capitolo e fissare alcuni punti importanti per i medici e in questo senso non possiamo che ringraziare il lavoro della Sisac”.
Nel merito dell’accordo, che prevede un aumento del 3,78% tra quota capitaria e variabile, come indicato dalla Finanziaria per il recupero del tasso inflattivo, Esposito aggiunge: “Sono state accettate le nostre proposte per la tutela della maternità delle colleghe: un primo fattivo passo per le pari opportunità e contro il gender gap. Si sono, inoltre, disciplinate meglio le forme associative dei medici sul territorio, anche con l’aumento del massimale a 1800 pazienti, con l’obiettivo che le AFT ed Uccp siano centrali per la presa in cura dei pazienti. Quindi intervento sul rapporto unico e possibilità per i medici in pensione di fare sostituzioni. Sempre sulla forme associative: si prevede che se partecipi, si recepisca, in parte, il DM 77, così da permettere ai professionisti di essere in rete con le Case di comunità e gli Ospedali di comunità”.