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Covid. Speranza: “Sarà Arcuri ad organizzare servizio nazionale di supporto telefonico e telematico”


Il Ministro della Salute rispondendo oggi ad un Question Time alla Camera del Movimento 5 Stelle in riferimento al servizio previsto dal Dl Ristori. E su App Immuni: “È un pezzo fondamentale e strategico del nostro lavoro: al primo novembre risultano al Ministero della Salute 9 milioni 623 mila 822 download, è un dato in crescita significativa soprattutto nelle ultime settimane, io penso che dovremmo tutti spingere perché questo numero cresca ancora di più”.

04 NOV - “Per quanto riguarda il servizio nazionale di supporto telematico e telefonico, voglio informare l'Aula e in modo particolare gli interroganti che in data 30 ottobre, quindi due giorni dopo la emanazione del decreto-legge che stabiliva questo servizio, ho delegato la disciplina dell'organizzazione e del funzionamento del servizio nazionale al commissario straordinario Arcuri, secondo quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 20 del decreto sopra menzionato, quindi il decreto del Ministro, in rispetto del comma 3, è già stato emanato. Questo, al fine di rendere più celere possibile la procedura di organizzazione del servizio”. È quanto ha affermato il Ministro della Salute, Roberto Speranza rispondendo oggi ad un Question Time alla Camera del Movimento 5 Stelle sulle Iniziative concernenti l'istituzione del servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria, con particolare attenzione all'attribuzione delle competenze per l'efficace funzionamento dell'App Immuni e all'adeguata formazione di tutti gli operatori coinvolti
 
La dichiarazione integrale del Ministro della Salute
Voglio ricordare che l'articolo 20 del decreto-legge del 28 febbraio, n. 137, da poco approvato, ha previsto esattamente di integrare il sistema di tracciamento regionale sull'App Immuni con un servizio nazionale di supporto telefonico e telematico. Gli operatori di questo sistema potranno caricare il codice chiave in caso di positività, quindi rispetto diciamo alla fase precedente, in cui questa funzione era esclusivamente riservata a dipendenti funzionari delle aziende sanitarie regionali, abbiamo uno strumento messo in campo, già normato col decreto che ho appena menzionato, che ci consentirà di avere un altro punto di accesso per poter caricare i codici chiave e risolvere, io spero almeno parzialmente, il problema da voi sollevato.
 
Questa funzione, come dicevo, è oggi affidata invece esclusivamente ai dipartimenti di prevenzione, ma il DPCM del 18 ottobre ha introdotto una norma che stabilisce l'obbligatorietà di questo atto, quindi il funzionario dell'azienda sanitaria è con il DPCM del 18 ottobre, obbligato a svolgere questa funzione.
 
Per quanto riguarda il servizio nazionale di supporto telematico e telefonico, voglio informare l'Aula e in modo particolare gli interroganti che in data 30 ottobre, quindi due giorni dopo la emanazione del decreto-legge che stabiliva questo servizio, ho delegato la disciplina dell'organizzazione e del funzionamento del servizio nazionale al commissario straordinario Arcuri, secondo quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 20 del decreto sopra menzionato, quindi il decreto del Ministro, in rispetto del comma 3, è già stato emanato.
 
Questo, al fine di rendere più celere possibile la procedura di organizzazione del servizio. Da ultimo, mi sia permesso di dire che l'App Immuni è un pezzo fondamentale e strategico del nostro lavoro: al primo novembre risultano al Ministero della Salute 9 milioni 623 mila 822 download, è un dato in crescita significativa soprattutto nelle ultime settimane, io penso che dovremmo tutti spingere perché questo numero cresca ancora di più, è un piccolo atto che invitiamo a compiere a tutti i cittadini del nostro Paese, è un contributo anche questo per combattere il contagio e il virus.
 
La replica di Silvana Nappi (M5S)
Grazie, Ministro per le risposte le informazioni che ci ha fornito. Immuni è un'App che è stata scelta dal nostro Governo proprio per il tracciamento automatico dei soggetti risultati positivi al Coronavirus. A seguito di tale esposizione a rischio, questa tecnologia avverte gli utenti, i quali dovrebbero isolarsi per evitare di contagiare gli altri, quindi fondamento di questo supporto tecnologico è la prevenzione, pilastro del nostro sistema sanitario nazionale.
 
È importante la massima diffusione di Immuni ai fini di contenimento dell'epidemia e per favorire così un ritorno più rapido alla normalità. Il problema nasce all'interno del sistema, perché ci sono anelli un po' più deboli. In questo caso, l'anello debole è risultato la mancanza di una chiara e precisa informazione sul funzionamento dell'App. Proprio per questa criticità, nel decreto ministeriale del 18 ottobre il Governo ha previsto l'obbligo, per l'operatore sanitario del dipartimento di prevenzione dell'ASL, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività, accedendo alla piattaforma del sistema centrale. Tale operazione farà la differenza, anche se sarà sempre la responsabilità dei singoli e la loro collaborazione a rendere davvero efficace questo sistema.
 
Ad oggi, quasi 10 milioni di utenti utilizzano l'App e circa 60 focolai sono stati contenuti. Dunque, potremmo dire che questo sistema funziona. Ci auguriamo proprio grazie al “decreto Ristori” che aumenti il dialogo con i cittadini, al fine di ricevere informazioni chiare per poter migliorare l'efficacia del servizio e che l'App Immuni possa essere sempre più utilizzata, soprattutto in questo momento storico, in cui il numero dei contagi continua a salire in modo esponenziale.

04 novembre 2020
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