Riparto fondo sanitario 2024, arriva il via libera del Cipess
Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato: “Il 2024 vede un significativo incremento delle risorse destinate al Ssn, con un importo di oltre 134 miliardi di euro e un delta positivo rispetto al 2023 di 5 miliardi e 140 milioni di euro. È l’investimento in sanità pubblica più alto di sempre grazie agli incrementi previsti con le Leggi di Bilancio 2023 e 2024, e soprattutto conferma il trend di crescita del finanziamento al fondo sanitario nazionale mantenuto dal Governo Meloni".
19 DIC -
Dopo il via libera da parte della Conferenza Stato Regioni arriva oggi l'ok anche da parte del Cipess al riparto del Fondo sanitario nazionale (Fsn).
Queste le misure previste per la sanità:
- Il riparto del contributo di 20 milioni di euro (Fsn 2023) per l’attività degli Irccs in favore di cittadini residenti in regioni diverse da quelle di appartenenza.
- Il riparto del fabbisogno sanitario e delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) fra le Regioni e le Province Autonome nell’anno 2024, ammontanti a oltre 133 miliardi di euro.
- Le assegnazioni alle Regioni delle quote vincolate agli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale (Fsn 2024). Fra le risorse assegnate, si segnala l’importo di 50 milioni di euro destinati al finanziamento delle attività delle regioni per l’accesso universale dei neonati all’immunizzazione passiva contro il Virus Respiratorio Sinciziale (Vrs).
- La ripartizione del finanziamento destinato alla proroga e alla estensione, per l’anno 2024 (Fsn 2024), della sperimentazione per la remunerazione delle prestazioni e delle funzioni assistenziali, erogate dalle farmacie con oneri a carico del Ssn.
“Il 2024 vede un significativo incremento delle risorse destinate al Ssn, con un importo di oltre 134 miliardi di euro e un delta positivo rispetto al 2023 di 5 miliardi e 140 milioni di euro – commenta in apertura il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato – È l’investimento in sanità pubblica più alto di sempre grazie agli incrementi previsti con le Leggi di Bilancio 2023 e 2024, e soprattutto conferma il trend di crescita del finanziamento al fondo sanitario nazionale mantenuto dal Governo Meloni. La manovra 2025, infatti, prevede un incremento di oltre 2,5 miliardi di euro e ulteriori 4 miliardi nel 2026.”
“Per il secondo anno vengono applicati i nuovi criteri di riparto del Fsn, approvati nel dicembre del 2022 in linea con le richieste delle Regioni, che ne auspicavano la revisione dal 2015 – continua Gemmato - Se lo scorso anno le Regioni del centro-sud avevano beneficiato di un incremento di risorse pari a 220 milioni di euro, quest’anno possono contare su 236 milioni di euro, un totale di 456 milioni di euro nel biennio 2023-2024 a sostegno di quei territori in cui il cosiddetto coefficiente di deprivazione è maggiore”.
“Sulle liste d’attesa abbiamo investito risorse – prosegue Gemmato – già con le leggi di bilancio 2023 e 2024 veniva data la possibilità alle Regioni di attingere rispettivamente allo 0,3% e 0,4% del Fsn per i piani operativi regionali di recupero delle liste d’attesa. Con il decreto Milleproroghe questa possibilità viene estesa a tutto il 2025 e la percentuale sale fino allo 0,7% del Fsn”.
“Vorrei inoltre evidenziare, perché tema a me caro - aggiunge il Sottosegretario Gemmato - che, nell’ambito della ripartizione delle quote vincolate agli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale, figurano anche quest’anno 25 milioni di euro per il finanziamento delle attività del Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026 e per il riordino della Rete nazionale delle malattie rare.”
“Anche per il 2025 è presente in legge di bilancio un emendamento bipartisan per proporre un finanziamento analogo alla farmacia dei servizi.” conclude Gemmato. “È il segno che l’attenzione verso il cittadino e verso la facilitazione del suo accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie di cui necessita su tutto il territorio è un obiettivo comune, non dettato da ideologie, ma semplicemente dal valore etico di portare salute e prevenzione il più vicino possibile al paziente, con il supporto di tutti i soggetti che compongono la sanità italiana”.
19 dicembre 2024
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