“La trasmissione dei dati relativi al 2023, da parte delle regioni e delle province autonome all'Istituto superiore di sanità e all'Istat è ancora in corso. Devo inoltre precisare che, per quanto riguarda gli aspetti di informazioni in materia di IVG, non può negarsi che il Ministero della Salute riserva una particolare attenzione al tema della salute della donna e al percorso nascita”.
Così Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato per la Salute, rispondendo oggi alla Camera a un'interrogazione di Gilda Portiello (M5S) sul tema Intendimenti in merito ai tempi di presentazione al Parlamento della relazione sull'attuazione della legge 194 del 1978 e alla realizzazione di un sito Internet recante informazioni relative ai servizi di interruzione volontaria di gravidanza.
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato:
"Per quanto concerne la presentazione della relazione al Parlamento, di cui all'articolo 16 della legge 22 maggio 1978, n. 194, faccio prioritariamente presente che sussistono oggettive difficoltà tecniche a rispettare la scadenza indicata al medesimo articolo 16, poiché la raccolta, il controllo e l'elaborazione dei dati analitici sull'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) di tutte le regioni e province autonome, determina un procedimento comprensibilmente lungo e delicato, che impegna a fondo l'insieme del Sistema di sorveglianza, dalle strutture periferiche a quelle centrali. La trasmissione dei dati relativi al 2023, da parte delle regioni e delle province autonome all'Istituto superiore di sanità e all'Istat è, infatti, ancora in corso. Una volta completata la trasmissione dei dati, gli organi centrali devono procedere alla necessaria verifica della qualità dei dati e all'integrazione delle informazioni mancanti tramite i dati provenienti dalle schede di dimissione ospedaliera (SDO).
Tale progetto, di durata biennale, rientra tra le attività di ricerca promosse dal Sistema di sorveglianza ISS-regioni e include obiettivi relativi ad aspetti organizzativi e assistenziali del percorso di IVG, emersi come critici e suscettibili di miglioramento.
Gli aspetti presi in esame dal progetto includono: 1) il miglioramento della qualità dei dati; 2) il miglioramento dell'appropriatezza delle procedure relative al percorso interruzione volontaria di gravidanza; 3) la divulgazione delle informazioni sull'interruzione volontaria di gravidanza ai cittadini.
Il progetto, che ha avuto inizio il 25 ottobre del 2022, è stato prorogato di 6 mesi, e si concluderà quindi il 25 aprile 2025.
In merito alla richiesta degli onorevoli interpellanti di rendere disponibili i dati sull'interruzione volontaria di gravidanza in formato aperto, devo far presente che occorre tener conto di quanto previsto dal codice in materia di protezione dei dati personali, in particolare dall'Allegato A.3 “Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento dei dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica effettuati dal Sistema statistico nazionale”, in cui, agli articoli 3 e 4, viene disciplinata l'identificabilità dei dati.
In ossequio a queste disposizioni, il Ministero della Salute, nella relazione al Parlamento, riporta i dati richiesti solo in forma aggregata per regione e non per singolo presidio ospedaliero.
Detti dati sono consultabili anche in formato aperto nelle banche dati presenti nella sezione dedicata alla “Salute riproduttiva della donna” del portale dell'Istat, che raccoglie le informazioni a livello della singola interruzione volontaria di gravidanza tramite la somministrazione di questionari.
Per quanto riguarda, invece, il portale del Ministero della Salute, devo evidenziare che questo già offre la mappa dei consultori presenti sul territorio italiano, da cui è possibile effettuare la ricerca cliccando sulla regione interessata.
Sul portale del Ministero, è presente altresì una pagina specifica denominata “Interruzione volontaria di gravidanza” dove vengono illustrate le metodiche utilizzate e le procedure di attuazione.
Devo inoltre precisare che, per quanto riguarda gli aspetti di informazioni in materia di IVG, non può negarsi che il Ministero della Salute riserva una particolare attenzione al tema della salute della donna e al percorso nascita.
Tra le iniziative di informazione, deve ricordarsi l'istituzione della Giornata nazionale della salute della donna, che ogni anno viene celebrata con eventi dedicati.
Colgo, da ultimo, l'occasione per ribadire che è finalità comune, sia per il Ministero della Salute, sia per le regioni e le province autonome, quella di garantire l'applicazione della legge n. 194 del 1978 in un'ottica di completa tutela della maternità.
A questo riguardo, infatti, una particolare importanza acquistano tutte le azioni e le iniziative intraprese dal Ministero rivolte ad aiutare le donne a superare le eventuali cause che potrebbero indurle all'interruzione di gravidanza, anche tramite interventi di natura sociale e socio-sanitaria integrata, offrendo loro adeguato sostegno medico e psicologico nell'intero percorso.
Tra queste ritengo importante ricordare il Programma nazionale Equità nella salute, previsto nell'Accordo di partenariato tra Italia e Commissione europea relativo al ciclo di programmazione della politica di coesione 2021-2027, che interviene nelle sette regioni classificate meno sviluppate dalla Commissione europea e individua, tra le aree per le quali è più urgente intervenire, l'area di intervento denominata “Il genere al centro della cura”, dedicata al rafforzamento dei consultori familiari delle sette regioni suddette".
In sede di replica, dichiarandosi "non soddisfatta", Gilda Sportiello (M5S) ha risposto: "Io sono talmente insoddisfatta che, ogni volta che ascolto qualche risposta alle interpellanze che pongo al Governo, mi chiedo: perché l'ho fatto, se poi mi devo sorbire una risposta che dimostra che il Governo non ha la minima idea di quello che sta facendo o di quello che sta succedendo?
Io veramente non so da dove cominciare, perché, vede, Sottosegretario, oggi viene qui, in quest'Aula, e dice che ci sono difficoltà tecniche nel reperire i dati e che il ritardo nella presentazione del rapporto sarebbe dovuto alla difficoltà di costruire questa relazione. Sono 46 anni che la relazione viene presentata, la relazione sull'attuazione della legge n. 194: 46 anni e mai, in 46 anni, neanche negli anni Ottanta, Novanta, mai, si è registrato un ritardo simile. Che cos'è successo per giustificare, quest'anno, questo ritardo? Com'è possibile che siamo nel 2024 e abbiamo ancora i dati del 2021? Se mai nella storia si è verificato questo ritardo, è successo un fatto eccezionale? Dove si è bloccato il processo?
Questo perché, tra l'altro, ricordo che c'è anche un rapporto Istat che, invece, riporta i dati del 2022, cosa che non abbiamo ancora dal Ministero della Salute. Allora, c'è qualcosa che non funziona. Siamo sicuri che è un fatto tecnico o è un fatto politico?
Perché fornire i dati richiesti dalla legge - e non sono una gentile concessione del Ministero della Salute, non sono un contentino che dovete dare - ve lo impone la legge. Ve la leggo perché lei l'ha citata, ma non so se ne ha contezza: “entro il mese di febbraio, a partire dall'anno successivo a quello dell'entrata in vigore della presente legge - la n. 194 -, il Ministro della Sanità presenta al Parlamento una relazione sull'attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione”. Entro il mese di febbraio: siamo a novembre.
Allora, mi aspettavo che questa mattina, innanzitutto, venisse a dire che cosa è successo, se ci sono problemi particolari, quando volete presentare questa relazione. E invece no, non ci è dato sapere neanche quando verrà presentata, che cosa è successo. Allora, vi ricordo anche cosa dice l'Organizzazione mondiale della sanità, l'OMS, che parla di aborto sicuro e dei suoi ostacoli, citando tra questi la mancanza di informazioni: non solo quelle che ci fate venire a mancare con la relazione sull'attuazione della legge n. 194, ma anche le informazioni sul sito del Ministero della Salute, che appunto mancano.
La mappa dei consultori - e vi ho interrogato anche su questo qualche settimana fa - non è aggiornata. Se vado sul sito del Ministero della Salute, trovo consultori che addirittura sono stati chiusi. Ma che informazione è questa? Ci vuole coraggio a dire che c'è già un servizio. Vi ho chiesto un sito apposito sull'interruzione volontaria di gravidanza che dia tutte le informazioni del caso, in formato multilingue per essere realmente accessibile a tutti e a tutte. E non mi potete venire a dire che già c'è, perché non c'è, altrimenti, non lo avrei chiesto. Delle due l'una: se c'era, non ve lo chiedevo; non c'è, ve lo chiedo, perché dobbiamo garantire l'accessibilità per tutte.
Allora, ovviamente in questa vostra risposta, mi devo anche sentir dire che volete applicare interamente la legge n. 194, quando sappiamo benissimo che non lo state facendo e che non è così. Perché voglio ricordare che esistono ancora migliaia di persone nel nostro Paese che devono superare ostacoli incredibili per poter accedere all'interruzione volontaria di gravidanza e niente state facendo - purtroppo lo so, con la parte politica con cui ha a che fare è difficile pensare che vogliate superare gli ostacoli -, ma almeno abbiate la decenza di avere la posizione chiara, di avere il coraggio di dire quali sono le vostre idee.
Non venite a dire che volete applicare la legge n. 194, perché non è così. Perché, se così fosse, dovreste battervi in prima persona per assicurarvi che l'aborto farmacologico sia somministrato in tutte le regioni allo stesso modo e sia garantito, perché lo prevede la legge n. 194. Non lo state facendo; anzi, nelle regioni che amministrate, addirittura lo negate, andando contro una circolare ministeriale. E non potete dire con tanta, ma veramente tanta, ipocrisia che volete applicare la legge n. 194.
Allora, vi ricordo: se volete applicare la legge, ci dovete portare la relazione annuale, che non solo non avete presentato, ma vi ho presentato un'interrogazione e non mi avete risposto; l'ho sollecitata due volte, non mi avete risposto; oggi vi porto in Aula a rispondere e non ci dite perché questa relazione non è stata ancora approvata, non è stata ancora presentata; non ci dite dove si è bloccato l'iter e, nel frattempo - e qui ci metto proprio la ciliegina sulla torta - questa maggioranza apre anche la porta a posizioni assolutamente antiscientifiche di persone che non possono nemmeno essere citate come degne di essere elevate a interlocutori sul tema dell'aborto. Perché non riuscire a distinguere l'interruzione volontaria di gravidanza dalla contraccezione d'emergenza denota veramente un'ignoranza sul tema che è pari al delirio.
Quindi, la invito, Sottosegretario, insieme con il Ministero della Salute, ad agire per l'importanza del ruolo che rivestite nella difesa della scienza, nella difesa dei dati obiettivi, la invito a impegnarsi a presentare questa relazione perché abbiamo aspettato troppo. Mai come quest'anno! Da 46 anni a questa parte non si è aspettato mai così tanto. Quindi, davvero, date dignità al ruolo che rivestite e fate quello che vi spetta di dovere per legge".