Gravidanza e parto. Rooming-in facilita relazione mamma-bebé e allattamento. Il documento del Ministero con le indicazioni per le strutture e il personale sanitario
Il Tavolo tecnico multidisciplinare sulla continuità del rapporto madre-bambino durante l'ospedalizzazione alla nascita fornisce indicazioni sulle buone pratiche assistenziali postnatali, che riguardano le coppie madre-neonato sani. Destinatari del presente documento sono le Direzioni Generali e Sanitarie delle Aziende Ospedaliere ed il personale sanitario d’area perinatale.
03 OTT -
Benessere della coppia madre-bambino e sicurezza del neonato: il rooming-in (condivisione della stessa stanza). Questo il titolo del documento a cura di Ministero della Salute - Tavolo tecnico multidisciplinare sulla continuità del rapporto madre-bambino durante l'ospedalizzazione alla nascita, pubblicato oggi sul sito del dicastero.
Il rooming-in prevede la permanenza e l’assistenza di mamma e neonato in una stessa stanza del Punto Nascita durante la degenza nei giorni successivi al parto da parte di figure professionali specificatamente identificate tra quelle previste nelle unità di degenza materno-infantili. In
condizioni fisiologiche o a basso rischio il rooming-in costituisce uno standard assistenziale di riferimento che, col supporto e la supervisione del personale sanitario, risulta appropriato per la maggioranza delle coppie madre-neonato. La condivisione della stanza promuove non solo l’avvio dell’allattamento (Mc Loughlin 2019), ma più in generale la relazione mamma-neonato e l’attaccamento (bonding), avendo quindi un valore a prescindere dal tipo di alimentazione scelto dalla madre. Inoltre, il rooming-in facilita la vantaggiosa colonizzazione con germi materni (García-Ricobaraza 2021; Duale 2022), riduce il rischio di infezioni ospedaliere e promuove cure maggiormente individualizzate in risposta ai bisogni del neonato. Per la mamma il rooming-in rappresenta l’opportunità di un’esperienza immediata e diretta di accudimento. Il personale sanitario supporta la madre nell’accudimento del neonato, favorendo gradualmente l’autonomia materna, in modo da promuovere la consapevolezza delle proprie competenze genitoriali (empowerment). La condivisione della stanza da parte della diade consente inoltre una più facile e precoce identificazione di eventuali impedimenti o difficoltà nella gestione in autonomia del bambino, in modo da favorire una dimissione appropriata e protetta.
Con questo documento il ministero della Salute intende fornire indicazioni sulle buone pratiche assistenziali postnatali, che riguardano le coppie madre-neonato sani. Destinatari del presente documento sono le Direzioni Generali e Sanitarie delle Aziende Ospedaliere ed il personale sanitario d’area perinatale. Quest’ultimo rappresenta un team multidisciplinare formato da personale di ambito ginecologico (ginecologhe, ginecologi), anestesiologico (anestesiste, anestesisti), neonatologico (neonatologhe, neonatologi), pediatrico (pediatre, pediatri), ostetrico (ostetriche, ostetrici), infermieristico (infermiere, infermieri), psicologico (psicologhe, psicologi), dell’assistenza sanitaria (assistenti sanitari/e) e dell’educazione professionale (educatori ed educatrici professionali). A questo si aggiunge il personale socio-sanitario (operatori e operatrici socio-sanitari/e) e, ove ancora in servizio, di puericultura (puericultrici, puericultori).
03 ottobre 2024
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Governo e Parlamento
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy