Primo soccorso nelle scuole. Riparte confronto al Senato
Domani sarà ascoltato in audizione il Comitato che nel 2008 raccolse 93mila firme per chiedere una legge che introducesse l’insegnamento del Primo Soccorso nelle scuole italiane."Così si salvarebbero almeno 12.000 dei 60 mila italiani colti da arresto cardiaco improvviso ogni anno”.
20 NOV - Nuova tappa per l'iniziativa legislativa popolare per introdurre l’insegnamento del Primo Soccorso nelle scuole di primo e di secondo grado. La commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama ha infatti convocato in audizione per domani, 21 novembre, il comitato promotore “Una Firma per la Vita”, che nel 2008 raccolse 93mila firme a favore della legge, consegnate il 24 ottobre dello stesso anno al Senato. Un'iniziativa da cui scaturirono due disegni di legge, a firma del senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (PDL) ed alla Camera dei Deputati, a firma degli Onorevoli Pietro Franzoso (PDL) e Gero Grassi (PD). Ddl che, afferma il Comitato, “assunsero interamente il testo della proposta di legge popolare”.
Nel dettaglio, il Comitato proponeva corsi di Primo Soccorso articolati in 5 livelli successivi di competenza:
- Rianimazione Cardiorespiratoria con metodiche di base (Basic Life Support - BLS);
- La Defibrillazione Precoce Semiautomatica (Basic Life Support Defibrillation - BLSD);
- Il Primo Soccorso al paziente traumatizzato (Basic Trauma Care - BTC)
- Il Primo Soccorso al paziente non traumatizzato (First Aid)
- Il Primo Soccorso in caso di Maxiemergenza (Basic Disaster Care)
“Poiché l’evidenza scientifica ha sancito da oltre 40 anni, a livello mondiale che un intervento di primo soccorso può avere valore determinante nel salvare una vita umana, la proposta di iniziativa legislativa popolare si è posta quale strumento scientifico e di civiltà indispensabile al fine di prevenire e ridurre, il più possibile, le numerosissime morti evitabili che si verificano quotidianamente nel nostro Paese, secondarie a malore (al primo posto l’arresto cardiaco improvviso, con almeno 60.000 casi/anno) e a trauma (almeno 25.000 casi/anno)”, spiega il comitato nella nota che annuncia l’audizione di mercoledì.
In particolare, nel corso dell’audizione la rappresentanza del gruppo promotore del comitato “Una Firma per la Vita” chiederà al Senato della Repubblica Italiana di “varare in tempi brevissimi, prima della fine della legislatura, dispositivo legislativo specifico che innanzi tutto non vanifichi una chiara, forte, unanime volontà popolare nazionale e che, contestualmente, sancisca almeno l’obbligo dell’insegnamento del massaggio cardiaco nella scuola italiana (operazione di promozione e divulgazione culturale che sarà oggetto nel 2013 di una prossima campagna nazionale varata del gruppo promotore definita “Due Mani sul Torace”)”.
Si richiederà al Senato che “entro il termine della legislatura in corso si provveda al varo istituzionale di programma didattico semplificato di Primo Soccorso, interamente centrato sulla acquisizione da parte di tutti gli studenti italiani di due competenze prioritarie di base: capacità di riconoscimento dello stato di arresto cardiaco e conoscenza teorico – pratica del massaggio cardiaco immediato e di qualità (Immediate CPR – High Quality CPR)”.
Il comitato propone quindi, “con massima urgenza”, l’adozione istituzionale di “un obbligo di legge di svolgimento di mini corsi di rianimazione cardiopolmonare effettuata unicamente mediante compressione ininterrotta del torace (hands only CPR), dal momento del riconoscimento della condizione di arresto cardiaco sino all’arrivo sul posto degli operatori del Sistema 118, con programma didattico specifico che preveda lo svolgimento in tutte le scuole del Paese di corsi della durata massima di 2 ore effettuati, in orario di servizio, da medici ed infermieri dell’area dell’emergenza, territoriale ed ospedaliera, del SSN, rivolti ai professori di educazione fisica delle scuole italiane di primo e di secondo grado, con obbligo normato da parte di questi di effettuare analoghi corsi, a cadenza trimestrale (concetto di formazione permanente e ricorrente) a tutti gli alunni”.
“Tale imponente rivoluzione culturale – conclude il comitato - potrebbe realmente salvarsi almeno 12.000 italiani (il 20% dei 60.000 deceduti/anno in Italia), si verificherebbe a costo zero per lo Stato”.
20 novembre 2012
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