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Manovra. Conte (M5S) ai sindacati: “Con tagli la sanità va incontro a disastro annunciato”


"Si va verso una prospettiva nella quale non conviene restare nel Ssn. Noi vorremmo raccontare una storia diversa: anche in un contesto di contrazione delle risorse e con debito pubblico alto, esistono vari modi per reperire le risorse da dedicare a un comparto così strategico per il Paese. Grazie a questo governo senza visione, invece, stiamo andando incontro a un disastro annunciato”, sipega il presidente del M5S durante l’incontro con Cgil, Cisl e Uil.

13 NOV -

“Condivido con i sindacati le forti preoccupazioni sulla sanità, che vive una grave emergenza a cui il governo risponde con un deciso definanziamento, che se teniamo conto dell’aumento dei costi e dell’inflazione si traduce in una sensibile diminuzione delle risorse. Siamo preoccupatissimi, poi, per i ritardi sul PNRR, che è un progetto nazionale e non del singolo governo. Un progetto che dovrebbe rilanciare vari aspetti della sanità, una tra tutte la medicina territoriale, sulla quale si stanno addensando dense nubi a causa di ritardi e sforbiciate. Il timore è che non si tragga alcuna lezione dall’emergenza del Covid".

Così il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte durante l’incontro con Cgil, Cisl e Uil del comparto sanità e funzione pubblica nella sede M5S di via Campo Marzio.

"È gravissimo, poi, il taglio delle pensioni del pubblico impiego, un annuncio che peraltro ha creato il panico tra i lavoratori del settore. Si va verso una prospettiva nella quale non conviene restare nel Servizio sanitario nazionale, i tagli del governo diventano una spinta al prepensionamento ma senza incentivi economici, in un settore già in difficoltà come quello sanitario. Noi vorremmo raccontare una storia diversa: anche in un contesto di contrazione delle risorse e con debito pubblico alto, esistono vari modi per reperire le risorse da dedicare a un comparto così strategico per il Paese. Grazie a questo governo senza visione, invece, stiamo andando incontro a un disastro annunciato”, aggiunge Conte.

“Siamo dalla parte di medici e infermieri italiani che stanno gridando la loro rabbia per la scellerata impostazione della manovra del governo Meloni, fondata sui tagli alla sanità. Parliamo di donne e di uomini che durante la pandemia hanno risposto con responsabilità, professionalità e coraggio alla chiamata dello Stato, che tutti noi abbiamo chiamato ‘eroi’ e che si trovano ad affrontare turni massacranti da oltre 60 ore settimanali e aggressioni fisiche e verbali, a fronte di salari tra i più bassi d’Europa. Ma il governo sceglie oggi di trasformare questi professionisti in un bancomat, tagliando le loro pensioni in maniera vergognosa. Rischiamo che quasi 20mila infermieri e circa 7mila medici scelgano il prepensionamento lasciando il nostro Servizio sanitario nazionale e riducendolo al collasso, per non perdere cifre che per gli infermieri potrebbero arrivare a 300 euro al mese e per i medici, nei casi peggiori, anche a 850 euro al mese. Sarebbe un colpo esiziale per la sanità pubblica, un dramma che si consuma mentre l’esecutivo continua ad aumentare le risorse destinate al privato. Si prosegue nella mercificazione della salute dei cittadini italiani, trasformandola da diritto fondamentale garantito dalla nostra Costituzione a bene di lusso”, ha poi concluso Conte durante l’incontro con Anaao Assomed, Sis 118, Movimento Giotto, Nursind, Nursing Up, Fials e Fnopi.



13 novembre 2023
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