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30 GIUGNO 2024
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Guerra Israele-Palestina. Save the Children: “A Gaza almeno 21 mila bambini dispersi nel caos” 


Più di 14 mila bambini e circa la metà di questi non è ancora stata identificata. Da Save the Children nuovo appello per il cessate il fuoco: “È necessario intervenire con urgenza per proteggere i bambini separati e non accompagnati, azione che è gravemente compromessa dal deterioramento della situazione della sicurezza”.

24 GIU - Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, dall’inizio del conflitto tra Israele e Palestina, il 7 ottobre, sono stati uccisi più di 14 mila bambini e circa la metà di questi non è ancora stata identificata. Si stima che almeno 21 mila bambine e bambini siano dispersi, scomparsi, detenuti, sepolti sotto le macerie o in fosse comuni. A rilanciare i dati è Save the Children, che chiede il cessate il fuoco per potere tutelare i bambini rimasti soli, scomparsi o sepolti chissà dove. “Nessun genitore dovrebbe scavare tra le macerie o in fosse comuni in cerca del corpo del proprio figlio. Nessun bambino dovrebbe essere solo, senza protezione, in una zona di guerra, detenuto o tenuto in ostaggio”.

Gaza, spiega l’organizzazione a difesa dei bambini, “si trova nella confusione più totale e nelle condizioni attuali è quasi impossibile raccogliere e verificare le informazioni, ma si stima che almeno 21 mila bambine e bambini siano dispersi nel caos della guerra a Gaza. Questo dato include: 17.000 bambini non accompagnati e separati, 4.000 bambini sepolti sotto le macerie, mentre un numero imprecisato si trova in fosse comuni. Per i minori fatti sparire con la forza, un numero indefinito è detenuto e trasferito fuori da Gaza”.

Le famiglie di questi bambini e adolescenti non sono a conoscenza del luogo in cui si trovano, mentre arrivano “segnalazioni di maltrattamenti e torture”. “Tutti i minori dispersi corrono gravi rischi come subire violenze, abusi, sfruttamento. Sono vulnerabili e devono essere rintracciati al più presto”, spiega Save the Children.

Da ottobre, riferisce l’associazione, sono stati uccisi almeno 33 bambine e bambini israeliani, mentre non è chiaro se cene siano tra quelli ancora tenuti in ostaggio a Gaza. Al 9 giugno, circa 250 minori palestinesi della Cisgiordania risultano nel sistema di detenzione militare israeliano, ma le loro famiglie non sono in grado di confermare il luogo in cui si trovano e il loro stato di salute a causa delle ulteriori restrizioni sulle visite introdotte da ottobre.

Gli ultimi sfollamenti causati dall'offensiva a Rafah hanno causato la separazione di altri bambini dalle loro famiglie. “Ogni giorno entriamo a contatto con situazioni in cui i bambini sono soli. Tramite anche i nostri partner cerchiamo di rintracciare la loro famiglia, ma è molto difficile poiché le ostilità in corso limitano il nostro accesso alle comunità e costringono costantemente le persone a spostarsi”, spiega Save the Children che lancia un appello per il cessare il fuoco: “E’ necessario intervenire con urgenza per proteggere i bambini separati e non accompagnati, azione che è gravemente compromessa dal deterioramento della situazione della sicurezza. I minori dispersi devono essere rintracciati e protetti. Per i bambini che hanno perso la vita, la loro morte deve essere registrata in modo ufficiale e le famiglie informate, rispettando i riti di sepoltura”, conclude Save the Children che chiede “un'indagine indipendente e che i responsabili siano chiamati a rispondere” su cosa accaduto ai bambini vittime di questo conflitto.

24 giugno 2024
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