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Radiologia. Congresso Sirm a Napoli: Roberto Grassi nuovo presidente

Tra innovazione tecnologica e appropriatezza clinica il resoconto del 37° congresso della Società italiana di Radiologia medica presieduto da Gallipoli d’Errico che dopo 36 anni vede di nuovo Napoli e la sua scuola radiologica protagonisti. Intesa con l’Ordine dei medici per ridurre il tasso di esami inutili prescritti dai medici.

19 SET - Roberto Grassi, docente di Radiologia della Seconda Università di Napoli è il nuovo presidente della Società italiana di Radiologia medica (Sirm) eletto in conclusione del 47simo congresso nazionale della Società scientifica. Grassi resterà in carica per il biennio 2019-2020. Le Assise hanno richiamato a Napoli, nella Mostra d’Oltremare, oltre 10 mila persone tra congressisti, tecnici, accompagnatori, ricercatori e personale dello staff e particolare successo ha registrato la tradizionale Mostra tecnica, seconda solo a quella mondiale di Chicago e a quella europea di Vienna, con oltre 100 aziende coinvolte e spazi riservati, oltre che alle apparecchiature d’avanguardia, anche ad Eccellenze campane nel Mondo e al volontariato. 
Tre corsi monotematici, 35 tavole rotonde, 36 corsi di aggiornamento, 44 lezioni di aggiornamento, 11 sessioni di casistica ragionata, 9 corsi pratici, 25 laboratori i numeri dell’appuntamento scientifico presieduto da Adolfo Gallipoli D’Errico, direttore del dipartimento di Radiologia dell’Istituto nazionale tumori di Napoli.
 
“Per l’intero mondo della radiologia medica, ma credo anche per la città – commenta Gallipoli D’Errico che è stato affiancato da Antonio Rotondo e Luca Brunese, rispettivamente presidente del Comitato scientifico e Segretario generale del congresso - si è trattato di un grande evento che mancava all’appuntamento a Napoli da 36 anni. Fari puntati dunque sulle nuove frontiere della radiologia interventistica che grazie a tecniche radiologiche e di mini-chirurgia consente di intervenire sulle piccole lesioni oncologiche senza bisturi. Il radiologo è oramai attore protagonista non solo nella diagnosi di varie patologie ma anche nella loro cura, intervenendo sulle lesioni al fegato o all'utero con le termoablazioni, le embolizzazioni o la crioterapia nonché, appunto,  grazie alle nuove tecniche di utilizzo degli ultrasuoni focalizzati con cui si individua e si distrugge il tessuto interessato da un’eventuale neoplasia mediante il riscaldamento dello stesso, senza cicatrici (radiofrequenza). “Un’altra interessante minirivoluzione – afferma Adolfo Gallipoli D’Errico – è l’applicazione di queste tecniche ad ogni tipo di lesione tumorale, anche i tumori ossei, che possono essere operati con queste nuove tecniche”.
 
Appropriatezza, Bevere accende i fari
Nel corso del convegno Sirm Francesco Bevere, direttore generale di Agenas, ha acceso i riflettori sul tema dell’appropriatezza, strettamente collegato con la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. “L’Agenas – ha detto - è fortemente impegnata a realizzare l’opportunità di guidare le scelte e le decisioni professionali e manageriali, utilizzando le migliori evidenze scientifiche. Su indicazione del Ministro Lorenzin, stiamo lavorando da tempo con le Società Scientifiche e con le Regioni sul tema dell’analisi dei costi e dell’efficacia degli interventi sanitari, con l’obiettivo di eliminare quelli che non producono benefici per gli ammalati e di modificare e correggere i comportamenti organizzativi che generano sprechi ed inefficienze. Assume sempre più rilevanza – prosegue Bevere - la necessità che il tema dell’appropriatezza venga collegato strettamente a quello del monitoraggio e della misurazione degli interventi clinici e delle attività economico-finanziarie e gestionali di ogni singola realtà sanitaria. E ciò vale anche in campo radiologico e radiodiagnostico.
 
Accarino: in Campania in fumo 10 milioni per esami inutili
In Italia si spreca 1 miliardo e 500milioni di euro l’anno per prestazioni diagnostiche inutili e  su 100milioni di esami che si eseguono ogni anno. In Campania si spendono più di 10 milioni di euro l’anno per esami radiologici inappropriati. Un dato che impressiona ancor più alla luce dei drammatici tagli causati dalla revisione della spesa sanitaria. “Gli sprechi riguardano in egual maniera il pubblico e il privato, le strutture ospedaliere e quelle ambulatoriali - spiega Bruno Accarino componente del Consiglio direttivo della Sirm. Il fenomeno dell’inappropriatezza in Italia, dove sui eseguono 100miloni di prestazioni radiologiche l’anno, vale circa 1 miliardo e 500milioni di euro l’anno. Abbiamo bisogno di clinici che facciano i clinici e di medici che facciano i medici – conclude - perché in gioco non c’è solo spreco di risorse, ma anche la sicurezza dei pazienti, che devono essere esposti a radiazioni ionizzanti solo se veramente necessario”.
 
Intesa con l’Ordine dei medici
Proprio seguendo questa filosofia nel corso del convegno è stata raggiunta un’intesa tra i radiologi campani e l’Ordine dei Medici di Napoli, che prevede un trait d’union tra i medici prescrittori e i radiologi finalizzato alla gestione congiunta del paziente. Così da ridurre drasticamente la percentuale di inappropriatezza delle prestazioni di diagnostica per immagini.
 
Le innovazioni
Nella sessa direzione, vanno le novità tecnologiche presentate a Napoli. Ed è l’integrazione tra la Pet (Tomografia ad emissione di positroni) con la Risonanza magnetica - l’innovativa tecnologia che consente di scandagliare in pochi minuti nelle lesioni tumorali più nascoste e di seguire l’andamento delle terapie anticancro più avanzate – la protagonista del 47° Congresso nazionale Sirm (Società italiana di Radiologia) A parlare di Pet e Risonanza integrate sono Marco Salvatore, docente, medico e ricercatore napoletano specializzato in Radiologia e Medicina nucleare, Alessandro Del Maschio Rettore dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, Marco Aiello fisico dell’Irccs Sdn di Napoli, Orazio Schillaci, preside della facoltà di Medicina dell’Università Tor Vergata di Roma e Onofrio Catano specialista dell’Sdn, oggi tra i ricercatori di punta dell’Università di Harvard a Boston, tutti ospiti di una tavola rotonda. Del resto proprio a Napoli, negli anni scorsi, all’istituto Sdn di Gianturco, è stata installata la prima apparecchiatura Pet-Rmn in Italia, dell’Europa Sud Orientale e del Mediterraneo. Ancora oggi a disporre dell’innovativo macchinario BiographmMR, il tomografo body scanner in grado di eseguire in un unico esame Risonanza Magnetica e Pet, sono solo altri due centri in Italia: uno a Padova e l’altro al Cnr di Catanzaro.
 
“Questa apparecchiatura – spiega Salvatore – consente straordinari vantaggi diagnostici, in termini di riduzione dell’esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti e di  stadiazione della malattia tumorale ed è utile anche per la diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer”. Allo stato attuale la Tac resta dunque centrale nella diagnosi e terapia dei tumori del polmone e del mediastino mentre la Risonanza magnetica, che non utilizza raggi X, ma indaga sulla funzionalità degli organi utilizzando campi elettromagnetici, è diventata la principale metodica in altri tumori, in particolare quelli che colpiscono il cranio, il distretto testa-collo, il fegato, la pelvi maschile e femminile, la prostata e le ovaie. In tutti questi casi la Rmn, insieme alla Pet è in grado di scovare anche le lesioni di più piccole dimensioni in una fase precoce consentendo una prognosi migliore e la personalizzazione delle terapie. “Un altro aspetto da non trascurare – conclude Salvatore – riguarda il monitoraggio della terapia. Capire se un determinato farmaco, spesso molto costoso se di ultima generazione, è efficace o meno, consente di cambiare velocemente strategia d’intervento adeguandola al tipo di cancro”. Infine c’è l’aspetto che riguarda la diagnosi in campo neurologico: “Con la Pet-Rmn oltre che tumori cerebrali individuiamo in fase precoce, con traccianti specifici, le placche di amiloide che portano alla demenza di Alzheimer, consentendo di instaurare una terapia anni prima della comparsa dei segni della malattia”.
 
Innovazioni software, nuove apparecchiature, macchine e tecnologie che migliorano la qualità della diagnosi e riducono i tempi di esposizione alle radiazioni individuando una lesione tumorale o una malattia cardiache in una frazione di secondo le protagoniste del 37° congresso di Radiologia medica che si è concluso ieri a Napoli.
 
 
Ettore Mautone

19 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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