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Medicina nucleare e body scanner: approfondiamo la questione

19 SET - Gentile direttore,
l’articolo uscito sul quotidiano sanità del 9 settembre 2016, avente per titolo ‘Cisti ed ernie possono far scattare allarme esplosivi negli aeroporti’, ha fatto ricordare ad alcuni miei colleghi, che ero stato Presidente della sezione di Radiobiologia e Radioprotezione della Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), quando si era verificato tutto quel battage mediatico sull'utilizzo dei body scanner negli aeroporti.

L’articolo, estratto da JAMA Dermatology, rivista ad alto spessore scientifico, ha stimolato delle curiosità che mi sono state richieste ed a cui ho cercato di dare delle risposte.

Ho ritenuto di inviare questa nota, perché forse, vista l’ampia lettura on line del giornale, può essere utile e dirimente anche ad altri.
Premesso che sono sempre stato favorevole all'utilizzo dei body scanner, nella valutazione costo-beneficio, quelli considerati nell'articolo, sono ad onde millimetriche, non ionizzanti! che permettono una valutazione della sagoma della persona e di eventuali variazioni della stessa, naturali o per oggetti nascosti a livello cutaneo e/o sottocutaneo.

Questo conferma, che i due casi di grossa cisti cutanea e di ernia inguinale, doverosamente dovevano essere controllati dagli organi di vigilanza.
Non condivido pienamente quanto affermato dal dott. David Brenner, infatti sarebbe opportuno che chi sia affetto da queste e simili patologie, si accompagni con un referto medico documentante, con specifici accertamenti allegati; ma ciò non esclude che una verifica sia necessaria e non un ‘incidente’.

Per quanto riguarda la medicina nucleare, non è ben chiaro quanto c’entrino questi body scanner con le radiazioni ionizzanti. Si afferma che i pazienti a cui è stato iniettato un materiale radioattivo per esami medico nucleari..........Questo avviene soprattutto in terapia dove si usano alte dosi di radio farmaco o nella terapia interstiziale.

In questo caso si ha l’obbligo di segnalare, per far sì che il paziente, se il viaggio è improcrastinabile, possa essere sistemato a dovuta distanza da altri passeggeri.

Per quanto attiene il nesso con i body scanner, l’utilizzo dei grembiulini protettivi, in un mancato avviso al personale addetto, potrebbe alterare la sagoma rilevata dal body scanner o nascondere qualcosa, non avendo le onde millimetriche capacità di superare questo dispositivo protettivo.

Francesco Schillirò
Presidente SIRM Campania

19 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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