Napoli. Manager in arrivo al Pascale: tutti i nodi del Polo oncologico partenopeo
Data per imminente la nomina del nuovo direttore generale dell’Istituto Tumori di Napoli. Carenza di personale, liste di attesa e migrazione sanitaria le principali difficoltà dell’Irccs oncologico partenopeo. D’Angelo (Cisl medici): da quattro anni fermo l’angiografo digitale.
19 SET - Pascale, tra7 giorni arriva il manager, aveva annunciato il 10 settembre scorso la Regione. Ma per ora i riflettori ancora accesi sul polo oncologico partenopeo e non solo perché l'Istituto attende ancora la nomina del Direttore generale (nomina già deliberata dalla Regione per le altre grandi aziende sanitarie di Napoli) ma anche per il clima di tensione che si respira in quello che resta uno tra i più importanti centri di terapia e ricerca sul cancro in Italia. Un clima che si deteriora sempre più per l'assenza di tutte le più importanti funzioni direttive mentre cresce l'attenzione di istituzioni e politica sulla gestione amministrativa di questi ultimi anni.
Lunedì scorso è toccato a
Vincenzo Viglione e
Valeria Ciarambino, entrambi membri della Commissione Sanità del Consiglio regionale campano (la Ciarambino è anche Presidente della Commissione "Trasparenza e controllo sull'attività della Regione e degli Enti collegati") visitare l'Istituto: i due consiglieri del Movimento "5 Stelle" hanno incontrato il commissario straordinario Sergio Lodato e nel corso del sopralluogo hanno visitato alcuni reparti, in particolare la Chirurgia toracica, la Radiologia interventistica e la Chemioterapia, per informarsi e raccogliere notizie direttamente da medici, lavoratori e utenti sulle criticità dell’importante nosocomio campano.
Ne è scaturita nel frattempo un'interrogazione al presidente della Regione Campania,
Vincenzo De Luca e al Commissario ad Acta
Joseph Polimeni, sull’assunzione di personale già annunciata dal commissario straordinario (55 unità di vari profili medici e del comparto) ma ancora al palo. Fari puntati anche sul nodo delle tecnologie e sulle ragioni dell’incapacità dell’Istituto a utilizzare al meglio gli apparecchi ultramoderni di cui è dotato.
"Le discrasie organizzative sono numerose – denuncia una nota dell’intersindacale - senza parlare degli acquisti di materiale "inspiegabilmente" bloccati”. Dito puntato anche sulle difficoltà organizzative. Sabato scorso il trasferimento, in fretta e furia, della Terapia Intensiva, dopo dieci anni di lavori terminati la settimana scorsa. L'Asl Napoli 1, cui sono deputati i controlli in materia, aveva intimato il trasferimento dal vecchio reparto entro il 9 settembre, ma questo non è bastato per dotare la nuova struttura clinica di tutte le caratteristiche definite per legge e nemmeno per acquistare le suppellettili e le attrezzature necessarie per far funzionare tutti gli 8 posti letto previsti.
Così oggi ne sono attivi solo quattro. “La sensazione di noi dipendenti - afferma
Roberto D'Angelo, segretario provinciale della Cisl Medici - è che il Pascale, e non da poco tempo, sia una barca in balia delle onde: si aprono nuovi cantieri ogni mese, ma i nostri pazienti da quattro anni non possono effettuare la radioembolizzazione come avveniva fino a 4 anni fa in quanto la vecchia apparecchiatura è ormai in disuso mentre la nuova, acquistata da anni, non è stata ancora montata per difficoltà tecniche e impiantistiche. L'amministrazione da tempo non rivela ai medici se i fondi a loro destinati sono stati adeguati al loro attuale numero, ma ha diligentemente previsto quanto accantonare per "premiare" i suoi vertici.
E intanto, il subCommissario sanitario Botti si è dimesso poche settimane dopo la nomina, il subCommissario amministrativo Perito ha firmato l’incarico di Direttore amministrativo del Monaldi, il direttore scientifico lascia il “Pascale” per il “Regina Elena” di Roma e il direttore dell’Ufficio Personale va a fare il direttore amministrativo del “Ruggi” di Salerno. Infine al Provveditorato il dirigente Abbondante, è stato nominato Direttore generale dell’Asl Napoli 1. Un centro di eccellenza nazionale va così piano piano alla deriva. L'Istituto, del resto – aggiunge D’Angelo - è finito nel mirino della Corte dei Conti per aver continuato ad assumere ininterrottamente primari e direttori negli ultimi anni mentre le difficoltà sorgono per gravi carenze di personale infermieristico, Oss e Osa”.
Ma sono anche altre caratteristiche dell'attività amministrativa che, secondo il sindacato meritano l'attenzione della magistratura contabile. "In ogni caso - afferma D'Angelo - abbiamo bisogno di un nuovo management amministrativo che segni chiaramente un'inversione di tendenza rispetto al passato, subito. Ma la Regione stranamente sembra non accorgersi della gravissima "vacatio" in corso e c'è già chi pensa, fuori e dentro il "Pascale", che si stia giocando una delicata e complessa partita politica negli equilibri tra ministero e Regione passando per la struttura commissariale. Il solito gioco sulla nostra pelle e su quella dei pazienti: non vogliamo crederci, ma abbiamo bisogno di una risposta forte dalla politica e di direttori all'altezza dei problemi della lotta al cancro in Campania, che affrontino e non aggravino le difficoltà create fino ad oggi ai lavoratori ed all'utenza del "Pascale" dall'azione di chi li ha preceduti”.
Intanto dai microfoni di Lira Tv il presidente della Regione De Luca smentisce seccamente: “Nomi e retroscena sui nomi – avverte – non sono veritieri, Non ho ancora deciso, sto piuttosto cercando un dirigente adeguato al ruolo delicato da svolgere”. “Al Pascale – aggiunge Enrico Coscioni, consigliere di De Luca per la Sanità - il Piano ospedaliero assegna 40 posti letto in più proprio per garantire all’Irccs di mantenere le grandi eccellenze che lo caratterizzano”.
Intanto il commissario Lodato si difende: “Ho avviato le assunzioni previste – avverte – delle 55 figure previste ho già pensato di attingere, per 25 unità infermieristiche, alla graduatoria della mobilità extraregionale dell’Istituto mentre per 12 unità Oss faremo riferimento alla convenzione che abbiamo con il Cardarelli. In Radioterapia sono previste altre 10 unità tecniche (attualmente ce ne sono 8 e 6 medici ndr) ma occorre il parere della direzione generale dell’assessorato ovvero ricorreremo anche in questo caso alla mobilità tramite il Cardarelli. Per due dirigenti medici, infine, attingeremo a una graduatoria vigente al Pascale e per il reclutamento di altri 4 dirigenti medici un farmacista e un informatico stiamo per bandire un avviso di mobilità interregionale.
Del resto le attività chirurgiche, nell’ultimo anno, non sono certo peggiorate – aggiunge ancora Lodato - nel confronto dei dati del periodo gennaio-luglio i ricoveri ordinari sono passati da6472 a 6444 nel 2016 (- 28) e le sedute operatorie sono addirittura aumentate (da 703 a 741). Infine gli interventi in regime ordinario sono stabili, da 2445 a 2437. In questi mesi non siamo stati con le mani in mano e in attesa che arrivino i rinforzi stiamo cercando di aumentare le sedute operatorie ricorrendo a un progetto di prolungamento dell’orario di servizio pur tra tutti i vincoli delle nuove norme in vigore da novembre del 2015 che limitano a 48 ore settimanali e 13 ore consecutivi i carichi massimi imponendo almeno 11 ore di riposo tra un turno e l’altro”.
Tutti problemi che spetterà al nuovo manager dirimere in maniera rapida per risalire la china della qualità dell’assistenza, della produttività e delle liste di attesa del Pascale.
Ettore Mautone
19 settembre 2016
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