Zaia: “Evitiamo gli assembramenti, cambiamenti della curva sono possibili”. E sull’ipotesi Figliuolo di vaccinare tutti dopo gli over65: “Andremo avanti per età”
Il caldo “non è il salvacondotto” per non rispettare più le regole su mascherine e assembramenti. In Veneto si conferma “un calo importante dell’infezione ma c’è da dire che da un po’ di giorni i numeri non hanno un calo così importante. Se si valuta la curva delle terapie intensive, il dato decresce”. Sulle dichiarazioni di Figliuolo: “Senza indicazioni chiare del Cts continueremo a scendere per classi di età”.
03 MAG - Il Covid “c’è ancora” e l’arrivo della bella stagione “non è il salvacondotto” per non rispettare più le regole su mascherine e assembramenti. Anzi, “i cambiamenti repentini della curva sono possibili“. Dopo un altro fine settimana di zona gialla, il governatore veneto
Luca Zaia torna a rinnovare la raccomandazione a non abbassare la guardia di fronte al virus. Anche oggi in regione si contano 364 positivi su 9.537 tamponi, con un’incidenza del 3,82%. I malati effettivi sono 21.923, di cui “la metà sono asintomatici”. I ricoverati ammontano a 1.391, di cui 1.208 in area non critica (-1) e 183 in terapia intensiva (+1). Sommando i pazienti non-Covid, le terapie intensive del Veneto ad oggi contano 451 persone in totale. Altri quattro sono i decessi e 20.571 infine i guariti e dimessi in totale.
Anche in Veneto si conferma dunque “un calo importante dell’infezione – commenta Zaia, oggi in conferenza stampa - ma c’è da dire che da un po’ di giorni i numeri non hanno un calo così importante. Se si valuta la curva delle terapie intensive, il dato decresce” ma è di fatto altalenante, sottolinea il presidente. Per ora, comunque, “non c’è una fase di stallo nelle proiezioni”.
Ad ogni modo, “tutto è possibile – avverte Zaia - i cambiamenti repentini della curva sono stati una costante. Siamo in una fase in cui bisogna invocare ancora la massima attenzione, non abbassare la guardia. La buona stagione dovrebbe aiutarci per diversi fattori, ma non è il salvacondotto per non portare più la mascherina e fare gli assembramenti”. Secondo Zaia, “la vera preoccupazione è quella. Nessuno dice di non andare al bar o al ristorante, ma bisogna farlo in maniera attenta e senza esporsi al contagio. Bisogna avere coscienza che il virus c’è ancora, il vaccino ci aiuta ma siamo ancora ai 60enni“, ricorda il governatore.
Senza indicazioni chiare da parte del Comitato tecnico-scientifico, “noi continueremo a scendere per classi di età”. Zaia frena sul ‘liberi tutti’ annunciato
sabato scorso dal commissario Francesco Paolo Figliuolo una volta terminate le vaccinazioni per i 60enni. Il governatore del Veneto non sembra molto d’accordo. “Finché non abbiamo vaccinato gli over60 – prosegue - è un errore non mettere in sicurezza queste fasce di età. Lo vediamo nella curva: il calo più vistoso riguarda le categorie già vaccinate”.
Tra l’altro, sottolinea Zaia, sul tema è il dibattito “è ancora aperto. C’è chi dice liberi tutti dopo i 60enni, c’è chi dice di scendere per età e c’è chi dice di partire dai più giovani”. Per questo, ribadisce Zaia, “è fondamentale che ci sia un’espressione del Comitato tecnico scientifico“. Di conseguenza, afferma il presidente, “senza indicazioni noi continueremo a scendere per classi di età”.
Il Veneto è pronto ad anticipare le vaccinazioni per i 50enni già a metà maggio. “È verosimile”, conferma Zaia in conferenza stampa. “Faccio appello alle persone della fascia 60-69 anni perché si prenotino – rinnova l’invito il presidente - i posti ci sono”. Anche perché se non ci sono abbastanza persone in agenda, “dovremo aprire alla categoria dei 50enni, per evitare che lo sforzo vaccinale sia vano perché non ci sono abbastanza prenotazioni”. Al momento, spiega Zaia, “ci siamo dati ancora qualche giorno per valutare la situazione”. E precisa: “Non è che i 60enni non si prenotano. Ma se lo fanno il 19 maggio, perché le agende sono aperte fino a quel giorno, è inevitabile che si creino spazi che non possiamo lasciare vuoti”. Dunque, afferma Zaia, per i 50enni “è verosimile che anticiperemo dal 31 maggio a metà maggio. Ma dobbiamo vedere l’andamento dei 60enni: se ne vaccinassimo 30 mila al giorno, in 10-15 giorni dovremmo chiudere la partita. Sono fiducioso”.
Al momento, nella fascia 60-69 anni ha ricevuto la prima dose il 30% delle persone. “Abbiamo recuperato il 10% in due giorni”, sottolinea il governatore. Per quanto riguarda le altre categorie, invece, gli over80 sono vaccinati al 96%, i 70enni oltre il 72%, i disabili la 67% e i vulnerabili al 58%. Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati fatti 37.000 vaccini. “Siamo abbondantemente sopra il target fissato dei 25.000– sottolinea Zaia- siamo quelli che performano meglio a livello nazionale“.
Nel complesso fino a oggi sono state somministrate oltre 1,75 milioni di dosi. “Oggi abbiamo in disponibilità 275 mila vaccini da lunedì prossimo avremo 201 mila dosi, quindi questa settimana daremo fondo al magazzino. Dovremo accantonare anche un po’ di dosi per i richiami, soprattutto AstraZeneca, perché siamo arrivati alle seconde dosi”, conclude Zaia.
03 maggio 2021
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