Carenza medici. Fp Cgil Medici Veneto: “Servono soluzioni definitive dal Governo centrale”
Per il segretario regionale Pierangelo Rovere qualsiasi soluzione tempone dovrebbe essere “transitoria” e “studiata insieme ai sindacati” per garantire “sia la qualità dell'offerta che la qualità delle condizioni di lavoro”. Ma la questione va affrontata in modo “definitivo e organico” da chi “è la causa principale di questa situazione: il governo centrale”.
24 APR - La carenza di medici a livello nazionale ma in Veneto, per il segretario regionale Fp Cgil Medici,
Pierangelo Rovere, il dibattito “sta assumendo contorni surreali: trattative con l'Università di Timisoara da parte dell'ULSS 2 di Treviso per assumere dieci medici, critiche (giuste) dai colleghi dei sindacati medici, reazioni piccate da parte della regione”.
Per il sindacalista la situazione di emergenza va affrontata con due tipi di iniziative. “La prima è, appunto, di tipo emergenziale e qui possono essere accettabili provvedimenti tampone ma che dovrebbero essere transitori, studiati insieme con i sindacati, orientati alla qualità dell'offerta (medici con preparazione adeguata – non solo dal punto di vista professionale ma anche della relazione con l'utenza, cioè una conoscenza adeguata della lingua, indispensabile per chi deve lavorare a contatto con e per le persone) ma anche della qualità del lavoro (che non deve essere sottopagato né privo di tutele)”.
“La seconda – afferma Rovere - dovrebbe essere di tipo definitivo e affrontata in modo organico e con provvedimenti adeguati da chi è la causa principale di questa situazione: il governo centrale. Affinché “el tacòn non sia peso del buso” come dicono da queste parti…”.
24 aprile 2019
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