Ospedali, in Veneto il 40% sono a prova di terremoto
Dopo l’emanazione delle norme tecniche antisismiche del 2008, il Veneto ha cominciato i lavori per l’adeguamento. Ad oggi il 40% di tutta la superficie occupata dagli ospedali è stata messa in sicurezza ed è antisismica, grazie ad una spesa di 400 milioni di euro. L ’Assessore regionale alla Sanità del Veneto, Luca Coletto, spiega cosa è stato fatto e i lavori ancora da portare a termine.
18 GEN - Duecentocinquantamila metri quadri a prova di terremoto, il 40% del totale di tutte le strutture ospedaliere del Veneto. Un lavoro lungo otto anni e costato 400 milioni di euro. “E’ un risultato eccellente – ha commentato l’Assessore regionale alla sanità del Veneto,
Luca Coletto – considerando che sono trascorsi otto anni dall’emanazione delle norme tecniche nel 2008 e che la burocrazia è a dir poco invadente e i finanziamenti nazionali pochi”.
Il commento dell’assessore arriva dopo le preoccupazioni espresse da esponenti dell’opposizione sulla situazione degli interventi antisismici negli ospedali della Regione.
“In molti casi – ha precisato Coletto – gli interventi sono stati possibili perché abbiamo fatto recepire le opere di adeguamento strutturale nelle progettazioni già avviate, anche se questo non era obbligatorio, come nel caso degli Ospedali di Mestre e di Verona. Anche questo la dice lunga sull’attenzione che la Giunta regionale ha sempre posto a questo tema”.
Intanto, la delibera del 23 dicembre dello scorso anno è servita a fare il punto della situazione per programmare gli interventi necessari per il futuro: “serviranno altre centinaia di milioni - ha spiegato l’assessore – e sarebbe il caso, nell’interesse di tutti i veneti, che anche l’opposizione facesse squadra per spingere il Governo a intervenire. In caso contrario, come in molte altre situazioni, ci arrangeremo, ma nessuno si permetta di parlare di sottovalutazioni, sottofinanziamenti o presunti ritardi”.
Il 60% delle superfici ospedalieri non ancora adeguate alle norme antisismche è già stata verificata e per circa un quinto del totale è stato predisposto un progetto di fattibilità per gli interventi di adeguamento. “Si tenga anche conto – ha concluso l’assessore – che un terzo di questa superficie è comunque stata realizzata dopo il 1984 e quindi con norme che, in zona sismica, prevedevano già la resistenza dell’edifico in caso di terremoto”.
18 gennaio 2017
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