Veneto. Da Regione 700mila euro per riabilitazioni neurocognitive
Implementato il fondo per le famiglie di persone cerebrolese o autistiche che si affidano a metodi codificati di riabilitazione neurocognitiva intensiva. Ai 500 mila euro di stanziamento annuale per contributi alle spese sostenute dalle famiglie che applicano i metodi Doman, Vojta, Fay e Aba, sono stati aggiunti 200mila euro per assicurare un contributo adeguato anche alle domande che arrivano da quanti si affidano al metodo Perfetti.
27 OTT - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al sociale
Manuela Lanzarin, ha implementato il fondo per le famiglie di persone cerebrolese o autistiche che si affidano a metodi codificati di riabilitazione neurocognitiva intensiva. “Ai 500 mila euro di stanziamento annuale per contributi alle spese sostenute dalle famiglie che applicano i metodi Doman, Vojta, Fay e Aba, abbiamo aggiunto 200mila euro, recuperati con la manovra di variazione di bilancio – spiega l’assessore - al fine di potenziare il concorso regionale e di assicurare un contributo adeguato anche alle domande che arrivano da quanti si affidano al metodo Perfetti”.
Doman, Vojta, Fay, Aba e Perfetti sono i nomi (o sigle) di metodi di riabilitazione neurocognitiva, diversi tra loro, ma accomunati dallo stesso approccio: interventi quotidiani e prolungati, percorsi di stimolazioni e attività terapeutiche intensive da svolgersi in team e senza soluzione di continuità, con conseguente notevole impegno economico delle famiglie.
Nel 2015 la Giunta regionale ha rimborsato 281 famiglie, 57 in più dell’anno precedente, concorrendo per il 47% alle spese sostenute. E le domande sono in continuo aumento.
“Nel potenziare il capitolo di bilancio che assicura un contributo alle famiglie che documentano il ricorso a questo tipo di cure – sottolinea l’assessore – abbiamo inteso garantire libertà di scelta e parità di trattamento ai portatori di handicap psicofisici”.
“Il Veneto ha fatto da battistrada nell’offrire copertura assistenziale a quanti si affidano a questi metodi innovativi di riabilitazione neurocognitiva, facendosi carico con risorse del proprio bilancio di una spesa non coperta dal servizio sanitario nazionale. Di fronte alle evidenze dei risultati, e alla domanda crescente di trattamento per persone che hanno subito lesioni cerebrali o sono affette da sindromi delle spettro autistico – conclude l’assessore – intendiamo confermare la scelta assunta con il primo provvedimento approvato nel 1999 e poi integrato con norme successive, allargando ulteriormente la ‘rosa’ dei metodi riabilitativi riconosciuti per la loro efficacia specifica”.
27 ottobre 2016
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Veneto
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy