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West Nile. Positive al virus l’1% delle zanzare campionate in Veneto e Fvg. I dati dell’Izs delle Venezie

Nonostante la circolazione del virus nelle zanzare sia moderata, il rischio per la salute umana non va sottovalutato. Secondo l’ultimo bollettino sulle malattie trasmesse da vettori della Regione del Veneto, sono 8 i casi di West Nile neuroinvasiva e 4 di febbre West Nile, ma i numeri potrebbero crescere con il perdurare del caldo estivo. La Dg Ricci: “Utilizzare repellenti cutanei, zanzariere e larvicidi”. In crescita i casi di febbre Dengue dall’estero. IL BOLLETTINO


06 AGO - La presenza del virus West Nile (WNV) nelle zanzare campionate in Veneto e Friuli Venezia Giulia si attesta intorno all’1%. È quanto emerge dagli ultimi dati comunicati dal Laboratorio di entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), che sottolinea come nonostante la circolazione del virus nelle zanzare sia moderata, il rischio per la salute umana non vada sottovalutato. Secondo l’ultimo bollettino sulle malattie trasmesse da vettori della Regione del Veneto, sono infatti 8 i casi di West Nile neuroinvasiva e 4 di febbre West Nile, ma i numeri potrebbero aumentare nelle prossime settimane con il perdurare del caldo estivo.

“Fortunatamente quest’anno la diffusione della West Nile è abbastanza contenuta, anche se l’attenzione da parte delle autorità sanitarie è sempre molto alta dopo i recenti casi di Padova e Pordenone – spiga in una nota la Dg Antonia Ricci. “A differenza dei casi di Dengue, Chikungunya e Zika, segnalati in persone di ritorno da viaggi all’estero, soprattutto in Sudamerica e paesi tropicali, il virus West Nile è endemico nel nostro territorio e pertanto la probabilità di contrarre l’infezione è maggiore. Pertanto è importante adottare corrette abitudini per evitare le punture di zanzara, come per esempio l’utilizzo di repellenti cutanei, zanzariere in casa e larvicidi nelle aree verdi private. Solo così è possibile ridurre il rischio di infezione, specialmente per le categorie di persone fragili come anziani e immunodepressi.”

La sorveglianza entomologica dell’IZSVe prevede l’utilizzo di 92 trappole per la cattura delle zanzare, distribuite fra Veneto (64) e Friuli Venezia Giulia (28). Il monitoraggio è cominciato nel mese di maggio e proseguirà fino ad ottobre. Le catture avvengono una notte ogni 15 giorni per ciascun sito, in maniera alternata, in modo da avere delle trappole attive ogni settimana per ogni provincia.

Alla data del 5 agosto, in Veneto su 1.659 pool di zanzare analizzati sono stati trovati 22 pool di zanzare positivi a WNV (1,33%) e 2 a Usutu Virus, mentre in Friuli Venezia Giulia sono 2 i pool di zanzare positivi su 245 analizzati (0,82%); tutti i pool positivi erano costituiti da Culex pipiens. Ogni pool contiene al massimo 100 zanzare. Di tutte le specie di zanzare catturate, la Culex pipiens (zanzara comune) è la più numerosa, con punte di quasi il 90% in Veneto.

Diversa la situazione per la febbre Dengue, malattia che da noi è trasmessa dalla zanzara tigre, con il maggior numero di casi in Italia (283), ma tutti di importazione. In Veneto l’incidenza della Dengue è addirittura quadruplicata rispetto al 2023, con 55 casi, mentre il bollettino regionale riporta anche casi di Zika (2), Chikungunya (1) e febbre Oropouche (1), anche questi dall’estero.

“Nel giro di pochi anni, con la ripresa del turismo dopo la pausa Covid, abbiamo avuto un aumento progressivo dei casi di Dengue nel nostro Paese, in persone di ritorno da regioni tropicali – ribadisce Antonia Ricci – Per affrontare al meglio un viaggio in zone a rischio, prima di partire è bene consultare i centri di medicina dei viaggi delle ASL per consigli e indicazioni, mentre se al ritorno si accusano sintomi come febbre e malessere occorre rivolgersi immediatamente al proprio medico curante.”

Cosa fare per evitare le punture

Uso di repellenti cutanei. Utilizzare prodotti registrati come Presidi Medico Chirurgici (PMC) presso il Ministero della Salute o come Biocidi secondo il regolamento (UE) n. 528/2012. I prodotti di comprovata efficacia sono quelli contenenti i seguenti principi attivi: Dietiltoluamide (DEET), Icaridina (KBR 3023), Etil butilacetilaminopropionato (IR3535) e Paramatandiolo (p-menthane-3,8-diol o PMD). In commercio esistono diverse tipologie di prodotti, ciascuno con diverse formulazioni e indicazioni di utilizzo, come indicato in etichetta:
• Lozioni. Facilmente distribuibili con le mani, necessitano di particolare attenzione quando applicati sul volto.
• Roll-on. Pratici, permettono una distribuzione uniforme del prodotto, evitando dispersioni nell’ambiente. Particolarmente adatti per l’utilizzo sui bambini.
• Spray. Non assicurano un dosaggio uniforme. Non devono essere applicati direttamente sul volto, ma applicati con le mani. Comodi per l’impregnazione saltuaria di abiti da lavoro. Attenzione: infiammabili.
• Braccialetti. Non sono molti i braccialetti registrati e che assicurano quindi una reale efficacia. Inoltre la loro azione protettiva si riduce in situazioni di ventosità.
• Salviette e spugnette. Adatte per l’utilizzo sul volto, rilasciano però un quantitativo limitato di principio attivo.
• Formulazioni spalmabili (creme, gel). Sono le formulazioni dermatologicamente più tollerate, permettono un adeguato dosaggio e una corretta distribuzione.

La maggior parte dei prodotti può essere utilizzata sui bambini di età superiore ai 2 anni. Verificare comunque quanto riportato in etichetta. Non ci sono particolari problemi di utilizzo in gravidanza o in allattamento, tuttavia è consigliato limitare le applicazioni.

Per quanto riguarda i prodotti repellenti a base di estratti vegetali, occorre controllare sull’etichetta che si tratti di un prodotto registrato come PMC o Biocida. I prodotti registrati attualmente in commercio sono quelli a base di eucalipto e geraniolo. I formulati a base di citronella, lavanda e bergamotto non garantiscono invece un’efficacia adeguata. Un prodotto non registrato non è stato testato per possibili conseguenze derivanti dal suo uso, e va quindi considerato un prodotto non sicuro.

Ambienti e abbigliamento
• Eliminare tutti i contenitori che possono accumulare acqua anche in piccole quantità, come i sottovasi, e ricordarsi di tenerli sempre capovolti.
• Evitare il ristagno di acqua nei sottovasi oppure svuotarli almeno una volta alla settimana: le uova di zanzara non si sviluppano e le larve vengono eliminate.
• Mettere pesci in fontane e vasche all’aperto: si nutrono delle larve di zanzare.
• Coprire con zanzariere o teli di plastica vasche e bidoni senza lasciare fessure: così si impedisce alle femmine di deporre le uova.
• Trattare i tombini privati e le vasche all’aperto con larvicidi, seguendo le istruzioni in etichetta.
• Utilizzare zanzariere alle finestre. Anche l’aria condizionata tiene lontano le zanzare.
• Indossare vestiti preferibilmente di colore chiaro, senza lasciare aree estese del corpo scoperte.

06 agosto 2024
© Riproduzione riservata

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