Con il supporto di tre università, nasce la nuova app “Parola”, a supporto dei bimbi per migliorare la comunicazione
Pensata per i più piccoli, dai 2 ai 3 anni di età, la app è disponibile gratuitamente. È rivolta a genitori e bambini e bambine monolingui, bilingui e multilingui. All’interno ci sono giochi interattivi, attività e podcast per stimolare lo sviluppo della comunicazione e del linguaggio. Maja Roch (Università di Padova): “Uno strumento utile se condiviso da tutte le persone in grado di osservare lo sviluppo linguistico del bambino e della bambina”.
di Endrius Salvalaggio
09 DIC - Nasce la nuova app “Parola”, adatta ai bambini dai 24 ai 36 mesi, ed è pensata per i genitori di bambini e bambine monolingui, bilingui e multilingui, che hanno difficoltà nel linguaggio e nella comunicazione. Frutto di una collaborazione fra le università delle Università di Bologna, Padova e L’Aquila è da disponibile gratuitamente, se si risiede, in Emilia-Romagna scrivendo a psi.progettoparola@unibo.it; mentre se si risiede in Veneto scrivendo a progettoparola.dpss@unipd.it; oppure per chi risiede in Abruzzo, scrivendo a psi.progettoparola@univaq.it. Per tutti quei genitori che risiedono in un'altra regione, basta contattare i referenti della regione più vicina.
Dai dati forniti dall’ università di Padova, si stima che l'incidenza delle bambine e bambini tra i 24 e i 36 mesi con un vocabolario molto ridotto e una ridotta capacità di combinazione delle parole, possa variare tra il 9% e il 21% e, non sempre questi bambini recuperano questo ritardo e le loro difficoltà possono essere persistenti, con effetti a cascata sullo sviluppo linguistico, emotivo e degli apprendimenti.
A spiegarci le principali funzioni della app è la professoressa
Annalisa Guarini, del Dipartimento di Psicologia “RenzoCanestrari” dell’Università di Bologna, tra i coordinatori del progetto. “La app “Parola” è uno strumento pensato per genitori con un triplice obiettivo - racconta la professoressa Annalisa Guarini - come aumentare l’informazione grazie a una serie podcast, aiutare a osservare lo sviluppo del linguaggio dei propri figli e proporre attività che possano essere condivise e svolte insieme in modo divertente. I genitori troveranno materiali da scaricare e stampare, musiche e ritmi da ascoltare e ballare e storie da raccontare e mettere in scena”.
“Può accadere che alcuni bambini e bambine mostrino un ritardo nella produzione delle parole e nella combinazione delle frasi – aggiunge
Simonetta D’Amico, professoressa al Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche dell’Università degli Studi dell’Aquila – che, in alcuni casi le difficoltà linguistiche possono essere recuperate grazie a un ambiente supportivo e linguisticamente ricco, mentre in altri casi purtroppo le difficoltà linguistiche possono essere persistenti”.
In questo contesto, i genitori hanno un ruolo cruciale nell’osservare lo sviluppo del proprio bambino e promuovere un ambiente comunicativo che possa supportare lo sviluppo linguistico e comunicativo.
“Abbiamo raccolto la voce degli adulti di riferimento, attraverso alcuni questionari e gruppi di discussione - spiega
Maja Roch, professoressa al Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova -. Questa app, può essere infatti uno strumento utile se condiviso da tutte le persone in grado di osservare lo sviluppo linguistico dei bambini e supportare i genitori nel loro delicato compito”.
Endrius Salvalaggio
09 dicembre 2024
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