Una rivoluzione culturale per quanto concerne l’approccio alla chirurgia di media bassa complessità da trasferire quale modello anche alla chirurgia maggiore. Un modello operativo che comporta una significativa riduzione della degenza perioperatoria con incremento della qualità erogata e percepita, e una rapida ripresa con evidenti ripercussioni positive anche di tipo socioeconomiche.
È questa la carta di identità della Day Surgery, “benedetta” ufficialmente nel 2001 con l’Accordo Stato Regioni, diventata oggi una realtà consolidata a livello locale e nazionale, ma nata di fatto a Terni 25 anni fa, grazie alla volontà di Marsilio Francucci. A celebrarne la nascita è stato il Convegno “Cambia…menti. 25 anni di Day Surgery a Terni” organizzato nella sede della Facoltà di Medicina della città con il patrocinio di Acoi, Sicads e dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni.
“La chirurgia a ciclo breve è stata, e sarà, un utilissimo strumento a disposizione delle Direzioni Strategiche Regionali ed Aziendali attraverso cui realizzare una rivoluzione culturale per quanto concerne l’approccio alla chirurgia di media bassa complessità da trasferire quale modello anche alla chirurgia maggiore – ha spiegato Claudio Nazzaro presidente del convegno ternano e responsabile Area Chirurgia programmata Ao Santa Maria di Terni – la Day surgery nasce a Terni 25 anni fa ed oggi e la rivoluzione culturale sta nell’aver realizzato allora e reso ancora oggi operativo uno modello organizzativo multisciplinare a valenza interdipartimentale a disposizione di tutte le strutture complesse chirurgiche dell’azienda ospedaliera che prevedono una degenza di Day-Week Surgery con una qualità erogata e percepita eccellente e con una organizzazione dell’intero percorso chirurgico assolutamente efficace ed efficiente. Modello – ha aggiunto – tra l’altro oggi ripreso dalla Scuola di Management della Bocconi che propone la realizzazione delle cosiddette ‘Piattaforme operative’”.
Temi al centro del confronto, l’innovazione al servizio dell’appropriatezza organizzativa e le innovazioni tecnologiche e l’appropriatezza clinica. Nel corso di sessioni ad hoc sono state illustrate le buone pratiche di tipo organizzativo realizzate a livello nazionale e nell’Ao Santa Maria, e presentate le tecniche chirurgiche mininvasive e tailored - realizzabili grazie alla disponibilità di vari tipi di presidi quali protesi, strumentazioni chirurgiche all’avanguardia) - associate a tecniche anestesiologiche sempre più selettive e periferiche tali da consentire il trasferimento di interventi in setting di Chirurgia a ciclo breve in maniera appropriata in precedenza elegibili in regime ordinario.
“Con il supporto del Dr. Giovanni Domenico Tebala e della Direzione Generale e Sanitaria che ha dimostrato di credere fermamente in questo modello organizzativo – ha concluso – oggi stiamo sperimentando le condizioni ideali per consentire l’espressione massima delle potenzialità dei professionisti che si sentono finalmente parte integrante di un progetto. Questo analogamente a quanto avvenuto 25 anni fa, grazie al suo ideatore il Dottor Francucci con il sostegno del Prof Sciannameo e della Direzione Aziendale”.