Gentile Direttore,
non posso esimermi dal fare chiarezza sulle affermazioni pubblicate su Quotidiano Sanità, che puntano il dito sull’operato dell’attuale Giunta regionale. Una programmazione sanitaria ferma al 2011, un pareggio di bilancio, certificato è vero, ma grazie a risorse strutturali, liste d’attesa (pre-covid) con numeri da capogiro e grande malumore dei cittadini, così come documentato anche da articoli di stampa del tempo. Il tutto aggravato da Concorsopoli, l’indagine della magistratura che ha paralizzato il sistema sanitario umbro che già certificava una mobilità passiva in aumento dal 2015: questa è la fotografia del sistema sanitario dell’Umbria ereditata dall’attuale Giunta regionale alla fine del 2019, pochi mesi prima dell’avvento della pandemia.
Alla luce di tutto ciò, credo che attribuire all’attuale Governo regionale il naufragio della sanità, sia poco onesto, ma soprattutto irrispettoso verso i cittadini stanchi di sentirsi raccontare frottole, ma ai quali bisogna dare risposte adeguate ai bisogni di cura.
Cosa che stiamo facendo attraverso la programmazione di medio e lungo periodo con il Piano sanitario (che ha avuto il parere favorevole del Ministero della Salute), a quello di breve periodo con il Piano straordinario per la gestione delle liste d’attese. Piani che sono stati elaborati appena finita l’emergenza sanitaria che ha evidenziato in maniera eclatante le carenze della rete sanitaria regionale.
Voglio ricordare che la Giunta regionale ha dovuto assolvere anche alla necessità di adeguare il numero dei posti letto di terapia intensiva che da 69, dietro precise disposizioni ministeriali, sono stati portati a 127.
Di conseguenza, solo chi non conosce la materia e non si occupa di programmazione, può pensare e soprattutto raccontare ai cittadini, che si possa fermare un fiume in piena con interventi di breve periodo o con piccoli rattoppi com’era abitudine fare in precedenza.
In Umbria, come evidenziato dal Covid, in realtà si navigava a vista e mancava la programmazione di medio e lungo periodo, cosa di cui si sta occupando questa Giunta mentre in contemporanea sta dando anche risposte di carattere straordinario.
I cittadini, quindi, hanno bisogno di verità, così come la comunità ha bisogno di un sistema che funzioni.
Non è onesto scaricare su altri le vecchie responsabilità e impedire a questa Giunta regionale di lavorare per quelle riforme strutturali necessarie per dare agli umbri il sistema sanitario che meritano.
Luca Coletto