Grillo in Toscana. Rossi: “Ma è venuta come ministro o come esponente di partito?”
La domanda se l'è posta il presidente della Regione visitata oggi dal ministro della Salute. "È fortemente inusuale che un ministro della Repubblica venga in una regione per visitare ospedali e strutture sanitarie senza avvertire ufficialmente il presidente della Regione, o almeno l'assessore alla sanità; apprendiamo che neppure il sindaco di Prato è stato invitato".
31 LUG - "Una visita singolare quella della ministra
Grillo allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e all'Ospedale di Prato. Non sappiamo se nel suo ruolo istituzionale o in veste di esponente di partito. È fortemente inusuale che un ministro della Repubblica venga in una regione per visitare ospedali e strutture sanitarie senza avvertire ufficialmente il presidente della Regione, o almeno l'assessore alla sanità; apprendiamo che neppure il sindaco di Prato è stato invitato".
Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, commenta la presenza, oggi, della ministra della salute Giulia Grillo in Toscana.
Nella stessa nota Rossi è intervenuto poi su alcuni temi emersi nel corso della visita.
Gli ospedali toscani
"Sarà mia premura - dice - far sapere alla ministra che l'ospedale di Prato, come altri tre (Lucca, Pistoia, Apuane), è stato realizzato in un unico progetto che ha consentito di dotare una parte importante della società toscana di servizi di qualità, di tecnologie avanzate e di un'accoglienza difficilmente riscontrabile in altre strutture ospedaliere per qualità, decoro e sicurezza. Nessun servizio in più è stato esternalizzato al momento della realizzazione degli ospedali, la cui impresa aggiudicataria si è assunta l'onere di costruire gli ospedali e garantire quei servizi già in precedenza appaltati: il lavanolo, la ristorazione, il calore, le attività commerciali. La superficialità del giudizio della ministra Grillo, che dovrebbe invece rispettare le scelte di una Regione ancora al top nazionale nei Lea e per la qualità dei servizi sanitari, lascia perplessi. Supponiamo che trovandosi improvvisamente alla guida di un dicastero così importante, abbia bisogno di un certo periodo di apprendistato".
Più investimenti dello Stato in sanità
"Ci aspettiamo che nella nuova Legge di bilancio - prosegue - il governo nazionale provveda a rifinanziare gli investimenti pubblici in sanità che sono ormai fermi da diversi anni a questa parte. La Toscana può vantare un patrimonio di edilizia ospedaliera pressoché completamente rinnovato anche grazie agli sforzi finanziari compiuti dalla Regione. Ma non ci sfugge la necessità di mantenere costantemente aggiornato il parco tecnologico e di arricchirlo con le innovazioni più recenti. Chiedo alla ministra di far valere concretamente, e non a parole, la sua preferenza per la sanità pubblica, che in Toscana supera il 95% dell'intero comparto sanitario".
Finanziamenti per abbattere le liste d'attesa
"Quanto alle liste d'attesa - sottolinea Rossi - non è davvero sufficiente che
la ministra si limiti ad elogiare l'iniziativa della Regione. Più consono al suo ruolo sarebbe l'annuncio di un impegno a mettere finanziamenti ulteriori per abbattere le liste d'attesa, sostenendo fattivamente il nostro sforzo".
Cannabis terapeutica, pubblica e non privata
"Infine - conclude - è contraddittorio che la ministra, dopo aver criticato le nostre iniziative in materia di costruzione di ospedali,
annunci l'intenzione di fare entrare un privato nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze per la produzione della cannabis terapeutica. Qualora si volesse far produrre a un privato un farmaco dal mercato sicuro (poiché acquistato dal Servizio Sanitario Nazionale), questo avrebbe dello stupefacente. Significherebbe costituire ex novo una posizione di rendita e fare un favore a chi entrerebbe in questo business.
Propongo un'alternativa, di cui mi assumo la responsabilità: la Regione Toscana è disponibile a costituire un ente senza alcun fine di lucro e ad entrare, in sinergia con i ministeri competenti, nella produzione di questo farmaco così importante, garantendo quantità adeguate per i pazienti che ne hanno bisogno.
Ha ragione la CGIL quando dice che la via del rilancio pubblico, attraverso le assunzioni, è senz'altro preferibile".
31 luglio 2018
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