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Caldo e Afa. Cosa fare per evitare disagi e rischi per la salute. Il monitoraggio degli accessi ai pronto soccorsi e sul territorio

In tutti gli ospedali l’attività chirurgica è ridotta al fine di aumentare ulteriormente la capacità di risposta dei posti letto di area medica. Il piano aziendale, a suo tempo deliberato, prevede tra le numerose misure straordinarie di intervento la possibilità di attivare con il fast track percorsi assistenziali urgenti per visite ed esami fino all’eventuale potenziamento delle guardie mediche sempre se fosse necessario. Sul territorio vengono monitorati i pazienti ad alto rischio.

30 LUG - “A seguito di quanto diramato dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute i prossimi giorni saranno considerati ad alto rischio per le ondate di calore che raggiungeranno i massimi livelli passando dal livello 2 con codice arancione di domani al livello 3 con codice rosso di mercoledì prossimo e, pertanto, l’Azienda già da oggi ha attivato le proprie strutture a partire dalle Centrali Operative 118, oltre ai dipartimenti di emergenza ed area critica e della rete sanitaria territoriale al fine di garantire la massima operatività dei servizi e l’assistenza ai cittadini, in particolare a coloro che sono in maggiore difficoltà e in condizione di fragilità”. E quanto ha dichiarato Federico Gelli, direttore del coordinamento maxiemergenze ed eventi straordinari dell’Azienda Ausl Toscana centro.

Al momento, comunque, non si registra un aumento degli accessi ai nove pronto soccorsi dell’Azienda dov’è attivo, ormai da tempo, il monitoraggio giornaliero al fine di mettere in campo gli eventuali interventi a carattere straordinario, per garantire la disponibilità dei ricoveri compreso se fosse necessario l’incremento del personale.

Il direttore del dipartimento area critica Simone Magazzini, precisa che “non ci sono aumenti significativi di accessi ai pronto soccorsi aziendali e i dati sono sovrapponibili alla media”. Nella giornata di domenica (29 luglio) al San Giuseppe Empoli sono stati 172 (di cui 21 ricoverati e 141 inviati a domicilio), al Santo Stefano di Prato 261 (di cui 35 ricoverati e 179 inviati a domicilio), al San Jacopo di Pistoia 157 (di cui 26 ricoverati e 73 inviati a domicilio), al S.S. Cosma e Damiano di Pescia 108 (di cui 10 ricoverati e 63 inviati a domicilio); nell’area fiorentina: al Santa Maria Nuova 68 (di cui 6 ricoverati e 60 inviati a domicilio), al San Giovanni di Dio 108 (di cui 12 ricoverati e 87 inviati a domicilio), al Santa Maria Annunziata 102 (di cui 13 ricoverati e 81 inviati a domicilio) al Serristori 33 (di cui 8 ricoverati e 23 inviati a domicilio) e a Borgo San Lorenzo 73 (di cui 11 ricoverati e 51 inviati a domicilio).

In tutti gli ospedali l’attività chirurgica è ridotta (sono comunque garantiti gli interventi urgenti e quelli oncologici) al fine di aumentare ulteriormente la capacità di risposta dei posti letto di area medica. Il piano aziendale, a suo tempo deliberato, prevede tra le numerose misure straordinarie di intervento la possibilità di attivare con il fast track percorsi assistenziali urgenti per visite ed esami fino all’eventuale potenziamento delle guardie mediche sempre se fosse necessario.

Anche sul territorio vengono monitorati i pazienti ad alto rischio: in particolare anziani e bambini in condizioni di fragilità che usufruiscono già dell’assistenza domiciliare. Daniele Mannelli, direttore della rete sanitaria territoriale, aggiunge che “complessivamente in tutta l’Azienda sono 43.900 i pazienti seguiti a casa. Sempre sul territorio, con accessi programmati a domicilio e negli ambulatori, sono curati i pazienti cronici (diabete, scompenso cardiaco, BPCO) al fine di evitare loro il ricorso ai pronti soccorsi e all’ospedalizzazione”.

“Negli anni, -sottolinea Magazzini- i cittadini hanno recepito i consigli per evitare i colpi di calore e tuttavia è comunque sempre utile ricordare che adeguati comportamenti possono evitare disagi e ricorsi ai pronti soccorso”.

Rispettare alcuni accorgimenti è quindi fondamentale per evitare danni alla salute.

Cosa devono fare gli anziani. I consigli pratici e le precauzioni secondo Carlo Adriano Biagini, direttore di geriatria, sono ormai noti ma occorre ribadire che gli anziani per le loro caratteristiche fisiologiche sono più esposti ai rischi dovuti al caldo e pertanto, la prevenzione resta l’arma migliore per proteggersi dalle conseguenze come il ricovero in ospedale. Prima di tutto è importante bere molto: gli anziani, soprattutto i non autosufficienti con decadimento cognitivo, non sentono il bisogno di bere e possono stare anche tante ore senza assumere liquidi, rischiando la disidratazione; mangiare in modo leggero, evitando cibi grassi e pesanti e inserendo nella dieta abituale quanto più possibile frutta e verdura fresca. Frutta e verdura nutrono, dissetano e reintegrano in modo naturale i sali minerali persi con il sudore meglio di qualsiasi integratore alimentare; non uscire nelle ore più calde della giornata (quelle centrali, in particolare dalle 11.00 alle 17.00), ma rimanere a casa e rinfrescare gli ambienti domestici, aprendo le finestre dell’abitazione al mattino e abbassando le tapparelle o socchiudendo le imposte e facendo un uso corretto dei condizionatori (è bene usarli in modalità deumidificatori oppure in modalità refrigerante, ad una temperatura che non sia più bassa di 6-7 gradi rispetto a quella esterna).

E’ buona regola non abbassare la temperatura oltre i 5-6 gradi rispetto all’esterno. Una temperatura fra 25-27 °C con un basso tasso di umidità garantisce un buon confort e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno; indossare indumenti chiari, non aderenti, di fibre naturali (come ad esempio lino e cotone), evitare le fibre sintetiche che impediscono la traspirazione e possono provocare irritazioni, pruriti e arrossamenti; quando si esce, proteggersi con cappello e occhiali scuri; bagnarsi subito con acqua fresca in caso di mal di testa provocato da un colpo di sole o di calore per abbassare la temperatura corporea.

Per quanto riguarda l’uso dei farmaci occorre leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulla confezione e comunque devono essere conservati a temperature non superiori ai 30 gradi. Il caldo può potenziare l’effetto di molti farmaci utilizzati per la cura dell’ipertensione e di molte malattie cardiovascolari. E’ opportuno quindi effettuare un controllo più assiduo della pressione arteriosa ed eventualmente richiedere il parere del proprio Medico di Medicina generale. Nel periodo più caldo, ricordarsi che nelle persone anziane occorre considerare come importante campanello di allarme la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi…). La riduzione di una o più di queste funzioni in una persona anziana può significare un peggioramento dello stato di salute ed è consigliabile, per questo, segnalarla al medico curante, per un eventuale suo controllo delle condizioni cliniche.

I consigli per i bambini. Per quanto riguarda i bambini Marco Pezzati, direttore dell’area pediatria e neonatologia, spiega che essi hanno una composizione corporea caratterizzata da una grande quantità di acqua e questo rende il rischio di disidratazione in età pediatrica ancora più elevato di quanto non sia per l'adulto. Inoltre i bambini sudano di più, hanno maggiore difficoltà a disperdere il calore e spesso hanno difficoltà a comunicare ai genitori la loro necessità di bere.

Ecco quindi alcune regole da seguire per proteggere i più piccoli dalle alte temperature:
- Non uscire di casa nelle ore più calde (dalle 11 alle 18), evitare l'esposizione diretta al sole e comunque utilizzando sempre vestiti in tessuti naturali leggeri, copricapi e crema solare
- Anche per i bambini più grandi è raccomandabile svolgere attività fisica all'aperto non nelle ore centrali della giornata. In ogni caso far bere sia prima che durante l'attività fisica adeguate quantità di acqua.
- Ricordare che soprattutto i bambini sotto i 6 mesi di vita non devono essere esposti all'azione diretta dei raggi ultravioletti del sole e che anche stare sotto un ombrellone non li protegge dal caldo nè dai raggi solari.
- Proporre acqua non fredda in piccole quantità e frequentemente durante la giornata ricordando sempre di avere a disposizione una bottiglia di acqua per far bere il bambino ogni volta che ha sete.
- Preparare cibi freschi e leggeri (frutta e verdura) che contengono un'alta percentuale di liquidi e sali minerali che si perdono con la sudorazione limitando invece l'uso di grassi.
- Se il lattante è ancora allattato al seno offrirgli il seno più frequentemente, senza rispettare le solite pause tra una poppata e l'altra.
- Mantenere freschi ed aerati i locali avendo cura di tenere chiuse e oscurare le finestre esposte al sole e aprirle solo la mattina presto e la notte.
- Evitare di lasciare i bambini in luoghi chiusi non protetti dal caldo e dai raggi solari come tende da campeggio o auto. Attenzione particolare alle auto perché l'abitacolo può facilmente raggiungere temperature superiori i 40° C perfino quando i valori della temperatura esterna non risultano particolarmente elevati.
- Tenere sotto controllo la temperatura, soprattutto dei bambini più piccoli e se necessario rinfrescare con panni umidi o utilizzando bagni o docce tiepide.
 

30 luglio 2018
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