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Sindromi mielodisplastiche. Nasce il laboratorio di ricerca dell’Università di Firenze

Avrà sede presso l’Aou Careggi. Il team del laboratorio - si occuperà di chiarire i meccanismi alla base della grande eterogeneità clinica e molecolare di queste malattie, di approfondire quelli di resistenza di alcuni dei farmaci comunemente usati e di definire la prognosi di forme particolari delle sindromi mielodisplastiche.

19 GIU - Indagare i meccanismi molecolari alla base delle sindromi mielodisplastiche per individuare il corretto approccio terapeutico e definire la prognosi delle forme in cui tali sindromi possono evolvere. E’ l’obiettivo del Laboratorio di ricerca sulle sindromi mielodisplastiche dell’Università di Firenze, realizzato presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) Careggi.

A inaugurare il laboratorio sono stati oggi il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, la direttrice sanitaria dell’AOU Careggi Lucia Turco, la responsabile della nuova struttura Valeria Santini, la presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze Teresita Mazzei. All’iniziativa hanno partecipato anche Paolo Bechi e Corrado Poggesi, rispettivamente prorettore per l'Area medico-sanitaria e direttore del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica dell’Ateneo fiorentino.

“Le sindromi mielodisplastiche sono patologie relativamente frequenti che interessano soprattutto le persone sopra i 65 anni e che si manifestano con grave anemia, ma anche carenza di piastrine e di globuli bianchi - spiega Valeria Santini, docente Unifi di Malattie del Sangue - . Queste sindromi hanno una tendenza particolare a evolvere in leucemie acute e a cambiare le manifestazioni cliniche nel corso del tempo, per cui occorre di volta in volta modificare l’approccio terapeutico”.

Il team del laboratorio - che può contare su l’esperienza di studio Unifi, documentata nell’ultimo biennio da 32 lavori pubblicati su riviste scientifiche internazionali, e su collaborazioni con gruppi di ricerca europei e statunitensi - si occuperà di chiarire i meccanismi alla base della grande eterogeneità clinica e molecolare di queste malattie, di approfondire quelli di resistenza di alcuni dei farmaci comunemente usati e di definire la prognosi di forme particolari delle sindromi mielodisplastiche.

Le attività di ricerca del laboratorio, evidenzia l'Università di Firenze in una nota, avranno un diretto risvolto clinico, grazie all’integrazione con l’Unità Sindromi mielodisplastiche dell’AOU Careggi, diretta dalla stessa Santini.

19 giugno 2018
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