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Toscana. Saccardi: “Bisogna smetterla di ragionare a compartimenti stagni tra sanitario e sociale”

Al contrario, “occorre maggiore integrazione”, ha sottolineato l'assessore regionale alla sanità e al welfare, nel corso del convegno dedicato alla presentazione del 'Profilo sociale regionale 2015'. “Abbiamo riorganizzato i servizi sanitari e così faremo anche con quelli socio sanitari. Diminuiremo le zone distretto e le società della salute ma assegneremo loro maggiori risorse economiche e più personale, potenzieremo i servizi nei territori”.

14 APR - "Mi auguro che tutti abbiano il coraggio di credere nella riforma, giocando più sulla speranza che sulla paura. Dobbiamo smettere di ragionare a compartimenti stagni tra sanitario e sociale, provando invece a realizzare una maggiore integrazione. Abbiamo riorganizzato i servizi sanitari e così faremo anche con quelli socio sanitari. Diminuiremo le zone distretto e le società della salute ma assegneremo loro maggiori risorse economiche e più personale, potenzieremo i servizi nei territori per essere più vicini ai cittadini".

E' questo l'annuncio che Stefania Saccardi, assessore regionale alla sanità e al welfare, ha fatto nel corso del convegno dedicato alla presentazione del "Profilo sociale regionale 2015", il rapporto redatto dalla Regione e dall'Osservatorio sociale regionale, strumento per la programmazione sociale e socio sanitaria. "Siamo una regione che tiene – ha osservato Stefania Saccardi – rispetto al resto del Paese, ma il quadro che emerge non può farci stare del tutto tranquilli, nonostante disponiamo di una forte rete di associazioni di volontariato che si integra con il sistema di welfare pubblico. Ma la sfida che abbiamo di fronte non ci trova impreparati. La vinceremo se riusciremo a far cooperare tutti i soggetti, con una grande attribuzione di responsabilità ai Comuni, ai servizi sociali, al terzo settore, condizione necessaria per riuscire a dare ai cittadini risposte appropriate".

L'assessore ha quindi sottolineato il nuovo ruolo che l'Inps sta giocando in partenariato con i soggetti pubblici, citando il caso di Pronto badante, il progetto regionale in cui l'istituto di previdenza ha un peso fondamentale. "Ciò che sta accadendo in Toscana – ha concluso l'assessore – sarà di esempio per le altre Regioni italiane, nessuna delle quali ha in programma di investire come noi sui territori, che è l'unico modo per costruire un welfare moderno".
 

14 aprile 2016
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