Toscana. Area Vasta Centro: al via integrazione e cooperazione tra Asl e Careggi
L'assessore Saccardi ha spiegato che uno degli obiettivi nodali della riforma consiste “programmazione di area vasta che deve armonizzare e integrare, su obiettivi unitari di salute ed in coerenza con i piani regionali, i livelli di programmazione dell'azienda unità sanitaria locale e dell'azienda ospedaliera universitaria che, pur con mission differenti, devono agire in maniera integrata nella definizione unitaria dei percorsi assistenziali”.
14 APR - Razionalizzazione della rete dei servizi di cardiologia interventistica. Razionalizzazione della gestione delle urgenze chirurgiche e ortopediche. Riorganizzazione dell'attività di protesica ortopedica. Riorganizzazione dell'attività di genetica medica. Queste le quattro azioni che costituiscono il primo tassello del processo strategico di integrazione e di cooperazione tra strutture dentro l'area vasta Toscana centro. Le ha presentate oggi l'assessore a diritto alla salute, sociale e sport
Stefania Saccardi insieme a Paolo Morello, direttore generale della Asl Toscana centro, a Monica Calamai, direttore generale dell'Aou Careggi, e a Rocco Donato Damone direttore della Programmazione dell'Area vasta centro della Regione Toscana.
"Uno degli obiettivi fondamentali della riforma della sanità toscana – ha affermato l'assessore Saccardi - è la programmazione di area vasta che deve armonizzare e integrare, su obiettivi unitari di salute ed in coerenza con i piani regionali, i livelli di programmazione dell'azienda unità sanitaria locale e dell'azienda ospedaliera universitaria che, pur con mission differenti, devono agire in maniera integrata nella definizione unitaria dei percorsi assistenziali. La riforma dunque non chiude i servizi o gli ospedali, ma riorienta il sistema sanitario regionale verso l'appropriatezza, la qualità e verso la sostenibilità del servizio sanitario pubblico. Al centro di tali percorsi ci sono i cittadini con i loro differenti bisogni, che devono trovare nella rete assistenziale dell'area vasta una risposta coordi nata, appropriata, omogenea e di qualità".
Ecco le quattro azioni nell'Area Metropolitana di Firenze:
►La prima azione, razionalizzazione della rete dei servizi di Cardiologia Interventistica, costituisce il primo step di un processo di riorganizzazione delle reti per le emergenze–urgenze cardiologiche che è entrato in funzione da un paio di giorni.
Per il percorso di angioplastica primaria - con particolare riferimento all'infarto miocardico con "ST sopraslivellato" (Stemi) – vengono individuati due centri operativi, a Careggi e presso il Centro di Emodinamica per l'angioplastica primaria dell'ospedale Santa Maria Annunziata. Contestualmente vengono disattivati i centri di Emodinamica per l'angioplastica primaria dell'Ospedale di Santa Maria Nuova e dell'Ospedale S.Giovanni di Dio.
Il servizio del 118, attore principale della rete territoriale di soccorso, convoglierà all'ospedale Santa Maria Annunziata i casi provenienti dal territorio di competenza proprio e dell'ospedale Serristori (Zona Sud e Chianti), nonché quelli provenienti da tutte le aree di altri Comuni qualora la destinazione Ponte a Niccheri sia raggiungibile più velocemente rispetto al centro di Careggi, dove verranno portati i casi originati nel territorio di competenza. Si stima che presso i due centri di emodinamica possano essere trattati fino a 400 casi all'anno di infarto miocardico acuto con angioplastica primaria.
►La seconda azione, operativa dal 1 giugno 2016, riguarda la razionalizzazione dell'attività di gestione delle urgenze chirurgiche ed ortopediche. Nell'area metropolitana, in questa fase, vengono individuati 3 poli (AOU Careggi e 2 ospedali dell'Area Metropolitana fiorentina) e verrà attuato un piano di monitoraggio articolato per rendere ottimale il processo assistenziale sotto il profilo della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza. Anche in questo caso è determinante l' efficienza operativa del servizio 118.
►Per quanto riguarda la terza azione, anche questa in scaletta per il primo giugno 2016, riorganizzazione dell'attività di protesica ortopedica programmata, vengono individuati 2 poli dedicati, il primo nel centro protesico di Fucecchio nell'Asl Centro (che verrà potenziato fino al raddoppio della sua efficienza operativa), e il secondo presso il CTO di Careggi. Contestualmente saranno potenziate le attività delle case di cura convenzionate, con l'obiettivo di ridurre in maniera consistente le liste di attesa per la chirurgia ortopedica protesica programmata. A tal proposito diventa fondamentale, a livello di area vasta, la gestione unitaria integrata (ASL-AOU-Case di cura convenzionate) di una lista unica di prenotazione.
►La quarta azione riguarda la riorganizzazione dell'attività di Genetica Medica, con un Centro unico di coordinamento presso l'AOU di Careggi, e una organizzazione funzionale su 3 livelli: le attività di secondo e terzo livello concentrate nelle strutture dell'AOU di Careggi per tutta l'area vasta, mentre le attività di genetica clinica di primo livello e quelle di citogenetica, collegate prevalentemente alla gravidanza, saranno ubicate in strutture di primo livello dei Presidi Ospedalieri dell'Asl Centro. L'attivazione del nuovo modello è prevista a partire dal 1 Giugno 2016.
"Si tratta di un modello progressivo di integrazione –
ha concluso Saccardi - previsto dalla legge di Riforma 84/2015 e che coinvolgerà l'Azienda sanitaria, l'Azienda ospedaliera universitaria, il Privato accreditato e le strutture del Terzo settore nella erogazione dei servizi sanitari. Un modello che riafferma la funzione del Sistema sanitario regionale di programmazione e di governo dell'offerta sanitaria coerente con i bisogni della popolazione di un dato territorio di riferimento, l'area vasta, e compatibile con le risorse disponibili".
14 aprile 2016
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