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Le 10 proposte di FederAnziani per la terza età


Più assistenza domiciliare, più risorse per il fondo per la non autosufficienza, vaucher per le prestazioni in caso di liste d’attesa troppo lunghe, rimborsabilità delle medicazioni per i decubiti, potenziamento dell’assistenza territoriale per i pazienti affetti da Bpco. Queste ed altre proposte presentate oggi al ministro Fazio insieme all’annuale Rapporto Sanità in Cifre.

25 NOV - La terza età è una fase della vita sempre più lunga e sempre più attiva. I numeri che sintetizzano questa situazione li illustra lo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio intervenendo alla presentazione del Rapporto Sanità in Cifre 2009 di FederAnziani.
“Nel 1900 la speranza di vita media era di 41 anni, nel 1960 era salita a 67 anni per gli uomini e 71 per le donne, oggi siamo a circa 80 anni per gli uomini e quasi 86 per le donne”. Così Fazio riassume l’enorme cambiamento che è davanti agli occhi di tutti e che certamente comporta anche la necessità di rivedere il nostro sistema sanitario. “Oggi il 40% dei ricoveri riguarda gli over 65, che sono il 20% circa della popolazione. Cosa succederà quando nel 2050 gli over 65 saranno il 35% della popolazione”. La ricetta del ministro è fondata sulla prevenzione, sulla possibilità di invecchiare in salute, ovvero, in inglese, healthy ageing. Per ottenere questo risultato bisogna fare più prevenzione, diffondere stili di vita sani e preparare una rete di servizi sul territorio, capaci di offrire una gamma di risposte ai bisogni degli anziani.
E, come ha ricordato il vicepresidente di Farmindustria Maurizio Di Cicco, non si deve dimenticare il ruolo che la ricerca farmaceutica ha nell’allungarsi delle speranze di vita e nella possibilità di vivere in età avanzata convivendo con le proprie patologie. Tutto questo ha un costo che l’industria farmaceutica si è sforzata di contenere, considerando che pur “pesando il 16% della spesa sanitaria totale, ne ha determinato solo il 7% della crescita”, ha sottolineato Di Cicco. Per il futuro però “per mantenere gli standard di salute è necessario non penalizzare troppo i livelli di spesa in questo settore poiché si rischierebbe di andare a scapito dell’accesso all’innovazione”.
Le proposte di FederAnziani sono state riassunte da Roberto Messina in dieci punti: più assistenza domiciliare, più risorse per il fondo per la non autosufficienza, vaucher per le prestazioni in caso di liste d’attesa troppo lunghe, rimborsabilità delle medicazioni per i decubiti, potenziamento dell’assistenza territoriale per i pazienti affetti da Bpco, tutela nell’accesso ai farmaci antipsicotici per gli anziani con disturbi comportamentali, finanziamenti per la prevenzione delle patologie della terza età, formazione dei badanti e detraibilità delle spese per le famiglie, interventi semplificativi sui farmaci in associazione per l’ipertensione (su cui sta già lavorando l’Aifa) e, infine, esenzione dall’applicazione dei diritti Siae per i Centri Anziani. Perché anche ballare fa bene alla salute.

25 novembre 2010
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