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Rapporto Oasi 2010: conti sanità in discreta salute. In crescita ruolo del privato


Il Rapporto annuale elaborato dal Cergas Bocconi e illustrato oggi ha evidenziato come il Ssn stia riuscendo a controllare la crescita della spesa (+2,4% nel 2009) che resta inferiore del 9% alla media Ue. Cresce inoltre il ruolo del privato mentre diminuiscono i posi letto per acuti.

22 NOV - Il Rapporto 2010 del Cergas Bocconi, che ogni anno evidenzia i punti di forza, criticità e dinamiche in atto del Servizio sanitario nazionale, quest'anno ha sottolineato come il sistema italiano stia riuscendo a contenere la crescita, ma non a rispettare i tetti di spesa. Si caratterizza inoltre come un sistema che, se pur impegnato a formulare nuove policy per venire incontro ai nuovi bisogni, non riesce ad affiancare a questa evoluzione una crescita degli strumenti e delle professionalità richieste.
Per quanto riguarda l’equilibrio economico del sistema, il rapporto evidenzia che la spesa corrente a carico del Ssn nel 2009 ha subito una crescita modesta, pari al 2,4%, rispetto al 2008 (dal 2001 al 2009 la crescita media annua è stata del 4,4%). Secondo i confronti internazionali, la spesa italiana risulta del 9% inferiore al dato complessivo Ue-15. Il finanziamento del Ssn ha intanto raggiunto il 7% del Pil (rispetto al 6,6% del 2008) ma ciò non è stato sufficiente a coprire interamente la spesa. Il disavanzo medio nazionale pro-capite (54 euro) è stato solo leggermente inferiore a quello del biennio precedente e si conferma quindi l’incapacità del Ssn di rispettare i tetti di spesa.
Analizzando poi la situazione a livello regionale si evidenzia una notevole eterogeneità. Tre regioni da sole (Lazio, Campania e Sicilia) hanno generato due terzi dei disavanzi accumulati dall'intero Ssn nel periodo 2001-09. Le regioni che hanno accumulato i disavanzi più contenuti sono il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e la provincia di Trento. Sul fronte logistico-infrastrutturale si evidenzia la persistente riduzione dei posti letto per acuti che si sono ridotti del 34% nel periodo 1997-2007. Il numero di strutture di ricovero pubbliche ed equiparate si è ridotto da 942 nel 1997 a 655 nel 2007. Il personale dipendente è aumentato dell’1% nel periodo 1998-2007. Cresce intanto il ruolo del privato, soprattutto rispetto ai bisogni emergenti del sistema sanitario. L’incidenza delle strutture residenziali private accreditate è cresciuta dal 5% del 1997 al 73% del 2007 e degli ambulatori e laboratori dal 54% del 1997 al 60% del 2007. Nel 2007 la percentuale di posti letto in strutture private accreditate a livello nazionale era il 27%. Secondo il rapporto, il Ssn si mostra comunque reattivo ai cambiamenti in atto e all’evoluzione dei bisogni, prestando attenzione a nuove policy e modelli organizzativi. Si evidenzia infatti un ampliamento della mission aziendale che non si limita più alla sola erogazione diretta dei servizi sanitari. Nel Rapporto si citano, per esempio, lo sviluppo delle reti cliniche, la diffusione delle iniziative di integrazione tra ospedale e territorio e la definizione di percorsi sociosanitari integrati per patologia o stato di bisogno, trasversali a tutti gli ambiti di cura. Questa accezione più ampia della mission del Ssn richiede però strumenti manageriali e di attuazione coerenti e il rapporto sottolinea le lacune su questo fronte.
 
 
 

22 novembre 2010
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