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Vaccini Covid. Svolta storica degli Usa, Biden: “Favorevoli alla revoca dei brevetti”. Von der Leyen (Ue) apre ma chiede sblocco dell’export


Svolta dell’amministrazione Biden che ha annunciato che si impegnerà attivamente in sede di Wto che dovrebbe decidere ai primi di giugno. Ma è chiaro che la mossa Usa potrebbe spianare la strada ad una accelerazione della produzione e della distribuzione delle dosi in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi più poveri, ma che ha già fatto crollare in Borsa i titoli delle case farmaceutiche. Von der Leyen: "Pronti a discutere la proposta Usa, però chiediamo a tutti i Paesi produttori di consentire l'export". Speranza: "Importante passo in avanti. Questa pandemia ci ha insegnato che si vince solo insieme".

06 MAG - Svolta di Joe Biden sui vaccini: l'amministrazione Usa ha annunciato di essere favorevole a rimuovere le protezioni dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19 ed è impegnata "attivamente" in questo senso nei negoziati in corso al Wto.
 
Una mossa che potrebbe spianare la strada ad una accelerazione della produzione e della distribuzione delle dosi in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi più poveri, ma che ha già fatto crollare in Borsa i titoli delle case farmaceutiche.
 
“Si tratta di una crisi sanitaria mondiale e le circostanze straordinarie della pandemia invocano misure straordinarie”, ha spiegato la rappresentante Usa per il commercio Katherine Tai in un comunicato.
 
“L'amministrazione Biden crede fermamente alle protezioni della proprietà intellettuale ma per mettere fine a questa pandemia sostiene la revoca di certe protezioni per i vaccini anti Covid-19”, ha sottolineato. La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki aveva anticipato che Joe Biden era a favore di questa revoca e che il presidente ha intenzione di parlarne nelle prossime ore.
 
“Un momento monumentale nella lotta al Covid-19”, ha commentato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. La revoca temporanea dei brevetti sui vaccini è richiesta in particolare dall'India e dal Sudafrica per poter accelerare la produzione, ma fino a ieri erano quasi tuti i Paesi occidentali e non solo ad opporsi.
 
Anche le case farmaceutihe sono generalmente contrarie, temendo che una mossa del genere possa ridurre in futuro i loro già lauti profitti e mettere a rischio il loro modello di business, fondato su una ricerca costosa. In questo contesto, Katherine Tai riconosce che i negoziati all'Organizzazione Mondiale del Commercio “richiederanno tempo, data la natura consensuale dell'istituzione e la complessità delle questioni coinvolte”.
 
“L'obiettivo è quello di ottenere il maggior numero possibile di vaccini sicuri ed efficaci per il maggior numero di persone il più rapidamente possibile”, ha detto Tai, considerando anche quello che sta succedendo in India.
 
“L'amministrazione continuerà a intensificare i suoi sforzi, in collaborazione con il settore privato e tutti i potenziali partner, per espandere la produzione e la distribuzione di vaccini”, ha aggiunto.
 
L'annuncio è arrivato alcune ore dopo che la direttrice generale del Wto, Ngozi Okonjo-Iweala, ha parlato a una riunione a porte chiuse degli ambasciatori dei Paesi in via di sviluppo e sviluppati che litigavano sulla questione ma erano d'accordo sulla necessità di un più ampio accesso ai trattamenti per il coronavirus. Secondo un portavoce dell'organizzazione mondiale per il commercio, Keith Rockwell, un panel del Wto per la proprietà intellettuale dovrà occuparsi di nuovo della proposta a una riunione preliminare questo mese, prima di una riunione formale in programma per l'8 e il 9 giugno.
 
E questa mattina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha commentato: "L'Europa è pronta a discutere la proposta degli Stati Uniti per una deroga alla protezione della proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid 19, ma chiede a tutti i Paesi produttori di vaccini di consentire l'esportazione e di evitare misure che interrompano le catene di approvvigionamento".
 
Von der Leyen ha ricordato che «ogni secondo vengono vaccinati 30 europei» e ha ricordato le critiche all'Unione in merito agli approvvigionamenti dei vaccini. "Qualcuno potrebbe dire che Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito sono stati più veloci all'inizio. Ma io dico: l'Europa ha ottenuto questo successo, rimanendo aperta al mondo. Mentre altri tengono per sé la produzione di vaccini, l'Europa è il principale esportatore di vaccini a livello mondiale. Finora, più di 200 milioni di dosi di vaccini prodotti in Europa sono state spedite nel resto del mondo. L'Europa esporta quasi la stessa quantità di vaccino che fornisce ai propri cittadini. Per essere chiari, l'Europa è l'unica regione democratica al mondo che esporta vaccini su larga scala", ha dichiarato.
 
Inoltre, "siamo pronti a discutere di come la proposta degli Stati Uniti per una deroga alla protezione della proprieta' intellettuale per i vaccini anti Covid 19 potrebbe aiutare a raggiungere gli obiettivi. Però, chiediamo a tutti i Paesi produttori di vaccini di consentire l'esportazione e di evitare misure che interrompano le catene di approvvigionamento". La presidente ha ricordato che le esportazioni dall'Europa vanno in oltre 90 Paesi, Covax incluso. "Le spedizioni vanno ai nostri stretti alleati come il Canada o il Regno Unito. I nostri cari amici britannici hanno ricevuto finora dal continente un totale di 28 milioni di dosi. Anche 72 milioni sono stati spediti in Giappone. E anche molti milioni ai nostri amici a Singapore, in Messico o in Colombia, solo per citarne alcuni. L'Europa è oggi la farmacia del mondo. L'apertura e la correttezza sono il marchio di fabbrica dell'Europa nel mondo. Ne siamo orgogliosi - ha sottolineato -. Tutto ciò non era scontato dato che alcuni hanno cercato di sfruttare una situazione difficile per sfruttare i guadagni geopolitici", ha concluso.
 
E sulla sua pagina Facebook, anche il ministro della Salute Roberto Speranza ha accolto con entusiasmo la notizia dagli Stati Uniti: "La svolta di Biden sul libero accesso per tutti ai brevetti sui vaccini è un importante passo in avanti. Anche l’Europa deve fare la sua parte. Questa pandemia ci ha insegnato che si vince solo insieme.
 
E nel corso della giornata sono poi arrivate diverse prese di posizione a favore della possibilità di sospendere i brevetti da parte del presidnete francese Macron e dal Governo spagnolo, mentre in una dichiarazione alla stampa tedesca Angela Merkel ha sottolineato i suoi dubbi: "La protezione della proprietà intelettuale è una fonte di innovazione e deve rianere tale anche in futuro".

06 maggio 2021
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