Fertility Day. Simit: “Infezioni sessuali: un caso su tre tra i 14 e i 25 anni”
"Questo dato è estremamente preoccupante in particolare per le complicanze tardive che possono determinare. Alcune malattie possono decorrere in modo scarsamente sintomatico e determinare nel tempo, se non curate, alterazioni tali da determinare infertilità". Così la Simit nel corso della Tavola rotonda organizzata in occasione della campagna ministeriale.
23 SET - "In Italia ci sono 700mila persone che vogliono avere figli senza riuscirvi, che ci sono milioni di giovani e giovanissimi che non conoscono la questione della fertilità e i rischi ad essa connessi. Il ministero della Salute fa prevenzione. Il nostro obiettivo è l'informazione e la consapevolezza, poi ognuno fa le sue scelte ed è artefice del proprio destino", ha sottolineato la Ministra della Salute,
Beatrice Lorenzin all’
apertura del FertilityDay. Parliamo di Salute, tenutosi a Roma.
Le malattie sessualmente trasmesse rappresentano un grave problema di sanità pubblica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno 200 milioni di persone contraggono un’infezione sessualmente trasmessa. I dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità confermano che in Italia negli ultimi anni la frequenza e diffusione delle malattie sessualmente trasmesse è in incremento. In particolare le nuove infezioni colpiscono, nel 30% (circa) dei casi, soggetti di età compresa tra i 14 e i 25 anni.
"Questo dato è estremamente preoccupante in particolare per le complicanze tardive che possono determinare - sottolinea
Massimo Andreoni, infettivologo e Past President Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, intervenuto alla tavola rotonda con la Ministra Lorenzin - Infatti, alcune malattie possono decorrere in modo scarsamente sintomatico e determinare nel tempo, se non curate, alterazioni tali da determinare infertilità sia nella donna che nell’uomo. Inoltre si deve ricordare che alcune patologie quali l’epatite B e C e l’infezione da HIV, che fino a qualche anno fa erano trasmesse principalmente con il sangue, oggi sono a prevalente a trasmissione sessuale. E’ indispensabile quindi pensare a politiche di sanità pubblica rivolte ad affrontare questo tema attuando misure rivolte ad incrementare la rete degli ambulatori per le malattie sessualmente trasmesse facilitando i percorsi di diagnosi e cura".
23 settembre 2016
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