Glaucoma. Un secondo intervento ripristina il controllo della pressione intraoculare
di Lorraine L. Janeczko
Ripetere l'intervento non comporterebbe particolari rischi e ridurrebbe ancora di più la pressione intraoculare. I risultati della ricerca clinica pubblicati sul British Journal of Ophthalmology.
16 FEB -
(Reuters Heallth) – Un secondo intervento per ripristinare la funzione di controllo della pressione intraoculare: è quanto consigliano gli oftalmologi americani che hanno condotto uno studio su pazienti affetti da glaucoma ad angolo aperto, già operati di trabeculoplastica laser selettiva (SLT). I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul
British Journal of Ophthalmology. “Mentre la trabeculoplastica laser è un metodo riconosciuto per il trattamento del glaucoma – ha dichiarato alla
Reuters Health Julia Polat, della Facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh (Pennsylvania) – ripetere l’intervento è una pratica ancora controversa. Anche se si tratta di un piccolo studio retrospettivo, la ricerca mostra chiaramente che un secondo intervento di trabeculoplastica può aiutare a ristabilire lo stesso grado di controllo della pressione intraoculare oculare che si aveva a seguito del primo intervento. Questi risultati incoraggeranno gli oftalmologi a ripetere l’intervento prima di prescrivere altri farmaci che abbassano la pressione oculare o procedere all’intervento chirurgico”.
La ricerca clinica
Gli esperti hanno valutato i risultati ottenuti su 38 occhi, 19 di uomini e l’altra metà di donne. I pazienti avevano un’età media di 62,7 anni e soffrivano di glaucoma ad angolo aperto che non rispondeva a farmaci. I pazienti sono stati sottoposti a due interventi di SLT a 360 gradi. Per quanto riguarda il controllo della pressione intraoculare, per lo studio sono stati presi sette momento: prima dell’intervento e dopo uno, tre, sei, 12, 18 e 24 mesi. Le variazioni dopo il primo e il secondo intervento sono state valutate separatamente. La pressione intraoculare media prima del primo intervento di trabeculoplastica era di 21,6 mmHg, un valore che è sceso durante tutte le misurazioni nei due anni successivi, restando sempre nel range 15,9 – 18,6. Prima della seconda operazione, dunque, il valore della pressione intraoculare era già più basso dell’inizio della terapia laser, con un valore di 19,1 mmHg. E nei 24 mesi successivi di follow-up, il valore della pressione è sceso ulteriormente, assestandosi in un range tra 14,7 e 17 mmHg. La media della riduzione in mmHg dopo il primo e dopo il secondo intervento è stata dunque di 2,9-5,7 e 2,3 – 4,4, rispettivamente.
Usando il metodo di Kaplan-Meier per valutare il successo dei due interventi, i ricercatori hanno visto che la mediana del tempo di sopravvivenza si allungava dopo il secondo intervento, con 19 mesi dopo la prima operazione e 35 mesi dopo la seconda. Lo stesso risultato si otteneva considerando un successo derivante dal raggiungimento del 20% o più di riduzione della pressione intraoculare. In questo caso, sempre con il metodo di Kaplan-Meier, la mediana del tempo di sopravvivenza è stata di 9 mesi per il primo intervento e di 12 mesi per il secondo. Nessun paziente, inoltre, ha manifestato infiammazione post-operazione tale da richiedere un intervento clinico particolare.
Fonte: British Journal of Ophthalmology
Lorraine L. Janeczko
(Versione italiana Quotidiano Snaità/Popular Science
16 febbraio 2016
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