Diabete. L’era della tecnologia intelligente. Verso il pancreas artificiale. Convegno al Senato
di Marco Landucci
Dal controllo glicemico sempre più accurato fino alla replicazione totale delle funzioni del pancreas. Presentato un dispositivo in grado di sospendere e riavviare automaticamente l’erogazione di insulina prima di incorrere in una crisi ipoglicemica, grazie a un algoritmo predittivo
04 MAR - “Nel trattamento del diabete, la ricerca e la clinica hanno raggiunto gli obiettivi del monitoraggio glicemico continuo e dell’infusione insulinica cronica. Riproduciamo per due terzi il lavoro del pancreas. Ora dobbiamo definire l’algoritmo di controllo per l’integrazione dei due sistemi, la terza funzione di un pancreas vero. Sono in corso molti test. A digiuno funziona benissimo, ma non siamo riusciti ancora ad individuare l’algoritmo perfetto con il carico glicemico, Non manca molto al traguardo del pancreas artificiale”.
Queste parole del professor
Emanuele Bosi - direttore del Diabetes Research Institute dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano - sono un efficace riassunto del convegno “
Diabete, l’era della tecnologia intelligente. Stato dell’arte e prospettive per un approccio tecnologicamente all’avanguardia per il trattamento del diabete verso il pancreas artificiale” che si è svolto oggi a Roma, presso la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”.
L’evento, organizzato con il supporto non condizionato di Medtronic, ha visto la partecipazione di tutti gli attori del “pianeta diabete”: associazioni di pazienti, esponenti delle Istituzioni, clinici e industria. Un ideale tavolo tecnico per fare il punto sullo stato dell’arte delle terapie e individuare prospettive e percorsi per una gestione sempre più efficace di questa patologia.
Il controllo glicemico
“Le tecnologie applicate alla terapia del diabete – ha osservato il professor Bosi – hanno consentito negli ultimi vent’anni di raggiungere traguardi molto importanti, soprattutto per quanto riguarda l’ottimizzazione del controllo del glucosio nel sangue. Tuttavia, la mortalità complessiva delle persone con diabete di tipo 1 è ancora il doppio di quella delle persone che non soffrono di diabete.
Questo significa che non solo dobbiamo mirare a un controllo della glicemia in generale, ma dobbiamo anche essere in grado di evitare le ipoglicemie e le oscillazioni eccessive di glucosio nel corso della giornata”.
L’ipoglicemia- soprattutto notturna – rappresenta l’evento più temuto dai pazienti, e in particolare dai giovanissimi.
“Negli ultimi anni – ha aggiunto il dottor
Riccardo Schiaffini, diabetologo pediatra presso il Servizio di Diabetologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma – stiamo assistendo a un incremento dei casi di diabete di tipo 1 nei bambini fino ai 4 anni. Ed è un dato rilevabile in tutto il mondo. Le famiglie sono sempre più coinvolte nel conseguimento del miglior controllo metabolico e glicemico dei propri figli. Le preoccupazioni, legate soprattutto ai pericoli delle crisi ipoglicemiche, possono ripercuotersi negativamente sull’aderenza al trattamento. I microinfusori, dotati di sistemi integrati di erogazione di insulina e monitoraggio continuo di glucosio, possono ridurre questi timori, poiché sono dispositivi provvisti di un alert tramite il quale si può sospendere il rilascio di insulina in presenza di una situazione di ipoglicemia”.
Medtronic ha messo a punto un dispositivo –
MiniMed 640G – che è in grado di sospendere e riavviare automaticamente l’erogazione di insulina prima di incorrere in una crisi ipoglicemica, grazie a un algoritmo predittivo.
“La novità di questo dispositivo – ha continuato Schiaffini – è rappresentata dalla funzione di sospensione, tarata su una soglia di predizione dell’episodio di glicemia, che si basa sulla velocità di variazione della glicemia stessa, riscontrata dal sensore. Se il sistema prevede che il livello di glicemia si stia abbassando troppo e in pochi minuti possa verificarsi un episodio glicemico, sospende l’erogazione di insulina, scongiurando pericoli e paure”.
Innovazione e sostenibilità
Innovazione tecnologica e controllo del budget di spesa sanitaria.
Vexata quaestio ancora lontana dal trovare una soluzione definitiva.
Ma la consapevolezza di giungere a una sintesi positiva è sempre più forte fra le istituzioni.
“L’innovazione tecnologica può diventare l’elemento fondante di tutte le politiche di prevenzione – ha detto l’on.
Marco Rondini, componente della XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati – perché permette un risparmio sul lungo periodo e incide positivamente da subito sulla qualità della vita del paziente. Un paziente che è sempre più consapevole della propria patologia e determinato a gestirla”.
Il Governo ha istituito il Fondo per l’innovazione per l’appropriatezza prescrittiva – ha aggiunto la dottoressa
Marcella Marletta, direttore generale dei dispositivi medici del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure del Ministero della Salute – La tecnologia sta cambiando la vita dei pazienti e non possiamo interrompere questa evoluzione”.
Il ruolo del farmacista
“Il farmacista può essere una figura importante oltre che per consigliare il paziente su una terapia anche a verificare la sua aderenza alla stessa”. Così il presidente della
Andrea Mandelli, presidente della Fofi. ''Il farmacista è una figura importante - ha sottolineato - ha il vantaggio di essere il professionista intercettato dal cittadino quando sceglie di chiedere aiuto. C'è un tema importante di aderenza alle terapie, se lo Stato mette a disposizione medici di medicina generale, specialisti, visite diagnostiche, e poi una terapia, questo insieme di spese non può vanificarsi di fronte al fatto che il paziente non è aderente''. ''Il farmacista è importante come educatore sanitario ma anche per esplorare il fronte nuovo dell'aderenza alle terapie - ha aggiunto – e noi stiamo facendo uno studio in 15 macroaree regionali insieme all'università del Kent, per capire come il professionista può influire e per dare anche una valutazione economica a questo intervento. Questo è importante anche in una patologia come il diabete''.
Marco Landucci
04 marzo 2015
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