Hiv e virus dell'epatite C. Arrivano nuovi test 'automatici' della quantità del virus nel sangue
Il gruppo Roche lancia i test di nuova generazione per l’analisi della carica virale (quantità del virus nel sangue) sia per i pazienti con virus dell'HIV-1 sia per quelli con HCV. Risultati più affidabili e in minor tempo, massima flessibilità, assoluta automazione, insieme alla minima necessità di intervento dell'utilizzatore: sono alcune delle principali innovazioni di questi sistemi
12 DIC - Il gruppo Roche ha appena lanciato nuovi test per l’analisi della carica virale (quantità di virus nel sangue) sia per pazienti sieropositivi (affetti da virus HIV-1) sia per pazienti con il virus HCV. Dall’elevata performance alla maggiore flessibilità fino alla quasi assoluta automazione, con minima necessità di intervento da parte di chi lo utilizza: si tratta di alcune delle caratteristiche principali dei test di nuova generazione.
L'insieme di questi sistemi di diagnostica molecolare (sistemi cobas 6800/8800) rappresenta uno strumento fondamentale per i Clinici nell’ambito della gestione del trattamento dei pazienti affetti da HIV-1 o Epatite C: questi sistemi, infatti, consentono lo screening di campioni di sangue donato, il monitoraggio della carica virale ed anche altre analisi microbiologiche.
I test cobas HIV-1 e HCV nonché i sistemi cobas 6800/8800 sono disponibili nei mercati che riconoscono la marcatura CE; non sono attualmente disponibili negli Stati Uniti.
“I sistemi cobas 6800/8800 rappresentano la next-generation di strumenti di diagnostica molecolare in grado di offrire una performance ineguagliabile, una flessibilità senza paragoni e l’assoluta automazione. Grazie al loro design e alla loro utilità clinica, i test cobas HIV-1 e cobas HCV fissano nuovi standard del nostro settore nell’ambito dell’analisi della carica virale”, ha commentato
Roland Diggelmann, COO di Roche Diagnostics
Oltre a questi test, nei prossimi mesi si aggiungeranno anche cobas CMV e cobas HBV, che completeranno il gruppo principale dei test per il monitoraggio della carica virale sui sistemi cobas 6800/8800.
I sistemi cobas 6800 e 8800 si basano sulla tecnologia PCR, vincitrice del premio Nobel, completamente automatizzate, spiegano gli esperti. Un altro punto di forza riguarda la rapidità con cui si ottengono i risultati e la flessibilità dei sistemi: essi forniscono fino a 96 risultati in meno di 3,5 ore; in un turno di 8 ore, il test cobas 6800 è in grado di offrire un totale di 384 risultati e cobas 8800 fino a 960 risultati; entrambi i sistemi, inoltre, consentono di trattare simultaneamente test differenti. In questo modo, i laboratori possono così effettuare fino a tre test nello stesso tempo, senza alcun pre-smistamento,
I test
Tra i sistemi per il monitoraggio della carica virale, l’approccio del test cobas HIV-1 per l’analisi della quantità di virus circolante nel sangue del paziente sieropositivo, consente di ottenere ottenere risultati più affidabili e dunque una quantificazione sicura ed efficace dell’RNA dell’HIV-1 nel sangue del paziente. L’approccio si basa sull’amplificazione e sull’identificazione di due regioni distinte del genoma HIV-1, che non sono sottoposte ad una pressione selettiva farmacologica.
Il test cobas HCV, poi, utilizza l’approccio unico della doppia sonda di Roche, al fine di offrire un livello di protezione supplementare contro le mutazioni che possono apparire nel genoma virale. L’obiettivo del test consiste nell’identificare e quantificare precisamente l’acido ribonucleico (RNA) del virus dell’epatite C, con una sensibilità ottimale, per valutare la risposta del paziente al trattamento antivirale.
A partire da un singolo campione, il test cobas MPX (test multiplex basato sulla tecnologia PCR real-time) copre cinque target virali: HIV-1 gruppo M, HIV-1 gruppo O, HIV-2, HCV e HBV. Il test identifica in tempo reale HIV, HCV e HBV, rendendo superfluo il bisogno di effettuare un test di differenziazione e eliminando la possibilità di risultati contraddittori. Inoltre, l’approccio con l’amplificazione di regioni distinte dell’HIV-1, e quello della doppia sonda per HCV, migliorano la copertura di nuove varianti del virus.
Il test cobas WNV è un test destinato allo screening del virus West Nile (WNV). Questo virus appartiene alla famiglia flaviviridae di cui fa parte anche il virus della febbre gialla. Il test è fortemente sensibile alle linee 1 e 2 dell’WNV, ma copre inoltre anche ampiamente gli altri flavivirus che causano malattie infettive trasmesse tramite trasfusione.
Il test cobas HEV, infine, è un test per il virus dell’epatite E (HEV) e copre ampiamente i quattro principali genotipi HEV.
HIV e HCV in numeri
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2012 erano 35 milioni le persone al mondo affette da HIV, e sempre nel 2012 si sono registrati 2,5 milioni di nuovi casi. Nella zona più toccata dell’Africa Subsahariana, circa il 69% della popolazione è HIV positivo. Tuttavia, un dato positivo mostra che l'aspettativa di vita del paziente sieropositivo si è allungata di 13 anni*, grazie al miglioramento della diagnosi, ai trattamenti antiretrovirali e anche all'analisi della carica virale.
Sempre secondo l’OMS inoltre circa 200 milioni di persone al mondo sono affette dal virus dell’epatite C. Circa 170 milioni di individui, inoltre, sono portatori cronici del virus dell’epatite C e la maggior parte di essi ignora di essere affetta da tale virus. La patologia può portare a cirrosi, insufficienza epatica e carcinoma epatocellulare, malattie responsabili di centinaia di migliaia di decessi ogni anno.
*Lancet. Volume 372, Issue 9635, 26 July 2008-1 August 2008, Pages 293-299
12 dicembre 2014
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci