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Meningite: dall’Italia primo vaccino per proteggere dai sierotipi A, C, W135 e Y


Ideato dal team di Rino Rappuoli e prodotto da Novartis Vaccines a Siena, è stato presentato questa mattina a Roma. La meningite miete ogni giorno nel mondo 137 vittime, e in Italia ha una letalità del 14%.

11 OTT - Arriva in Italia il primo vaccino tetravalente coniugato indicato per l’immunizzazione dei soggetti a rischio di esposizione ai sierogruppi A, C, W135 e Y del meningococco, l'infiammazione acuta che può portare al decesso entro 24-48 ore dalla comparsa dei primi sintomi e lasciare una persona su cinque, di quelle che riescono a sopravvivere, in una condizione di disabilità permanente.
"Il nuovo vaccino è stato sviluppato utilizzando la tecnologia della coniugazione, messa a punto per la prima volta a Siena da Novartis Vaccines, per la realizzazione del vaccino coniugato contro il meningococco C ampiamente in uso – ha dichiarato Rino Rappuoli, responsabile della Ricerca di Novartis Vaccines nel mondo -. Il nuovo vaccino coniugato tetravalente è in grado di garantire una protezione dalla meningite meningococcica grazie all’utilizzo di una proteina carrier che, legata all’antigene polisaccaridico, il componente che evoca la risposta immunitaria del corpo all’infezione, aumenta la risposta difensiva dell’organismo".
Il raggiungimento e mantenimento di un’efficace risposta immunitaria negli adolescenti è un fattore importante perché, tra tutte le fasce della popolazione, sono proprio gli adolescenti e i giovani adulti quelli  più esposti al rischio di infezione meningococcica a causa del loro stile di vita. Viaggi all’estero, magari in campus estivi, sport di squadra, luoghi d’incontro molto affollati, contatto ravvicinato con coetanei, risultano tutti comportamenti a rischio. C’è infatti da considerare che, se nel nostro Paese l’incidenza della patologia risulta abbastanza bassa, è ben più elevata in Paesi con una forte attrattiva turistica come la Gran Bretagna o gli Usa. Eppure il rischio è ancora fortemente sottostimato. Secondo un’indagine Gfk Eurisko, il 67% delle mamme italiane non ritiene che i propri figli siano a rischio, soltanto due terzi di loro è a conoscenza dell'esistenza di un vaccino antimeningococcico e solo un terzo ha effettivamente vaccinato i figli contro la malattia.
Un problema legato alla mancanza di informazione, ma reso ancora più problematico da un accesso alla vaccinazione a macchia di leopardo. Il vaccino, denunciano infatti gli esperti, viene proposto in maniera gratuita solo in alcune Regioni, in particolare nel Nord Est, mentre in altre viene fornito gratuitamente solo su richiesta.

11 ottobre 2010
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