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Rinite allergica. Ne soffre un italiano su sei. E oggi è più diffcile combatterla. Per smog e clima 


Un problema di salute in crescita. Per l'inquinamento (con cui si fondono i pollini) e il cambiamento climatico che rende gli allergeni presenti tutto l’anno. Ma anche per la cattiva abitudine all’autodiagnosi e all'autoterapia. Colpite più donne che uomini. Età media tra i 15 e i 30 anni e nel 20% dei casi si "eredita" dai genitori. 

01 APR - È giovane, è donna, e una volta su cinque ha genitori allergici. Ecco l’identikit del soggetto affetto da rinite allergica, un italiano su sei, secondo le più recenti stime. Ma lungi dall’interessare solo questa categoria di persone, questa patologia infiammatoria della mucosa nasale sta diventando rapidamente un problema sanitario a livello globale, con un trend di crescita calcolato al 5 per cento negli ultimi 5 anni. La causa? Ha un impatto diretto sulla qualità della vita dei pazienti, sul loro rendimento lavorativo, cui deriva un ingente costo economico, aggravato dalla frequente associazione rinite allergica – asma bronchiale. E soprattutto, da inquinamento e cambiamenti climatici. A dirlo sono già oggi le Linee guida ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma), di cui è in elaborazione la nuova versione 2013.

 
 
Nella popolazione mondiale la prevalenza della rinite allergica è stimata tra il 15 ed il 25 per cento, mentre in Italia gli ultimi dati riportano che ne soffre un italiano su sei. L’identikit del soggetto affetto da rinite allergica risponde al profilo di una giovane donna (lieve prevalenza rispetto agli uomini), con un’età compresa tra i 15 ed i 30 anni, e fattori ereditari allergici nel 20 percento dei casi.

 
Uno dei problemi, è che pollini, particelle invisibili prodotte dalle piantea scopo riproduttivo e che sono causa della rinite, si fondono con l’inquinamento e si diffondono nell’aria anche a grande distanza. Molte di queste particelle fanno parte delle PM10, cioè delle polveri fini di cui spesso si parla a proposito di inquinamento atmosferico.
Ma non solo. Oggi questi allergeni sono presenti tutto l’anno a causa dei cambiamenti climatici.
In primavera si verifica la pollinazione delle urticacee (in particolare parietaria) e delle composite (assenzio, ambrosia,ecc.) che continua fino all’inizio dell’autunno. Quindi va osservato che la rinite allergica può durare per un lungo arco di tempo, da gennaio ad ottobre. È interessante notare come i cambiamenti climatici attualmente in corso, caratterizzati principalmente da un aumento della temperatura (effetto serra), abbiano modificato la biologia delle piante, ripercuotendosi sulla loro pollinazione e di conseguenza sui sintomi degli allergici.
Ad esempio vi sono studi che riportano un aumento negli ultimi anni del polline di betulla, ambrosia e cedro (Cryptomeria Japonica). Altri riportano che l’ambrosia produce più polline in ambiente urbano, più caldo e ricco di CO2, che in campagna. La temperatura influenza anche il calendario di pollinazione: in generale le piante in città fioriscono 2-4 giorni prima rispetto all’ambiente rurale. A causa dell’aumento termico globale alberi come il nocciolo, la betulla, l’ontano, l’olivo ed erbe come le graminacee e la parietaria tendono ad anticipare l’inizio della pollinazione di circa un giorno ogni anno. Si osserva anche un prolungamento del periodo di pollinazione: la parietaria ora produce pollini nei primi mesi di autunno in regioni ove normalmente la fioritura cessava a fine settembre. Ed ecco la grande diffusione delle riniti allergiche.
 
Recenti studi hanno però dimostrato come dietro una rinite allergicasi nasconda spesso una forma di asma ignorata e quindi in un certo modo può servire da spia di allarme. “La rinite rappresenta un fattore certo di rischio per l’asma”, ha spiegato Walter Canonica, Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Allergologia Di.M.I. Università degli Studi di Genova e Presidente eletto della Società Italiana di Allergologia. “Diagnosticare e curare correttamente la rinite allergica significa quindi tenere sotto controllo una patologia ancora più impattante e “costosa” come l’asma. Le nuove linee guida ARIA 2013 in corso di definizione, basate sul sistema GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation), confermano e sottolineano la validità del trattamento della rinite allergica per via topica intra-nasale.”

01 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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