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Alcol. Un consumo moderato si associa a minor rischio di malattie cardiache


Un nuovo studio usa offre una spiegazione del perché il consumo di alcol - da leggero a moderato -  può essere associato a un minor rischio di malattie cardiache. La risposta risiede nella riduzione del segnale di stress a livello del cervello che moderate quantità di alcol inducono nei bevitori moderati.

14 GIU - Uno studio condotto da ricercatori del Massachusetts General Hospital fornisce una spiegazione al perché il consumo di alcool da lieve a moderato può essere associato a un minor rischio di malattie cardiache. L’alcol, secondo il team americano, si associa a una riduzione a lungo termine del segnale di stress a livello del cervello e questo sembra ridurre in modo significativo gli eventi cardiovascolari nei bevitori moderati. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dal Journal of the American College of Cardiology.

Lo studio ha preso in considerazione oltre 50mila persone incluse nel database Mass General Brigham Biobank. Nella prima parte dello studio, i ricercatori hanno valutato la relazione tra consumo leggero/moderato di alcol e i principali eventi avversi cardiovascolari, evidenziando che un consumo contenuto della sostanza riduce il rischio di eventi cardiovascolari, anche tenendo conto di fattori genetici, clinici, di stile di vita e socioeconomico.

Successivamente, lo studio si è focalizzato su un sottogruppo di 754 persone che si erano sottoposte a precedenti esami di imaging cerebrale, PET/TC, per determinare l’effetto di un consumo leggero/moderato di alcol sull’attività cerebrale correlata allo stress. L’imaging ha evidenziato una riduzione della segnalazione dello stress nell’amigdala, la regione del cervello associata alle risposte allo stress, negli individui che consumavano poco alcol. Inoltre, andando a vedere la storia degli eventi cardiovascolari, i ricercatori hanno rilevato un minor numero di infarti e ictus nei bevitori moderati.

Fonte: Journal of the American College of Cardiology 2023

14 giugno 2023
© Riproduzione riservata

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