Dolore. Attenzione all’“effetto catastrofe”
Tra il 7 e il 31% del dolore percepito è determinato dalla tendenza a rimuginarci su e, così facendo, a enfatizzare e ingigantire la propria condizioni. Al 14° Congresso Mondiale sul Dolore gli esperti sottolineano l’importanza delle tecniche psicosociali nella gestione del dolore.
31 AGO - Combattere l’ “effetto catastrofe” per ridurre il dolore, è la sfida lanciata dagli oltre 7 mila esperti riuniti a Milano per il 14° Congresso Mondiale sul Dolore. La tendenza a rimuginare sul proprio dolore porta a enfatizzarlo e ingigantirlo, spiegano gli esperti. E infatti, secondo i dati presentati al Congresso, circa il 7 e il 31% del dolore percepito è determinato dal cosiddetto “effetto catastrofe”. Oggi, però, sono disponibili tecniche e trattamenti psicosociali per gestire il dolore. Che restano, tuttavia, sottoutilizzate, con il risultato di esporre i pazienti a sofferenze inutili.
“Si può imparare a controllare e gestire il proprio dolore attraverso varie tecniche e protocolli terapeutici”, ha affermato Francis Keefe, professore di psichiatria e scienze comportamentali, psicologia e neuroscienze, anestesiologia e medicina alla Duke University Medical Center, Usa, che ha ricevuto dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (Iasp) il premio John D. Loeser per i risultati ottenuti nella ricerca e nella pratica psicosociale del dolore. “L’obiettivo – ha spiegato - è agire sui fattori psicologici e sociali che peggiorano il dolore come stress, ansia, ambiente lavorativo e familiare, status e condizione economica etc. Gli studi esistenti hanno evidenziato i benefici dei percorsi cognitivi, motivazionali ed emotivi messi a punto per aiutare il paziente ad accettare e gestire il proprio dolore senza esasperarlo”.
Per l’esperto, quindi, “gli approcci psicosociali dovrebbero essere integrati con maggiore efficacia nelle strutture di primo intervento. Alcuni sistemi sanitari stanno iniziando a inserire specialisti del comportamento con un’esperienza nella gestione del dolore come consulenti del personale coinvolto nell’assistenza a pazienti con dolore cronico”.
La nuova frontiera degli interventi psicosociali passa anche attraverso Internet e le nuove tecnologie telematiche che, spiegano gli esperti, “possono aiutare a diffondere gli interventi psicosociali su larga scala, offrendo sistemi di supporto telefonico e training online”. Le applicazioni presentate al Congressosono numerose e comprendono attività guidate di rilassamento, consulenza telematica, percorsi motivazionali per comprendere meglio il ruolo che i pensieri, le sensazioni e i comportamenti possono avere sulla percezione del dolore e sessioni dedicate a mantenere le competenze acquisite per evitare ricadute e facilitare la gestione quotidiana.
31 agosto 2012
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