Il dolore è in testa. Per studiarlo e combatterlo si fotografa il cervello
Al via a Milano il Congresso Mondiale sul Dolore. Oltre 7 mila gli esperti da tutto il mondo riuniti per confrontarsi sugli ultimi sviluppi della ricerca e della terapia del dolore: dal brain imaging all’epigenetica, dal dolore viscerale al mal di testa, fino all’importanza degli interventi psicosociali.
29 AGO - Un adulto su 5 soffre di dolore da moderato a severo Mal di schiena ed emicrania sono i dolori più diffusi:ogni adulto ha sofferto di un episodio di dolore muscoloscheletrico almeno una volta nella propria vita e si stima che 1 persona su 2 soffra di mal di testa almeno una volta all’anno.
Ma tutti i dolori, rilevano gli esperti, sono “in testa”. Tanto che oggi l’analisi del cervello con le moderne tecniche di brain imaging sta aprendo nuove prospettive per la terapia e la gestione dei pazienti.
Proprio questa innovazione sarà al centro del 14° Congresso Mondiale sul Dolore che si è aperto ieri a Milano. Si tratta del più importante appuntamento internazionale sul tema della ricerca e della terapia del dolore, organizzato ogni due anni dall’International Association for the Study of Pain (IASP). Sono oltre 7 mila gli esperti che, provenienti da più di 110 Paesi di tutto il mondo, si confronteranno fino al 31 agosto al MiCo - Milano Congressi per favorire il progresso scientifico e contrastare il dolore: un’emergenza sociale che nel mondo colpisce molti milioni di persone.
“Dopo Montreal nel 2010, l’International Association for the Study of Pain ha scelto di tornare dopo 37 anni in Italia, che nel 1975 ha ospitato a Firenze il primo Congresso Mondiale sul Dolore”, ha affermato Eija Kalso, presidente di Iasp ed esperta dell’Università di Helsinki, spiegando che oggi “c’è bisogno di un approccio multidisciplinare per capire al meglio i meccanismi legati al dolore e per migliorare l’efficacia degli interventi terapeutici”.
“Il brain imaging - ha spiegato Irene Tracey, presidente del Comitato Scientifico del 14° Congresso Mondiale sul Dolore, Università di Oxford - ci consente di ‘vedere’ all’interno del sistema nervoso centrale umano (encefalo e midollo spinale) e di misurare il suo funzionamento. Possiamo ‘osservare’ il cervello mentre elabora i segnali provenienti dalle aree danneggiate dell’organismo, generando l’esperienza conscia del dolore. Così – ha proseguito Tracey - possiamo identificare le aree più importanti da cui nasce il dolore e studiare come altre aree, una volta divenute attive, lo peggiorino notevolmente, generando ansia, depressione, aspettative negative eccetera. Sono state fatte nuove scoperte e apprese nuove informazioni sul cervello e sulla centralità del suo ruolo: speriamo che da qui possano svilupparsi nuove terapie e nuove strategie per la gestione dei pazienti”.
Nel corso del congresso sono previste, ogni giorno, sono previste conferenze plenarie e workshop tematici su aree di particolare interesse e attualità: gli oppioidi e il dolore, il dolore oncologico, la cefalea e l’emicrania, la genetica del dolore (che comprende un tema di strettissima attualità come l’epigenetica), le lesioni nervose e il dolore muscolo scheletrico, il dolore viscerale e le sue relazioni con lo stress, le differenze di genere, le tecniche di brain imaging, i nuovi bersagli farmacologici, le più recenti teorie sugli interventi psicosociali nella gestione del dolore.
Dopo questa edizione, Milano passerà il testimone all’Argentina e, per l’esattezza, Buenos Aires, che ospiterà il Congresso Mondiale sul Dolore nel 2014 e poi sarà la volta del Giappone (Yokohama) nel 2016. Come annunciato dal nuovo presidente dell’International Association for the Study of Pain (Iasp), Fernando Cervero, Università McGill, Montreal (Canada), che assumerà l’incarico al termine del Congresso di Milano.
29 agosto 2012
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