Covid. Sardegna in zona verde europea. Ma crescono i numeri dei positivi alla variante Delta
di Elisabetta Caredda
L’isola è rilevata nella mappa dell’Ecdc tra le regioni con il grado più basso di rischio di pericolo di diffusione del virus. Un'opportunità per il turismo e le attività economiche e produttive. Ma anche un risultato da difendere, mentre i casi di variante indiana continuano a far preoccupare. Un nuovo caso è stato rilevato dalla Assl di Nuoro e dall’Aou di Sassari si attendono gli esiti del sequenziamento di altri 15 casi di tamponi Covid+ sospetti.
18 GIU - Gli ultimi aggiornamenti nella giornata di ieri rilevati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive mediante la
mappa del rischio covid in Europa, che tiene conto della classificazione dei territori in base al pericolo di diffusione del virus, vede entrare la Sardegna in fascia verde, che rappresenta il grado più basso di rischio.
Soddisfatto il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che dichiara: “Un risultato straordinario che certifica una volta di più e a livello internazionale gli importanti risultati ottenuti nell'isola sul fronte della lotta al virus. La zona verde è la cartolina di una Sardegna che, agli occhi del mondo, sta tornando rapidamente alla normalità, in sicurezza, in un quadro epidemiologico favorevole e con una campagna di vaccinazione che prosegue con forza verso gli obiettivi fissati. Un'opportunità per l'Isola, per il nostro turismo e le nostre attività economiche e produttive. Questo è un nuovo punto di partenza. Oggi più che mai abbiamo il dovere di difendere il traguardo raggiunto. Serve ancora la massima responsabilità contro il virus, i recenti focolai, su cui siamo intervenuti con forza, ci dicono che il Covid è ancora una minaccia. Ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte, ma alla luce dei risultati raggiunti non possiamo che guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.
“Il virus - ha commentato l’assessore alla Salute
Mario Nieddu - ha allentato la presa sul territorio e questo è il riflesso di una campagna di vaccinazione che prosegue e in cui il 50% dell'intera popolazione ha ricevuto almeno la prima dose. Bene soprattutto la pressione sugli ospedali dove, in particolare, il tasso d'occupazione nelle terapie intensive ha raggiunto il 3%. Non dobbiamo comunque abbassare l'attenzione nei confronti di un virus che in più di un'occasione ha dimostrato di essere un nemico subdolo. L'impegno continua e continuerà a essere forte”.
Ieri notte intanto la Assl di Nuoro comunica che è stata individuata la variante Delta in una donna straniera ricoverata nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Francesco di Nuoro, dal team del laboratorio Covid e del laboratorio di Ematologia del presidio stesso.
“La sospetta variante – spiega in una nota la Assl - è stata segnalata con priorità assoluta dai medici delle malattie infettive ed è stata confermata molecolarmente e contemporaneamente con sequenziamento del gene S. La diagnosi è avvenuta in meno di 15 ore dall'ingresso in Pronto soccorso. Contestualmente, è stato immediatamente allertato il servizio di Igiene e sanità pubblica che ha proceduto al tracciamento dei contatti della paziente. Finora tutti i tamponi delle persone rilevate dal tracciamento eseguito hanno dato fortunatamente un primo esito negativo. Si sta attualmente procedendo anche tracciamento dei contatti che la donna potrebbe aver avuto durante il tragitto che l'ha condotta in Sardegna”.
Si attendono in ultimo, tra circa una decina di giorni, anche gli esiti degli esami di sequenziamento di 15 casi di tamponi Covid+ sospetti, condotti nel nord Sardegna dal laboratorio di Microbiologia e virologia dell'Aou di Sassari, e che già da un primo esame hanno mostrato una reazione diversa dalla variante inglese.
Un caso di primo sequenziamento era già stato eseguito in collaborazione con l’Aou di Cagliari, rilevando, in un paziente in quarantena nel Nord Sardegna, la presenza della variante Delta.
Il laboratorio sassarese diretto dal professor
Salvatore Rubino, inoltre, “il 22 giugno parteciperà alla giornata di "sorveglianza nazionale" indetta mensilmente dall'Istituto superiore di Sanità per valutare l'incidenza delle varianti in tutto il territorio”, comunica una nota dell’Aou SS.
“Com’è noto – afferma Rubino - ad oggi la variante inglese è la predominante. Nelle ultime settimane, tuttavia, abbiamo assistito in pre-screening alla comparsa di una variante che non era né UK, né brasiliana, né sudafricana. È preoccupante, allora, il fatto che compaiano nuove varianti, come la Delta che si diffonde molto velocemente, nonostante vi sia un decremento dei casi positivi e la riduzione dell’incidenza in tutto il territorio nazionale. È quindi indispensabile continuare nella sorveglianza per circoscrivere immediatamente i focolai con le nuove varianti”.
“Il laboratorio dell'Aou – prosegue il Professore -, che è anche centro di riferimento regionale Covid-19 per il Nord Sardegna, è pronto inoltre a partecipare assieme all'Igiene pubblica dell'Ats al piano operativo per il monitoraggio del rischio epidemiologico predisposto dalla Centrale operativa regionale (Cors.Sa). Il nostro coinvolgimento si inserisce all'interno dell'obiettivo regionale di analizzare, mediante metodiche molecolari RT-PCR, circa 2500 campioni giornalieri. Questi numeri ci consentirebbero di rimanere nella zona bianca, come indicato dalle linee ministeriali, a prescindere dal numero dei positivi”.
“Anche in questo caso - conclude il commissario dell'Aou SS Antonio Lorenzo Spano - la nostra azienda si pone da protagonista nella lotta al Covid. Questa è una fase delicata che deve avere la massima attenzione da parte di tutti, perché i piccoli focolai attivi richiedono interventi rapidi per essere spenti. Noi continuiamo a fare la nostra parte anche con i vaccini e contribuire a dare un supporto per arrivare il prima possibile all'immunizzazione generale”.
Elisabetta Caredda
18 giugno 2021
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