Puglia. Ecco i dati del Sant’Anna: centrato il 38,5% dei bersagli
Secondo l’analisi dell’Istituto toscano, solo il 10,3% degli indicatori rileva una condizione di criticità, anche se è scarsa quella di un ulteriore 23,1%. Tra gli obiettivi centrati: l’appropriatezza prescrittiva diagnostica, il percorso oncologico, l’uso di farmaci oppiodi, il percorso di emergenza-urgenza. Tra le criticità spiccano i livelli di dimissioni volontarie, di abbandono di pronto soccorso e le cure domiciliari.
22 DIC - Al suo primo appuntamento con “Il sistema di valutazione della Performance dei sistemi sanitari regionali” della Scuola Sant’Anna di Pisa, la Puglia si presenta con il 38,5% degli indicatori in miglioramento e con variabilità in riduzione, e il 28,2% degli indicatori in miglioramento ma con una variabilità aumentata. Questo, in sintesi, il quadro dipinto per la Puglia dal Sistema Bersagli della Scuola Sant’Anna di Pisa, in base al quale la quota di indicatori critici e in peggioramento si ferma, per la Puglia, al 10,3%, a cui si aggiunge, però, un ulteriore 23,1% di performance scarse (i dati fanno riferimento al 2014 e sono stati ottenuti valutando 200 indicatori divisi per aree).
I dati sono stati al centro di una giornata di studio svolta ieri a Bari alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano, del direttore del Dipartimento della Promozione della Salute
Giovanni Gorgoni, deal direttore generale dell’Ares
Ettore Attolini e della prof.ssa
Sabrina Nuti della Scuola Superiore Sant’Anna.
I risultati sono stati presentati, come accennato, attraverso il sistema dei "bersagli" che permette una visualizzazione immediata della qualità della performance su una scala di 5 valori che va da ottima a molto scarsa e che viene evidenziata sulla base di una scala di colori: verde scuro (ottima), verde (buona), giallo (media), arancione (scarsa), rosso (molto scarsa). Tra gli obiettivi centrati in Puglia, il Sant’Anna ha rilevato l’appropriatezza prescrittiva diagnostica, il percorso oncologico, l’uso di farmaci oppiodi, il percorso di emergenza-urgenza. Tra le situazioni critiche spiccano, invece, i livelli di dimissioni volontarie, di abbandono di pronto soccorso e le cure domiciliari. Per usare il metodo bersaglio, si può dire, in sintesi, che Puglia ci sono 6 (dei 27 che formano il bersaglio) ambiti di assistenza in fascia verde ma 10 in fascia rossa, a cui se ne aggiuntgono 9 in fascia arancione. Tra le criticità emerse, in particolare, un tasso di ospedalizzazione molto alto (particolarmente elevato nell’Asl Foggia), con 160 ricoveri per mille abitanti.
Ma oltre al quadro regionale, la scuola Sant’Anna ha analizzato i punti deboli di ogni Asl. Per la Asl di Brindisi, ad esempio, sono 3 i settori assistenziali sulla fascia verde e 13 sulla fascia rossa (è, ad esempio, promossa per l’emergenza urgenza, ma bocciata per il numero di dimissioni volontarie e per l’inefficienza prescrittiva farmaceutica).
Per la Asl di
Taranto 7 punti in fascia verde ma 9 in fascia rossa.
Per la Asl di
Barletta, Andria e Trani ancora 7 punti in fascia verde e 9 in fascia rossa (a cui si aggiungono altri a cavallo tra la fascia rossa e quella arancione).
Per la Asl di
Bari ancora 7 punti in fascia verde e 6 in fascia rossa.
Peggio va nella Asl di
Foggia, dove i punti in fascia verde sono 5 e quelli in fascia rossa 11 (e 2 a cavallo tra la fascia rossa e quella arancione).
A
Lecce 4 (quasi 5) punti in fascia verde e 9 (quasi 10) in fascia rossa.
Ora i bersagli saranno il punto di partenza per definire per ogni azienda un "Piano di Azione" per il 2016 sulla base del quale saranno declinati gli obiettivi dei Direttori Generali.
Il presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano ha spiegato ieri che “stiamo cercando di costruire un sistema sulla misurazione delle performance in sanità che i cittadini possono sempre controllare e monitorare. Fino ad oggi non esisteva, o esisteva solo per addetti ai lavori. Questo crea anche un confronto tra noi e le altre Regioni". Al progetto, insieme con la Puglia, aderiscono infatti anche le regioni Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento.
Emiliano ha poi annunciato che “i posti letto – ha detto il Presidente – aumenteranno dell’1 per cento, spostandosi sostanzialmente, e in maniera importante, dalle acuzie alle post acuzie”. "Sto facendo uno sforzo enorme – ha poi continuato Emiliano - per tenere lontana la cattiva politica dalla sanità. E se mollo di un millimetro, questo lavoro svanisce. Ecco perché resto ancora alla guida dell’assessorato alla Sanità. Perché ci sia un reale cambiamento è necessario che il presidente ci metta la faccia. Non è comodo, ma - ha aggiunto Emiliano - mi hanno eletto per questo”.
Emiliano infine ha chiarito che in Puglia non aumenteranno le tasse.
“Oggi abbiamo – ha aggiunto il direttore del Dipartimento della Promozione della Salute
Giovanni Gorgoni – voluto presentare i dati in un incontro aperto e al quale sono stati invitati tutti i soggetti che ruotano attorno al mondo della sanità perché solo attraverso la trasparenza e la condivisione possiamo puntare a un reale miglioramento del servizio offerto. I dati fotografano in maniera oggettiva la “stato di salute” di ciascuna Asl: la semplificazione in aree di intervento è funzionale alla definizione di un Piano di Miglioramento che, lungi dall’essere imposto dall’alto, sarà discusso con le singole Direzioni Strategiche. Questo è un prezioso punto di partenza che oggi ci consente di avere basi certe per definire obiettivi specifici e soprattutto in grado di rispondere alle reali esigenze del territorio. Non si tratta affatto, quindi, di un punto di arrivo. Il testimone ora – ha concluso Gorgoni - è nelle nostre mani e abbiamo il dover di condurlo verso un 2016 che deve essere il banco di prova di un sistema sanitario in grado di contare non solo su numerose punte di eccellenza, ma anche sulla capacità di riconoscere le proprie criticità per risolverle. E questo lo faremo anche con la collaborazione degli operatori e dei cittadini fruitori dei servizi: nel corso del prossimo anno la Regione Puglia avvierà sistemi di valutazione del clima organizzativo e del grado di soddisfazione degli utenti”.
Dal bersaglio ai pianti di miglioramento
Come accennato, la valutazione dei risultati è il punto di partenza per definire un Piano di Miglioramento per ogni singola Asl della Regione Puglia, declinato su cinque aree tematiche: ospedale, territorio, farmaceutica, percorsi assistenziali e materno-infantile.
Il Piano di Miglioramento proposto sarà condiviso con le Direzioni Strategiche delle Asl per definirne il dettaglio degli obiettivi e le pesature. Il piano proposto sarà quindi la base di partenza per sviluppare un progetto di lavoro sulle aree di maggiore criticità individuate dallo studio.
Gli obiettivi comuni sono: Potenziamento degli screening oncologici; Potenziamento del piano vaccinazioni; Miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva (antibiotici) e riduzione della spesa per l’assistenza farmaceutica; Riduzione delle ospedalizzazioni inappropriate a favore di un potenziamento dei servizi territoriali, anche attraverso un rilancio della collaborazione con la medicina generale.
Ecco, in sintesi, i Piani di miglioramento identificati per ogni Asl
ASL FOGGIA
Ospedali: Rilevante riduzione ospedalizzazione dei propri residenti soprattutto per le patologie da curare più appropriatamente nei setting ambulatoriali; miglioramento dell’efficienza ospedaliera (riduzione delle degenze medie) e dell’appropriatezza chirurgica;
Territorio: Potenziamento delle cure domiciliari e miglioramento dei percorsi per patologie croniche in particolare scompenso e diabete;
Farmaceutica: Miglioramento appropriatezza prescrittiva e compliance, riduzione abbandoni dalla terapia con statine;
Percorsi assistenziali: Tempestività intervento frattura di femore soprattutto nella AOU, riduzione abbandoni da Pronto soccorso;
Materno-infantile: Riduzione della ospedalizzazione in età pediatrica e per gastroenteriti (inappropriatezza).
ASL BARLETTA-ANDRIA-TRANI
Ospedali: Riduzione ospedalizzazione e maggiore efficienza nell’utilizzo posti letto disponibili anche in termini di appropriatezza organizzativa per la chirurgia;
Territorio: Potenziamento cure domiciliari, potenziamento del percorso territoriale per lo scompenso;
Farmaceutica: Riduzione spesa farmaceutica, miglioramento appropriatezza e compliance statine;
Percorsi assistenziali: Riduzione degenze mediche in reparti chirurgici, miglioramento del percorso oncologico;
Materno-infantile: Riduzione ospedalizzazione per asma (inappropriatezza).
ASL BARI
Ospedali: Miglioramento dell’appropriatezza organizzativa per la chirurgia (soprattutto nel Policlinico) e riduzione delle dimissioni volontarie;
Territorio: Potenziamento cure domiciliari e miglioramento in particolare del percorso territoriale per il diabete;
Farmaceutica: Miglioramento appropriatezza prescrittiva ed efficienza;
Percorsi assistenziali: integrazione percorsi con AOU e miglioramento qualità delle cure;
Materno-infantile: Riduzione cesarei e ricoveri inappropriati.
ASL BRINDISI
Ospedali: Riduzione significativa dell’ospedalizzazione soprattutto per i ricoveri ad alto rischio inappropriatezza (lea medici). Riduzione delle degenze medie;
Territorio: Potenziamento cure domiciliari e miglioramento in particolare del percorso BPCO;
Farmaceutica: Riduzione spesa farmaceutica e maggiore efficienza prescrittiva;
Percorsi assistenziali: Miglioramento percorso frattura del femore,
Materno-infantile: rilevante riduzione percentuale cesarei (la più elevata della regione) e riduzione delle episiotomie.
ASL LECCE
Ospedali: Miglioramento appropriatezza organizzativa chirurgica e
maggiore efficienza ospedaliera. Riduzione dimissioni volontarie;
Territorio: Potenziamento cure domiciliari e miglioramento in particolare del percorso BPCO;
Farmaceutica: appropriatezza prescrittiva ed efficienza;
Percorsi assistenziali: Riduzione ricoveri diurni di tipo diagnostico, riduzione ricoveri medici in reparti chirurgici;
Materno-infantile: Riduzione percentuale cesarei e ricoveri sovra soglia per parti, riduzione della ospedalizzazione inappropriata.
ASL TARANTO
Ospedali: Pur avendo l’ospedalizzazione più bassa della regione registra numerosi ricoveri per patologie croniche quali diabete e BPCO che vanno ridotti. Da migliorare l’efficienza ospedaliera;
Territorio: Miglioramento assistenza domiciliare e forte potenziamento dell’assistenza territoriale per le patologie croniche;
Farmaceutica: Riduzione spesa farmaceutica (la più elevata in regione) e miglioramento appropriatezza prescrittiva;
Percorsi assistenziali: Migliorare percorso femore;
Materno-infantile: Rilevante riduzione dei cesarei.
22 dicembre 2015
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