Lazio. Zingaretti: "Le Asl devono nominare responsabili anticorruzione"
L'incarico non deve prevedere alcun compenso ulteriore, ma una remunerazione legata al risultato. Ai funzionari scelti si chiederà di emanare un piano per la prevenzione in modo da evitare delitti contro la pubblica amministrazione e da intervenire a prescindere dalla rilevanza penale.
17 MAG - Nominare un responsabile anticorruzione in tutte le articolazioni del sistema sanitario laziale. E’ la richiesta, con invito a procedere in tempi brevi, rivolta dal governatore
Nicola Zingaretti a tutti i direttori generali delle Asl, dei policlinici universitari, dell’Ircss, dell’Ares 118 e dell’Istituto zooprofilattico. Un intervento che “è previsto – sottolinea una nota della Regione - dalla legge nazionale n.6 del novembre 2012 che a sua volta recepisce quanto previsto dalla Convenzione Onu del 2003”. Per l’incarico non sarà previsto alcun compenso ulteriore: il lavoro svolto va remunerato, nel caso, con fondi relativi alla retribuzione di risultato.
“Il responsabile delle nuove competenze anticorruzione deve emanare un piano per la prevenzione operativo per evitare delitti contro la pubblica amministrazione e intervenire comunque, a prescindere dalla rilevanza penale, in ogni circostanza si verifichi un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso a fini privati delle funzioni attribuite”. I settori sottoposti a questa particolare sorveglianza sono quelli degli appalti, della concessione di sovvenzioni o contributi, ad associazioni e società, dell’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati, tra i compiti anche quello di accertare la regolarità dei concorsi e progressioni di carriera.
“Bisogna anche definire la effettiva rotazione degli incarichi – aggiunge la nota -negli uffici che si occupano delle attività più a rischio, oltre che provvedere alla formazione del personale. Fondamentale la stretta collaborazione con il responsabile della trasparenza, considerata elemento cardine per prevenire fenomeni corruttivi. Il programma per la trasparenza e per la prevenzione alla corruzione devono camminare di pari passo, una sinergia necessaria a ridurre quella sorta di terra di nessuno dove – conclude - prolifera malasanità e malaffare”.
17 maggio 2013
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