Bonaccini scrive a Grillo: “Urgente chiudere Patto Salute, siamo in forte ritardo”
03 LUG - “Sul Patto per la Salute ci sono una serie di audit e mi auguro si proceda speditamente. Questa mattina a nome di tutte le Regioni ho firmato la quinta o sesta lettera per chiedere che il prima possibile si completi questa procedura perché siamo in fortissimo ritardo e non ce lo possiamo permettere”. Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.
Nella missiva, a quanto si apprende, le Regioni avrebbero chiesto un nuovo confronto politico sul Patto, dopo lo stop seguito all'inserimento nella bozza della clausola di salvaguardia finanziaria, anche per chiedere rassicurazioni sulle risorse e su alcuni temi tra cui quello della revisione delle norme sui commissariamenti.
“Questa mattina – ha evidenziato poi - abbiamo incontrato Cgil, Cisl e Uil perché la concertazione con chi rappresenta così tanti lavoratori della sanità pubblica e privata era doverosa. Il primo punto è quello di chiedere garanzie sulle risorse e mi pare che su questo la Ministra Grillo sia stata netta nei giorni scorsi, ma il fatto che lo sia il Ministro è confortante ma bisogna che lo sia anche il Governo sul fatto che i 2 miliardi di euro di aumento del Fondo sanitario per il prossimo anno siano assolutamente garantiti. E ci mancherebbe altro che non lo fossero”.
“Abbiamo poi ragionato - ha proseguito - della necessità di garantire che nel Patto per la Salute vi siano le condizioni che abbiamo richiesto per una quantità e qualità di aumento delle risposte che deve dare il servizio sanitario nazionale. Il fatto di aver tolto i limiti assunzionali non toglie il fatto che abbiamo la necessità di capire sul tema delle assunzioni cosa succede così come dal punto di vista del contratto della sanità privata, che è bloccato da 12 anni abbiamo ragionato di come le Regioni possano mettersi in una posizione di mediazione rispetto a un rapporto tra Governo e parti sociali. Ora chiederò alla Ministra Grillo se è possibile incontrarci insieme con i sindacati per confrontarci”.