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Celiachia. In Trentino aggiornate le direttive per erogazione prodotti senza glutine

“I nuovi limiti di spesa sono stati aggiornati per essere più aderenti ai fabbisogni delle popolazione celiaca, con una differenziazione più precisa e più corretta anche rispetto al genere e alle differenze di età”, commenta l'assessore provinciale alla Salute, Stefania Segnana.

10 MAG - "L'adeguamento dei tetti di spesa previsti per l'erogazione dei prodotti senza glutine e il contestuale aumento delle fasce di età, sulla base di quanto disposto dal decreto ministeriale dell'agosto 2018: sono queste le principali modifiche del dispositivo adottato oggi dalla Giunta provinciale, su indicazione dell'assessore alla Salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana. È quanto si legge in una nota della Giunta regionale Trentino Alto Adige.
 
"I nuovi limiti di spesa - commenta l'assessore - sono stati aggiornati per essere più aderenti ai fabbisogni delle popolazione celiaca, con una differenziazione più precisa e più corretta anche rispetto al genere e alle differenze di età. Scaturiscono poi da un attento percorso di confronto e di ascolto con la sezione trentina di Aic, l'Associazione Italiana Celiachia che, a livello nazionale, ha sottoscritto la norma".
 
"Proprio l'Associazione, durante gli incontri, ha voluto portare alla nostra attenzione altre problematicità che i celiaci incontrano nella quotidianità - ha proseguito l'assessore -, in particolare nell'alimentazione fuori casa, una difficoltà ancora per molti; nei prossimi mesi vorremmo approfondire questa tematica per capire cosa è possibile fare. In Trentino, va ricordato, è in vigore un sistema che, nel panorama italiano, rimane ancora oggi unico e innovativo dal punto di vista della semplificazione e della facilitazione all'accesso dei prodotti, ma anche in grado di consentire un effetto calmierante sui prezzi: i celiaci possono infatti contare sia sulla libera scelta dei rivenditori ai quali rivolgersi per gli approvvigionamenti, sia sull'erogazione delle somme in via anticipata a cadenze trimestrali".
 
"In Trentino esiste una specifica norma provinciale - spiega la nota -, approvata nel 2011, che prevede interventi a favore di persone affette da celiachia, una malattia causata dalla reazione ad una proteina del glutine, presente nel grano e in altri cereali comuni, quali orzo e segale. Il numero delle persone colpite è in costante aumento, se infatti nel 2014 erano circa 1.800 le persone che in provincia di Trento beneficiavano degli interventi previsti dalla legge, nel 2016 il numero era salito a 2.151 e nel 2018 si è attestato a 2.427 di cui 771 maschi e 1656 femmine".
 
"I celiaci trentini possono contare sull'erogazione delle somme in via anticipata a cadenza trimestrale - specifica la Regione - e possono recarsi presso qualsiasi rivenditore di prodotti dietetici senza glutine, purché siano inseriti nel Registro nazionale degli alimenti senza glutine. Si tratta di una modalità innovativa e unica in Italia: nelle altre regioni sono invece adottati sistemi che prevedono l'assegnazione di buoni spesa utilizzabili nelle sole farmacie o in determinati esercizi commerciali".
 
"La modifica dei tetti di spesa e delle fasce di età sono inserite nell'ambito di una revisione nazionale, che tiene conto della riduzione dei costi degli alimenti senza glutine e dei fabbisogni energetici della popolazione definiti dalle più recenti evidenze scientifiche - prosegue la nota -, in particolare da quelle che la Società italiana di nutrizione umana ha pubblicato nel 2014 dei nuovi Larn, i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia. Per questo i tetti di spesa mensili sono diversi per età, con un ampliamento delle fasce di età da 4 a 6, e per sesso, proprio perché in media secondo i nutrizionisti una donna ha un fabbisogno calorico giornaliero minore di un uomo e, analogamente, un bambino ha un fabbisogno calorico minore di un adulto e un anziano minore di un adulto. I prezzi medi utilizzati sono quelli di pane, pasta e farine ricavati nel solo canale di distribuzione prevalente, ovvero quello delle farmacie, prezzi che risultano diminuiti del 7% in media dal 2001 (del 33% nella grande distribuzione). Inoltre i valori mensili così calcolati sono stati tutti incrementati di una percentuale pari al 30% per tener conto di particolari esigenze nutrizionali. Va infine evidenziato che i controlli eseguiti dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari sulla documentazione relativa alla spesa hanno evidenziato anche per l'anno 2017 che i valori complessivi di una parte del contributo non risultano avere una corrispondente spesa documentata".
 
Qui di seguito i nuovi limiti di spesa suddivisi per fasce di età:
6 mesi - 5 anni: 56 euro, indifferenziato maschi / femmine
6 - 9 anni: 70 euro, indifferenziato maschi / femmine
10 - 13 anni: 100 euro maschi - 90 euro femmine
14 - 17 anni: 124 euro maschi - 99 euro femmine
18 - 59 anni: 110 euro maschi - 90 euro femmine
dai 60 anni in poi: 89 maschi - 75 euro femmine

10 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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