Apss Trento. Neuroradiologia: trattati 80 casi di stroke cerebrale
Il servizio di neuroradiologia interventistica interprovinciale, con due sedi operative (Trento e Bolzano), copre un bacino di utenza di oltre un milione di abitanti. Effettua interventi endovascolari in urgenza e programmati consentendo lo stesso standard di trattamento senza spostare il paziente e senza l’intervento di consulenze esterne.
18 MAR - "Partito a giugno del 2018, il
nuovo servizio di neuroradiologia interventistica interprovinciale ha messo a fattor comune professionalità ed esperienze per offrire ai cittadini livelli ottimali di assistenza - dai trattamenti endovascolari a cervello e midollo spinale fino all’ictus - e accrescere, attraverso una maggiore casistica, la professionalità del personale medico. Con le sue due sedi operative - a Trento e a Bolzano - e un bacino di utenza di oltre un milione di abitanti è una novità nel panorama sanitario italiano e consente di assistere nel modo migliore le persone di entrambe le Province dando lo stesso elevato standard di trattamento senza spostare il paziente e senza l’intervento di consulenze esterne". È quanto si legge in una nota dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento.
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Obiettivo primario della nuova Unità operativa di neuroradiologia interventistica interaziendale - prosegue la nota - è il trattamento endovascolare - in urgenza e in elezione - della patologia ischemica ed emorragica del sistema nervoso centrale".
"Da giugno 2018 ad oggi sono stati trattati da entrambe le équipe (Trento e Bolzano) circa 80 casi di stroke cerebrale acuto - spiega la nota -, rispettando i principali standard di riferimento internazionali sul tempo di inizio del trattamento e sulla durata dell’intervento endovascolare. In particolare da gennaio di quest’anno l’Unità operativa ha iniziato a trattare i pazienti con ictus cerebrale all’ospedale di Trento, senza necessità di trasferimento e lavorando in stretta collaborazione anche con l’Unità operativa di neurologia, con una
marcata riduzione del tempo di inizio della terapia endovascolare fattore che, in una patologia tempo-dipendente come l’ictus -
time is brain - risulta fondamentale".
"Nei pazienti trattati in entrambe le sedi - aggiunge l'Azienda - è stata evidenziata una percentuale di successo procedurale (rimozione del trombo e riapertura dell’arteria) dell’85% a cui ha quasi sempre corrisposto un notevole miglioramento clinico del paziente e in molti casi una immediata completa remissione della sintomatologia neurologica. Questi risultati hanno comportato un minor impegno di risorse per i trattamenti successivi come ad esempio quelli riabilitativi incidendo anche sui livelli di autonomia e qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari".
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Il trattamento della patologia emorragica, dovuta alla rottura di aneurismi o malformazioni cerebrali, ha avuto un notevole incremento, grazie alla fattiva collaborazione con le neurochirurgie dei due ospedali. In particolare a Trento - spiega la nota - è stato raddoppiato il numero di trattamenti endovascolari, 42 casi in 8 mesi, in pazienti con aneurismi cerebrali o malformazioni vascolari sia in acuto sia in elezione, grazie anche all’introduzione dei più moderni ed efficaci dispositivi di trattamento intravascolare. I risultati di questi trattamenti sono in linea con i più elevati standard di riferimento internazionale".
"Questi risultati - conclude l'Azienda - sono stati raggiunti in tempi più rapidi del previsto e l’impegno dell’équipe è di continuare a mantenere standard elevati offrendo alla popolazione trattamenti ottimali sia sull’ictus sia sull’emorragia cerebrale con tempistiche sempre più brevi anche
lavorando in équipe con la diagnostica neuroradiologica pre-trattamento, fondamentale per ottenere risultati sempre migliori".
18 marzo 2019
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