Trento. Dirigenti medici, veterinari e sanitari: “Siamo alla schizofrenia decisionale e alla disorganizzazione a vari livelli”
Mentre la sanità provinciale celebra l'avvio del progetto Trentino for Talent per attrarre medici e personale sanitario, i dirigenti medici, veterinari e sanitari contestano la politica e l'Apran, l’Agenzia provinciale per la Rappresentanza Negoziale: “Dobbiamo ancora concludere il contratto provinciale del 2002‐2005. Siamo sempre più convinti che la disponibilità di A.P.Ra.N. e della politica, siano solo di facciata. Le loro inerzie stanno preparando la tempesta perfetta di fuga di molti sanitari dal Servizio sanitari provinciale”.
24 OTT - Il nuovo progetto provinciale Trentino for Talent | Health presentato nei giorni scorsi dall’assessore alla salute Stefania Segnana e dal direttore generale di Apss, Antonio Ferro ha fatto discutere e ha già raccolto da disapprovazione dei sindacati del comparto, convinti che non basti uno spot per attrarre personale in Trentino. Che per attrarre persona serva molto di più ne sono convinti anche i dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn, che con una nota unitaria esprimono disappunto sulle condizioni economiche e contrattualistiche ancora irrisolte dal 2006, puntano il dito dritto alla politica e l’Agenzia provinciale per la Rappresentanza Negoziale (A.P.Ra.N.), accusandoli di una disponibilità di facciata.
Ripercorrendo le tappe, in piena estate si era dato avvio alla
discussione del contratto CCPL 2019‐2021, mentre gli stessi sindacati degli ospedalieri chiedevano che ci fosse stata la definizione e la chiusura dell’accordo stralcio sul CCPL 2016-2018, relativo al contratto 2006, prima di iniziare un tavolo di confronto per il nuovo contratto CCPL 2019-2021.
“Su questa premessa – affermano la dirigenza medica veterinaria e sanitaria aderenti alle sigle sindacali Anaao, Aaroi, Anpo, Federazione Cimo‐Fesmed e Federazione Fassid‐Fvm - e dopo la nostra nota di chiarimento sul fatto che il contratto preesistente diventava condizione necessaria per la discussione per il nuovo contratto, il Presidente dell’A.P.Ra.N. annullava la convocazione per l’avvio del contratto 2019‐2021, comunicandoci che il confronto era posticipato a data da destinarsi. Dal nostro punto di vista questa decisione, di incomprensibile rispetto, anche verso a quanto avviene in altre Regioni, è la palese dimostrazione di indisponibilità dei politici ad un confronto richiesto più volte e ancora mai avvenuto con A.P.Ra.N.”.
“Siamo sempre più convinti che la disponibilità di A.P.Ra.N. e della politica, siano solo di facciata – continuano le OO.SS. dei dirigenti maidici ospedalieri –, ricordando nel caso ve ne fosse ancora di bisogno, che dobbiamo ancora concludere il contratto provinciale del 2002‐2005, siglato nel 2006, superato e inadeguato ai cambiamenti avvenuti non solo nel servizio sanitario ma anche nella società, manca di parificare alcune voci svantaggiose del CCPL con il CCNL 2016‐2018 e poi di riformulare un contratto innovativo e attrattivo per il triennio 2019‐2021. Tutte queste inerzie della politica e di A.P.Ra.N. stanno preparando la tempesta perfetta di fuga di molti sanitari dal SSp”.
“Fuga dagli ospedali di personale sanitario e medico, demotivazione lavorativa, mancanza di comprensione degli obiettivi aziendali, schizofrenia decisionale, disorganizzazione a vari livelli”, un mix di elementi, scandisce la nota unitaria delle OO.SS. che rappresentano ormai una costante nei discorsi bisbigliati in corsia fra colleghi.
“È quindi giunto il momento di esprimere tutto il nostro sdegno per una situazione da cui prendiamo le distanze con forza e che finora abbiamo, nei limiti del possibile, e a volte anche dell’impossibile, provato ad arginare nei durissimi anni appena trascorsi. È pertanto con profonda amarezza che ci apprestiamo a segnalare che utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per informare i colleghi e la popolazione di quanto sta succedendo, attraverso articoli di giornale ed assemblee”, concludono i sindacati.
Endrius Salvalaggio
24 ottobre 2022
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