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Virus respiratorio sinciziale. Verrà offerto gratuitamente il nuovo anticorpo monoclonale per i neonati

Lo ha deciso oggi la Giunta provinciale su proposta dell’assessore Tonina. Potranno usufruire di questa esenzione i bambini della coorte di nascita 2024 nati dal 1° aprile in avanti, inclusi i nati pretermine, con cardiopatia congenita, displasia broncopolmonare, poiché quelli nati fra gennaio e marzo hanno già affrontato una stagione epidemica

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Sarà offerto gratuitamente ai bambini che affrontano la loro prima stagione epidemica il nuovo anticorpo monoclonale Nirsevimab, rivolto alla prevenzione dell’infezione da virus respiratorio sinciziale. Oggi la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla salute e politiche sociali Mario Tonina, ha stabilito di considerare questa profilassi quale livello aggiuntivo di assistenza.

Potranno usufruire di questa esenzione i bambini della coorte di nascita 2024 nati dal 1° aprile in avanti, inclusi i nati pretermine, con cardiopatia congenita, displasia broncopolmonare, poiché quelli nati fra gennaio e marzo hanno già affrontato una stagione epidemica.

Si tratta di un virus altamente trasmissibile che causa epidemie annuali durante l’autunno e l’inverno nei climi temperati. Anche se la maggior parte dei casi presenta una forma lieve, il VRS può peggiorare le patologie preesistenti e causare gravi complicazioni che possono essere potenzialmente fatali. A livello globale si stima che il virus respiratorio sinciziale (VRS) rappresenti la seconda causa di mortalità pediatrica mondiale (la prima è la malaria); l’infezione da VRS è infatti la prima causa di bronchiolite e quindi di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita: si stima che circa l’80% delle ospedalizzazioni per bronchiolite e il 40% delle ospedalizzazioni per polmonite siano causate da VRS.

“In Trentino, nelle due stagioni epidemiche dopo il Covid, ovvero fra nell’inverno 2022-2023 e nel successivo 2023-2024 vi sono stati 321 ricoveri in pediatria, dei quali 58 in terapia intensiva - commenta l’assessore Tonina -. Per quanto riguarda i fattori di rischio, i dati del Trentino si sono assestati nella media nazionale, visto che l’88% dei ricoveri ha interessato neonati sani e nati a termine. La durata media della degenza è stata di 5, 6 giorni per i bambini ricoverati nel reparto di pediatria, mentre di 10 giorni per i bambini che hanno avuto bisogno della terapia intensiva. La messa a disposizione di questo farmaco - conclude l’assessore provinciale - ci consente di proteggere i nostri bambini fin dai primi giorni di vita, ma rappresenta anche un investimento nel loro futuro e nel benessere della nostra comunità”.



12 luglio 2024
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