Rene e salute della donna. Iniziative negli ospedali e nelle aziende sanitarie
L’8 marzo si celebra la festa della donna ma anche la Giornata Mondiale del Rene. Le strutture della Rete nefrologica danno vita ad una serie di iniziative con punti informativi, visite gratuite, incontri nelle scuole, progetti camper e un convegno interregionale che si terrà a Verbania. E quest'anno l’accento sarà posto proprio sull’impatto delle malattie renali sulla salute della donna.
06 MAR - Giovedì 8 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Rene, iniziativa promossa dalla Società Italiana di Nefrologia e dalla Fondazione Italiana del Rene per sensibilizzare i cittadini su diversi aspetti delle malattie renali. Le strutture della Rete nefrologica danno vita ad una serie di iniziative con punti informativi, “Porte aperte in nefrologia”, visite gratuite con la misurazione della pressione arteriosa e l’esame delle urine, momenti informativi nelle scuole, progetti camper e un convegno interregionale “Il benessere dei tuoi reni migliora la qualità della tua vita”che si terrà giovedì 8 marzo, con inizio alle ore 9 al teatro Maggiore di Verbania.
Quest'anno è stato posto l’accento sull’impatto delle malattie renali sulla salute della donna. Le malattie renali croniche colpiscono le donne in tutto il mondo: 195 milioni soffrono di Malattia Renale Cronica, ottava causa principale di morte nelle donne (600 mila decessi ogni anno).
Il rischio di sviluppare malattie renali croniche è almeno equivalente nelle donne e negli uomini, ma potrebbe essere addirittura più elevato. Secondo alcuni studi, la probabilità di sviluppare una malattia renale cronica è più elevata nel sesso femminile, con una prevalenza media del 14% per le donne e 12% per gli uomini. Tuttavia, il numero di donne sottoposte a dialisi è inferiore rispetto al numero di uomini, e questo perché la progressione della malattia renale cronica è più lenta nelle donne rispetto agli uomini.
Nel caso specifico, in Piemonte circa 700 pazienti ogni anno giungono ad una insufficienza renale che necessita di una terapia sostitutiva con un’età media è di circa 70 anni. Questa incidenza corrisponde a circa 160-170 casi per milione di abitanti all’anno ed è sovrapponibile alla media italiana. Il rapporto maschi/femmine era nel 2016 di 1.9: circa il 18% di questi pazienti viene messo in lista attiva per trapianto renale.
Come sottolinea il professor Luigi Biancone, direttore della struttura complessa Nefrologia, Dialisi e Trapianto della Città della salute e della Scienza di Torino, dei 6469 trapianti di rene eseguiti in Piemonte dall’inizio dell’attività, il 36% sono stati eseguiti su soggetti di sesso femminile e il 64% su soggetti di sesso maschile.
Alcune malattie renali, come la nefropatia lupica e le infezioni renali (pielonefrite acuta o pielonefrite cronica) colpiscono tipicamente le donne. La malattia renale cronica è anche un fattore di rischio in gravidanza e la sua presenza può ridurre la fertilità.
Le donne affette da malattia renale cronica corrono un rischio più elevato di sviluppare problemi in gravidanza, con complicazioni sia per la madre che per il bambino; il rischio aumenta con l'aumentare della gravità della malattia renale, e questo comporta una elevata probabilità di sviluppare ipertensione, preeclampsia ed un parto pre-termine.
A fronteggiare questa situazione in Piemonte da quarant’anni è attiva la Rete Nefrologica: rappresenta un esempio di trattamento integrato della malattia renale che ha sviluppato ottimi risultati dal punto di vista clinico.
L’elevato numero di trapianti eseguiti in Piemonte, l’attenzione alla prevenzione e alla diagnosi precoce della Rete nefrologica e l’affacciarsi di nuovi farmaci nel trattamento delle glomerulopatie hanno ridotto la tendenza all’incremento del numero delle persone in dialisi (che in Piemonte sono circa 3300 all’ultima rilevazione del 2017) rispetto al contesto nazionale in questi ultimi anni.
Il 2017 ha visto una crescita del numero dei trapianti rispetto all’anno precedente e Torino Molinette si è riconfermato il centro che ha effettuato più trapianti da donatore deceduto in Italia anche nel 2017.
In particolare, si registra l’incremento dei trapianti di rene da donatore vivente, saliti sia nei Centri Trapianto renale di Torino che di Novara del 50% rispetto allo scorso anno.
Lo sviluppo del trapianto di rene da donatore vivente in incremento in Italia è fondamentale per incrementare nettamente il numero dei trapianti e il Piemonte si è dimostrato al top nazionale dal punto di vista chirurgico e nefrologico.
06 marzo 2018
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