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Tumore al seno. Ad Asti l’ospedale e il Municipio si illuminano di rosa

Iniziativa in occasione del mese della prevenzione del tumore al seno. La Dg Grossi: “Illuminando di rosa il Cardinal Massaia intendiamo dare un messaggio forte a tutte le donne perché si diffonda e si consolidi la cultura delle prevenzione. Salvaguardarsi è possibile. Facendo regolarmente visite ed esami di controllo”.

03 OTT - La Città di Asti si tinge per la seconda volta di Rosa nel 2017. E pera la prima volta, insieme al Municipio, ci sarà anche l’Ospedale Cardinal Massaia, che per primo in Piemonte si illuminerà di rosa per il mese della prevenzione del tumore al Seno. Il 2 ottobre, la facciata del presidio sanitario astigiano, sarà illuminata da una luce rosa che ricorderà a tutti i cittadini l’importanza della prevenzione.

“La prevenzione ti salva la vita. Non è una frase di circostanza, ma un vero imperativo per tutte le donne. Una donna ogni 10, infatti, viene colpita dal tumore al seno e anche se il tasso di mortalità è in diminuzione i casi aumentano di anno in anno. La migliore arma rimane la prevenzione costante e accurata che ogni donna dovrebbe segnare nel proprio calendario. Una mammografia fatta in tempo può cambiare le cose e salvare la vita”, evidenzia la Asl in una nota. In cui si spiega che “la sinergia tra Comune, Asl AT e LILT su questo argomento diventa strategica e quanto mai importante per diffondere la cultura della prevenzione nelle donne e, nel contempo, all’intera cittadinanza”.

La campagna Nastro Rosa, ideata dalla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) è giunta alla sua XXI edizione. Durante tutto il mese di ottobre sarà possibile effettuare visite senologiche gratuite e controlli clinici strumentali nei ambulatori della LILT in tutta l'Italia.

In Italia i nuovi casi sono più o meno 37mila e sono numeri che subiscono delle variazioni, ma sono comunque più di 30mila l’anno. Sono oltre 2.500 l'anno, più di sette al giorno, le piemontesi che vengono colpite da tumore al seno. Circa 1.000 ne muoiono. Questa patologia, che rappresenta la prima causa di morte tra le donne di età compresa fra i 35 e 44 anni, in Italia colpisce ogni anno 31 mila donne e provoca 11 mila decessi. In Piemonte, tuttavia, si registra un lieve calo di mortalità, grazie anche alla diffusione della mammografia fra la popolazione femminile dai 50 ai 69 anni residente nella regione.

Il sindaco di Asti e Maurizio Rasero e l’assessore Mariangela Cotto sottolineano il significato del messaggio “Illuminare di rosa sia il Municipio, sia l’Ospedale rappresenta il percorso che vogliamo continuare insieme nell’esclusivo interesse della salute dei cittadini astigiani”.

“Illuminando di rosa il Cardinal Massaia intendiamo dare un messaggio forte a tutte le donne perché si diffonda e si consolidi la cultura delle prevenzione – ha affermato Ida Grossi, Direttore generale dell’Asl AT -. Salvaguardarsi è possibile. Facendo regolarmente visite ed esami di controllo. Perché ci si ammala, ma si guarisce e lo si fa più facilmente se la malattia è diagnosticata nella fase iniziale. Per questo non dobbiamo sottovalutare le chiamate del nostro servizio di prevenzione e sottoporci a periodici esami di screening”.

“E’ un’occasione di grande significato anche per la nostra associazione – afferma Claudio Lanfranco presidente provinciale Lilt - Quando la malattia  si presenta, molto si può fare, accompagnando e sostenendo i professionisti che  assistono i malati, rimanendo  loro vicini e sostenendo anche la ricerca scientifica che ogni giorno fornisce nuovi strumenti di conoscenza e cura. Ad Asti-  continua il presidente -  la LILT supporta iniziative educative nelle scuole, progetti di modifica degli stili di vita e supporta la  diagnostica e il counseling  nella individuazione delle predisposizioni genetiche  alle malattie. Nel campo del tumore al seno in accordo con l’azienda sanitaria astigiana organizza infatti da tempo corsi di educazione alimentare, attività fisiche specifiche, gruppi di arteterapia; ha attivato la possibilità di consulenze genetiche  gratuite insieme all’Istituto di Genetica dell’Università di Torino, ha recentemente terminato un corso per “volontari di accoglienza ed accompagnamento alle donne con tumore al seno” e molte altre iniziative”.

03 ottobre 2017
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