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Piemonte. Il Cto compie 50 anni. Il 7 giugno le celebrazioni 

L'ospedale si occupa della cura e della riabilitazione di chi ha subito un trauma o un'ustione e di chi ha problemi osteoarticolari. Negli ultimi anni alla struttura oggi parte integrante dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, è stata riconosciuta l'attribuzione di Trauma Center delle regioni Piemonte e Valle d'Aosta, per la peculiarità di alcune specialità.

05 GIU - Domenica 7 giugno dalle ore 9,30 alle ore 12, presso l'Aula Magna Simone Teich Alasia dell'ospedale CTO di Torino, si terrà il 50° anniversario dell'ospedale CTO (1965 – 2015), organizzato dagli Amici del CTO. Verranno presentate “Memoria ed esperienze al CTO” ed a seguire una mostra fotografica con esposizione di pubblicazioni scientifiche. Il Comitato d'onore è composto da: Arnaldo Francia, Paolo Gallinaro, Gilberto Magliacani, Armando Marcellino, Giuseppe Massazza, Antonino Messina, Michele Naddeo, Enrico Pira, Canzio Romano, Gian Paolo Zanetta, Emma Zelaschi.

Il Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) di Torino (via Zuretti 29), comunemente noto come “CTO” e principale ospedale traumatologico della città di Torino, viene realizzato all'ingresso sud di Torino. L'ospedale si occupa della cura e della riabilitazione di chi ha subito un trauma o un'ustione e di chi ha problemi osteoarticolari. Rivestita in laterizio a vista con grandi finestrature, la torre del CTO è uno dei principali landmark che la Torino del boom economico costruisce negli anni di maggiore sviluppo demografico, punto di riferimento in un paesaggio urbano caratterizzato dalla collina e dal fiume Po.

Il progetto elaborato dall'Ufficio tecnico dell'Inail di Roma, coordinato dagli architetti Livio Brusa e Longo, distribuisce i previsti 200.000 metri cubi in una torre di 16 piani alta 75 metri collocata su una piastra a tre livelli, attualmente la quinta costruzione più alta della città. Dal 19 luglio 2007 è entrata in funzione l'Unità Spinale Unipolare (USU) del complesso, antistante il centro traumatologico. Nella nuova struttura sono stati trasferiti i 33 letti (25 di ricovero ordinario più 8 di day hospital) del centro di rieducazione funzionale prima sito sul nel Colle della Maddalena a Torino.

Nonostante i suoi 50 anni di storia, il CTO presenta ancora caratteristiche di modernità. Quando fu costruito, dominava con i suoi 16 piani di altezza il lato sud di Torino ed era ben identificabile anche da lontano. Innovativa è stata la progettazione della torre prevalentemente destinata alle degenze, collegata funzionalmente a un corpo di fabbrica dedicato ai Servizi di Emergenza, alla Terapia Intensiva, al Laboratorio analisi, alle Sale operatorie, al Centro Grandi Ustionati. Apparentemente sembra che il tempo si sia fermato. Ancora oggi il grattacielo, semplice, lineare, si erge solitario sul Po, contrastando in altezza le colline circostanti. Il silenzio viene, a tratti, interrotto dal rombo degli elicotteri che si succedono nel trasportare pazienti di una certa gravità, specialmente traumatici da tutta la regione. 

Negli ultimi anni al CTO, oggi parte integrante dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, è stata riconosciuta l'attribuzione di Trauma Center delle regioni Piemonte e Valle d'Aosta, per la peculiarità di alcune specialità. La scelta del CTO quale ospedale di riferimento per i Giochi Olimpici Invernali di Torino nel 2006 sottolinea quale fosse ed è l'alta competenza in tutti i settori operativo – assistenziali, sostenuta con incredibile sacrificio della componente medica e dall'abnegazione degli operatori sanitari e non solo.

Il CTO in questi 50 anni, per la forza e l'energia degli uomini che si sono avvicendati nei molteplici impegni giornalieri di un grande ospedale, è diventato un punto di riferimento per tutti i cittadini (e non solo pazienti) che nel tipico stile piemontese, non avvezzo alle grandi citazioni, usano familiarmente chiamare il “Traumatologico”.  La Neurochirurgia ha avuto un ruolo importante, alla stregua dell'Ortopedia, del primo Centro Grandi Ustionati italiano (fondato dal luminare e pioniere della chirurgia plastica italiana professor Simone Teich Alasia) e delle altre specialità, che arricchiscono il patrimonio scientifico culturale dell'ospedale, nel suo processo evolutivo.

La storia della Neurochirurgia al CTO è relativamente recente rispetto a quella delle altre specialità storiche, in primis Ortopedia e Medicina del Lavoro. Risale per l'esattezza alla fine degli anni '70, quando, a distanza di pochi anni dallo sbarco del primo uomo sulla Luna, il professor Carlo Alberto Pagni impresse la prima orma neurochirurgica sul suolo del Traumatologico, dapprima solitario, ma a distanza di pochi anni seguito da uno sparuto stuolo di seguaci. Volgendosi indietro, 50 anni dopo si può senza tema di smentita affermare che di strada ne è stata percorsa tanta, anche se ancora molta sarà da percorrere nella nuova veste di parte integrante della nuova Città della Salute di Torino.
 

05 giugno 2015
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